Protesta ma anche proposta. La Coldiretti, scesa in piazza in forze questa mattina a Roma in piazza Montecitorio e in tutte le Regioni d’Italia, compresa la Sardegna a Cagliari, chiede che le Regioni si coordinino strettamente con lo Stato e operino in modo risoluto per attuare le misure previste per il controllo e il contenimento della fauna selvatica.
Coldiretti Sardegna con una delegazione di circa 500 agricoltori e allevatori e di sindaci di tutta la Regione, ha presentato le proprie proposte ai Consiglieri e alla Giunta regionale.
Sotto il Consiglio regionale, dove è stato allestito un piccolo palco e da dove si era collegati attraverso un maxi schermo con la manifestazione di Roma e di tutti gli altri capoluoghi di Regione, Coldiretti Sardegna guidata dal presidente Battista Cualbu ed il direttore Luca Saba hanno presentato le proprie proposte. Presenti anche il presidente del Consiglio Regionale Michele Pais, l’assessore all’Ambiente Gianni Lampis, il presidente della Commissione Attività Produttive Piero Maieli e i capogruppo in consiglio regionale.
Coldiretti Sardegna ha chiesto al Consiglio regionale di premere anche attraverso l’approvazione di un ordine del giorno per la modifica della legge nazionale di riferimento (la numero 157 del 1992) mentre per quanto di propria competenza di riformare la legge 23 del 1998 per consentire gli abbattimenti selettivi e sburocratizzare le lunghe procedure, assicurando risarcimenti adeguati.
Coldiretti con le proposte presentate a Montecitorio e in tutte le Regioni italiane chiede che le Regioni si coordinino strettamente con lo Stato e operino in modo risoluto per attuare le misure previste per il controllo e il contenimento della fauna selvatica, affinché:
• gli agricoltori possano avanzare richiesta di intervento e procedere direttamente in quanto muniti di apposita licenza;
• l’attività di coordinamento delle azioni di contenimento e prelievo spettino alla polizia municipale e provinciale;
• gli agricoltori vengano coadiuvati dalle stesse forze dell’ordine, da guardie venatorie volontarie ma possano delegare le attività a cacciatori abilitati iscritti all’apposito registro regionale;
• il calendario venatorio venga allargato fino a comprendere i mesi che vanno da settembre a gennaio;
• che la regia complessiva di tali azioni di contenimento e prelievo sia affidata al prefetto in quanto “competente per la tutela dell’ordine pubblico e della sicurezza”.