Misure urgenti e linee di intervento semplificate per far fronte ai danni provocati alle aziende agricole e zootecniche dai devastanti incendi che hanno colpito il Montiferru, la Planargia e altre importanti aree del Grighine e Alta Marmilla nel terribile fine settimana del Luglio 2021. Questa è la richiesta impellente che Copagri Oristano presenta alla Giunta Regionale con la necessità di un immediato esame in Aula anche allo scopo di ricavare risorse straordinarie in sede di assestamento del Bilancio Regionale.
Necessitano urgentemente :
1) Interventi di ristoro per approvvigionamento foraggiero e ricostituzione delle scorte aziendali
2) Interventi immediati per la ricostituzione del patrimonio zootecnico perduto nei devastanti incendi del 23 24 e 25 luglio
3) Ricognizione dei danni strutturali e piano di intervento urgente per ripristinare immobili, impianti e mezzi danneggiati sia con risorse ordinarie derivanti dalla misura 5 del Piano di Sviluppo Rurale sia da misure straordinarie derivanti dal Fondo di Solidarietà Nazionale.
Ma è sul fronte di una nuova strategia per il contrasto dell’incendio boschivo che deve essere aperto un dibattito in Sardegna constatando una volta di più che il modello di intervento sino ad oggi adottato è largamente inadeguato e quando il fuoco arriva a lambire le abitazioni e i centri abitati ci rendiamo conto che le prescrizioni contenute nella Carta de Logu, promulgata da Eleonora d’ Arborea nel 1392, sono drammaticamente attuali.
La dotazione di mezzi aerei di spegnimento di istanza in Sardegna è ampiamente insufficiente, i pochi mezzi a disposizione vengono messi a dura prova in caso di concomitanza di una pluralità di incendi, cosi come è avvenuto in questa recente occasione. Oggi ci dobbiamo basare su interventi caritatevoli di Stati amici, quando è nel nostro pieno diritto avere una flotta aerea consistente interamente gestita in Sardegna.
La cura e la gestione del bosco, l’accessibilità delle aree e la sua infrastrutturazione, ivi compreso un piano di invasi montani, per fronteggiare fenomeni emergenziali deve diventare questione prioritaria da inserire nel recente dibattito sulle risorse del Piano Nazionale di Riprese e Resilienza.
Il modello della Corsica è vicino a noi per insegnarcelo e la problematica degli incendi vale per noi quanto il rischio sismico per le aree dell’Italia Centrale e Appenninica.
Questo non è il momento delle polemiche tra le forze politiche e sociali bensì quello di agire urgentemente per risollevare le sorti delle popolazioni duramente colpite.