Diciassette mesi di crisi economica, sociale e sanitaria, sono stati pagati da lavoratori e pensionati con decine di migliaia di morti, un milione di posti di lavoro persi, riduzioni di salario, pesanti condizioni di salute e sicurezza nei posti di lavoro, povertà in continua crescita.
La crisi generale e la pandemia ‘Covid-19’ hanno dimostrato che il capitalismo è incapace di lenire le piaghe che genera, ma aggrava continuamente le condizioni di vita, del lavoro degli operai e delle masse lavoratrici.
Questa società corrotta non è eterna, né è l’unica possibile, ma storicamente transitoria, minata dalle contraddizioni interne che generano crisi, guerre, catastrofi di ogni genere. E’ destinata a essere abolita dalle leggi della lotta di classe, che apriranno la via per un nuovo ordinamento sociale fondato sulla proprietà collettiva dei mezzi di produzione.
Con la ripresa dell’attività economica e l’approvazione del PNRR a beneficio dei monopoli il governo Draghi è all’offensiva:
– dal 1° luglio nessun divieto per i padroni dell’industria e dell’edilizia di licenziare; secondo i voleri di Confindustria (sono esclusi alcuni settori);
– ancora cassa integrazione gratuita a “lorsignori” e salari poveri per gli operai;
– si allunga di poche settimane la corda dell’impiccato per centinaia tavoli di crisi;
– rimozione di limiti per i subappalti, che significa riduzione dei salari, aumento dei ricatti, negazione di sicurezza sul lavoro;
– misure e controriforme neoliberiste per garantire massimo profitto e piena libertà del capitale nello sfruttamento;
– sblocco degli sfratti, con decine di famiglie proletarie sbattute per strada;
– aumento della repressione e della violenza di Stato, dei padroni e dei loro mazzieri (come alla FedEx, alla Texprint, alla Lidl), continuo attacco al diritto di sciopero.
Il governo Draghi è espressione dell’oligarchia finanziaria, la frazione dominante della borghesia sfruttatrice. Subordina la politica interna ed estera dello Stato agli interessi dei monopoli, portando avanti una linea di rafforzamento del grande capitale e di aggressione alla classe operaia e alle masse popolari. L’offensiva si farà più acuta nel “semestre nero” che si aprirà a breve.
Draghi governa nel silenzio parlamentare e senza una vera opposizione. I partiti borghesi e piccolo borghesi si genuflettono alla potenza del grande capitale e fanno a gara per essere parte della spartizione dei fondi europei.
I capi dei sindacati hanno organizzato ininfluenti manifestazioni per non perdere la faccia verso centinaia di migliaia di operai su cui pende la mannaia del licenziamento, la cui protesta faranno più fatica a contenere. Nei comizi predicano l’armonia fra interessi del proletariato e della borghesia, invitando i lavoratori a unirsi ai loro sfruttatori invece che lottare duramente contro di essi.
Ma la situazione odierna è caratterizzata dall’esistenza di condizioni economiche e politiche tali da accentuare l’inconciliabilità degli interessi generali del movimento operaio e sindacale con quelli di borghesia e opportunisti.
Alla classe dominante conviene congelare lo scontro politico e perpetuare la pace sociale. Nei prossimi mesi, nelle condizioni di una “ripresina” non in grado di offrire alternative occupazionali a chi perderà il lavoro e sotto l’offensiva governativa, l’armonioso clima parlamentare sarà sostituito da lotte e mobilitazioni.
Deve perciò tentare di disinnescare la “bomba sociale” che può ostacolare i piani antioperai e antipopolari, con misure emergenziali, una politica di divisione e isolamento delle vertenze, la repressione, lo Stato di polizia.
L’interesse del proletariato è l’opposto: preparare alla lotta, ricostruire una politica di classe adeguata ai compiti storici nell’epoca dell’imperialismo.
Il proletariato deve procedere, in piena autonomia, alla soluzione dei problemi esistenti, senza accettare le ‘soluzioni’ della borghesia, liberale, riformista o reazionaria, e senza false illusioni sulla burocrazia sindacale.
Il movimento indipendente del proletariato, a partire dalle sezioni più combattive, è il fattore su cui contare per determinare un cambiamento nei rapporti di forza e svolgere una funzione di guida di strati e gruppi sociali alleati nella lotta per seppellire il moribondo sistema capitalista-imperialista.
Occorre unire le resistenze di classe e favorire la partecipazione più ampia alle mobilitazioni, alle lotte, agli scioperi, approfittando del malcontento per dare impulso al movimento delle masse sfruttate e oppresse.
Importante è l’unità d’azione del sindacalismo classista in un fronte unitario, sulla base della difesa degli interessi proletari, per contrastare la divisione e unire le lotte fuori dalle pastoie del sindacalismo collaborazionista.
Vanno realizzati organismi nelle fabbriche e nei luoghi di lavoro, nei territori (coordinamenti, assemblee, comitati, collettivi) per raccogliere strati proletari più ampi nella lotta contro l’offensiva del capitale, senza delegare a chicchessia.
Appoggiare gli scioperi parziali, come la volontà di sciopero generale unitario contro il governo Draghi che proviene da settori sindacali e gruppi di lavoratori conflittuali per bloccare tutti i licenziamenti e il sistema dei subappalti, per la riduzione dell’orario di lavoro, aumenti salariali, salario garantito ai disoccupati, abolizione del precariato, per pretendere salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.
E’ il salto di qualità dell’attacco borghese a determinare la necessità dell’unità di azione della classe. Lo sciopero generale può essere il risultato di sforzi comuni delle organizzazioni e realtà sindacali conflittuali, per una risposta unitaria all’offensiva del governo Draghi.
I comunisti debbono sostenere la lotta di classe dei proletari, attraverso un’ininterrotta attività al suo interno, per sviluppare coscienza, programma e organizzazione di classe.
Non si tratta di dare a lotte economiche contenuto politico, ma di far progredire la lotta per il socialismo in stretto legame con le iniziative quotidiane.
Per ampliare l’intervento nella classe e ricostruire un saldo legame tra movimento comunista e movimento operaio è necessario costruire l’Organizzazione comunista, tappa intermedia nella lotta per la ricostruzione del Partito. Strumento indispensabile per un deciso e capillare lavoro fra le masse e lotta contro le correnti borghesi e le forme di revisionismo, senza il quale non vi può essere rottura rivoluzionaria con il sistema capitalista-imperialista
La lotta per l’unità dei gruppi comunisti e degli elementi più avanzati del proletariato è all’ordine del giorno!
Unione di lotta per il Partito comunista