C’è, però, in questo discorso di fine settennato qualcosa che ci è piaciuto ancora di più: è il richiamo esplicito al virus dell’autoreferenzialità del giornalismo. Noi abbiamo definito tutto ciò da tempo con due parole “Titanic Italia” e abbiamo chiesto agli orchestrali di smettere di fare rumore perché anche ai partiti che vivono di rumore quel rumore avrebbe fatto malissimo. Non sappiamo se hanno capito, ma così si uccide la coscienza civile del Paese e si toglie il futuro ai nostri figli
di Roberto Napoletano, Direttore del Quotidiano del Sud – l’Altravoce dell’Italia
Lo abbiamo scritto appena qualche giorno fa: “La differenza tra Draghi e Mattarella da una parte e i doppiogiochisti di Parlamento e Regioni dall’altra, è che i primi due sono sulla terra e lavorano per salvare l’Italia, gli altri vivono su Marte e litigano intorno a balle spaziali caricati dal supertalk estate-inverno della tv italiana.
Hanno vita breve, questi ultimi, perché il Paese ha capito come stanno le cose”. Nel suo discorso alla stampa parlamentare, durante la cerimonia del Ventaglio, il Capo dello Stato ha compiuto un gesto di aperto sostegno all’azione del governo Draghi di unità nazionale nella lotta alla pandemia e nell’attuazione delle riforme del Piano nazionale di ripresa e di resilienza. Un gesto in piena continuità con le ragioni dell’incarico a Draghi.