SASSARI. Un Teatro Verdi gremito, un pubblico entusiasta e una serata spettacolare per un lavoro che definire un saggio sarebbe a dir poco riduttivo. DanSoul il 4 luglio ha portato in scena a Sassari il suo “Concerto”, frutto di un anno di lavoro della scuola diretta da Sharon Podesva, coinvolgendo le giovani interpreti (dagli 8 ai 19 anni) al fianco di due straordinari allievi professionisti quali Angelo De Serra ed Elena Idini.
Le danzatrici si sono distinte per grazia ed eleganza, naturalezza, capacità espressiva e, nel caso di De Serra e Idini, per la forza propulsiva delle movenze eseguite in maniera sublime. Grande cura è stata messa anche nella scenografica e nelle luci, per un contesto di forte impatto emozionale.
Il prologo della serata ha dato prova al pubblico di alcune significative lezioni tratte dal programma dell’American Ballet Theatre di New York, una delle compagnie di settore più importanti al mondo in cui Sharon si è diplomata come docente. Sono prove ai massimi livelli per chi intende indossare le scarpette da punta, studiate per combinare una formazione artistica di qualità con la tutela della salute e lo sviluppo fisico del neofita.
Ad alto gradimento sono state le esibizioni canore di Ilenia Romano, Eliana Carboni, Korin Podesva e della stessa Elena Idini, che hanno introdotto il secondo tempo della serata, interamente ideato da Sharon sul tema del lockdown, e perciò intitolato “Zona Rossa”. Gli applausi non si sono fatti attendere da platea e loggione, amplificando le emozioni di un palcoscenico che, dopo quasi due ore di rappresentazione, ha concesso al pubblico un commosso saluto finale da parte di tutti i protagonisti. Una mostra fotografica dedicata alla scuola e firmata da diversi autori è stata occasione per riscoprire alcuni momenti indimenticabili di questo anno di lavoro.
È una grande soddisfazione per Sharon Podesva, discendente di una famiglia la cui storia coincide proprio con quella del balletto classico a Sassari. Sua nonna Jaguse Vrankova, prima ballerina del Teatro dell’Opera di Praga, negli anni Settanta aveva fondato in città la prima scuola di danza classica.
La tradizione continua. Il primo anno di vita di DanSoul ha mostrato al pubblico le potenzialità di una rinnovata istituzione capace di avvicinare le giovani e i giovani all’arte tersicorea, di scoprirne e affinarne i talenti e, perché no, porgere un forte input verso più alti traguardi.