Sono giovani, occupano nicchie importanti ma meno appetibili nel mercato del lavoro, sono una carta importante da giocare contro lo spopolamento. In base all’ultimo Censimento ISTAT, la popolazione straniera presente nel territorio sardo è pari a 52.329 persone ed è in crescita (+6,9%). Al momento sono il 3,2% della popolazione isolana e hanno un’età media di 37 anni.
Una larga fetta degli immigrati occupati (il 40,5%) svolge un lavoro manuale non qualificato (contro il 10,9% degli italiani). Per quanto concerne la ripartizione per settori occupazionali ben l’85,0% dei lavoratori stranieri è impiegato nei servizi (il dato nazionale è del 65,4%), tra cui il 30,7% nel lavoro domestico e il 22,3% nel commercio.
Sono i dati che emergono dal report “Sardegna e immigrazione” elaborato dal Crei Acli, l’organizzazione delle Acli sarde che opera nel settore immigrazione e emigrazione. Il rapporto di ricerca sarà presentato in diretta Facebook sulle pagine di Acli Sardegna e Crei Acli il 21 luglio, con inizio alle 18.15.
I lavori saranno introdotti dal Presidente Crei Mauro Carta, mentre l’esposizione dei dati raccolti è affidata al gruppo di ricerca costituito da Francesca Tatti e Sara Marongiu.
Gli stranieri occupati, riporta il documento, sono oltre 31mila, pari al 5,3% dei lavoratori, in aumento del 6% rispetto all’anno precedente. Secondo i dati raccolti sull’Economia dell’immigrazione, è possibile osservare che nel 2019 il valore aggiunto prodotto dagli occupati stranieri in Sardegna era pari 3,3%. Le percentuali analizzate sono connesse a quella parte di lavoratori in possesso di un regolare contratto di lavoro ma un’ampia fetta della ricchezza prodotta è riconducibile a quella che viene definita “economia non osservata”, la quale comprende anche il lavoro irregolare, in particolare nei settori dell’agricoltura, delle costruzioni e dell’artigianato.
Sul rapporto e sui dati sono stati invitati a intervenire il Prefetto di Cagliari, il responsabile del settore emigrazione immigrazione della Regione Marco Sechi, don Gaetano Galia sacerdote psicopedagogista, la mediatrice Anastasia Semeniouk. È prevista infine la testimonianza di alcuni lavoratori, studenti e imprenditori stranieri che operano in Sardegna.