Visioni dentro. Un laboratorio teorico-pratico che intende usare il linguaggio audiovisivo, sistema di comunicazione più utilizzato e diffuso tra i giovani, come via preferenziale per favorire la formazione e la ri-educazione dei ragazzi presenti all’interno dell’IPM.
Il progetto tenuto da due giovani artisti emergenti, Marta Fiori, regista e Gabriele Ghiani, sceneggiatore, intende fornire ai partecipanti, la possibilità di acquisire conoscenze e competenze di base per la comprensione degli elementi fondamentali del linguaggio audiovisivo, della tecnica video e della fotografia cinematografica. Altresì fornire la conoscenza basica per l’uso di videocamere e software di montaggio video e tecniche di elaborazione delle immagini digitali nonché l’utilizzo pratico del mezzo.
Il laboratorio si conclude ad Ottobre con la progettazione e la realizzazione di un progetto audiovisivo semplice che favorisce sia lo sviluppo della creatività attraverso la realizzazione di lavori fotografici e video, che la competenza comunicativa con l’impiego di mezzi e tecniche diverse.
“La presentazione del prodotto audiovisivo realizzato come esito finale del laboratorio” -dice la dott.ssa Rosella Foris psicologa e referente del progetto- “permetterà ai destinatari del progetto, di raccontare e raccontarsi prendendo coscienza dei propri mezzi espressivi e comunicativi, in un ambiente di reale collaborazione e inclusione”.
“Il laboratorio pertanto rappresenta il primo tassello di un percorso che favorisce un’opportunità di professionalizzazione” afferma Daniele Maggioni, produttore cinematografico, sceneggiatore e regista.
Uno dei risultati che “Visioni Dentro” si prefigge è sostenere e valorizzare le capacità nel campo della produzione artistica e culturale. Inoltre l’ingresso del territorio nell’Istituto e nel contempo un’apertura del dialogo fra interno ed esterno attraverso il mezzo audiovisivo che diviene il “ponte” tra i due mondi.
Nei destinatari ci si aspetta un miglioramento dell’autostima, della sicurezza, delle modalità di attestare le proprie capacità nel rispetto del sapere altrui e della propria esperienza passata, la capacità di elaborare il proprio vissuto trasferendolo da un livello immediato a un livello mediato dalla ri-trasposizione audiovisiva, attraverso un processo de-costruttivo prima e ricostruttivo poi. Altresì, l’acquisizione di competenze e conoscenze specifiche di carattere tecnico-creativo che trasformano un contenuto in immagine e quest’ultima in narrazione, promuovendo nei discenti il passaggio da spettatori passavi a protagonisti attivi “eroi” del cambiamento della propria vita attraverso il cinema.
Fonte immagine in evidenza:
https://www.aclisardegna.it/wp-content/uploads/2020/01/immagini-in-evidenza-per-sito-web.png?x26551