Domani 18 luglio il festival Mediterranea presenta il libro di poesie “Non c’è il mare ad Aleppo” e il volume fotografico sul patrimonio verde della Sardegna, quindi l’osservazione astronomica con la Società Astronomica Turritana
Una sensibile testimonianza sulla situazione drammatica della Siria attraverso il filtro delicato della poesia, uno sguardo sugli alberi monumentali della Sardegna sublimati da volume fotografico con prefazione di Peter Gabriel, e infine l’osservazione astronomica della volta celeste dal Nuraghe Palmavera seguendo i versi della Divina Commedia. Sono tre eventi di grande fascino che domenica 18 luglio ad Alghero caratterizzeranno il calendario del festival letterario “Mediterranea” organizzato dall’AES.
Alle 19 negli spazi dell’Ex mercato Civico, l’autrice italo-siriana Asmae Dachan, in compagnia di Salvatore Taras, presenta la raccolta di poesie “Non c’è il mare ad Aleppo” (L’erudita), un percorso nella memoria tra scenari di guerra, sofferenza e amore. Esperta di Medio Oriente, diritti umani e dialogo interreligioso, Asmae è giornalista, scrittrice e poetessa conosciuta come la “penna dei due mondi”, che in una silloge delicata riesce a tratteggiare in versi i sentimenti e le esperienze più tragiche, insegnando a chi legge che soltanto attraverso la memoria si può andare verso il futuro.
Alle 20 Enrico Spanu e Lello Caravano illustrano “Attaccati alle radici. Immagini e storie di alberi della Sardegna” (Enrico Spanu Edizioni), un volume fotografico che mette a nudo l’aspetto dell’ecosistema tipicamente mediterraneo del paesaggio sardo, corredato della prefazione di Peter Gabriel. Il fine non ultimo degli autori è quello di rendere sostenibile la produzione libraria, piantando un albero per ogni copia stampata. Enrico Spanu è un reporter freelance che collabora con diverse agenzie nazionali e magazine italiani ed esteri. Lello Caravano è un giornalista con oltre trent’anni d’esperienza, si occupa in particolare di temi legati all’ambiente, al turismo, alle tradizioni popolari.
Alle 21.30 la manifestazione si sposta nel complesso archeologico di Palmavera per l’osservazione astronomica della volta celeste. Un’occasione imperdibile per gli appassionati, dal titolo “E quindi uscimmo a riveder le stelle”, che trae spunto dall’opera di Dante, di cui ricorrono i settecento anni dalla morte. L’iniziativa sarà introdotta da una breve dissertazione di Gian Nicola Cabizza, autore de “Lo Zodiaco nella Divina Commedia”, fresca edizione sintetica dell’Atlante astronomico della Divina Commedia (Mediando edizioni). L’esperto accompagnerà il pubblico in un viaggio alla scoperta dei numerosi riferimenti astronomici e dei relativi simbolismi mitico-letterari presenti nella poetica dantesca, per poi dare spazio all’osservazione del cielo stellato grazie alla collaborazione della Società Astronomica Turritana.
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