Il punto di Roberto Napoletano. Non si naviga più a vista
Bisogno di stabilità. Siamo entrati in un decennio diverso e l’Europa ha bisogno del suo timoniere. Una leadership forte che non può che essere quella di Draghi. Siamo sicuri che verranno al pettine molti nodi, ma sappiamo che in queste condizioni ore c’è anche la possibilità di scioglierli.
Erano nella sua testa il Fondo monetario internazionale, la Banca mondiale e la stabilità monetaria su una unità di conto paritaria. Qui ebbe partita vinta il segretario di stato americano e si impose il dollaro come moneta di riferimento. Non so in quanti avranno pensato che la Marcuzzo aveva passato il testimone al nuovo Keynes in carne e ossa e, cioè, a Mario Draghi.
Il nuovo Keynes in azione si deve misurare con un debito pubblico italiano al 160% del prodotto interno lordo (Pil) che è sostenibile se abbiamo una crescita sostenuta del 4% e passa di lungo termine. Perché solo così la crescita può permetterci di ripagare il debito.