“La tempesta è perfetta, ma anche un barometro di scarsa qualità l’avrebbe potuta prevedere”. Così il Presidente di Federlogistica-Conftrasporto, Luigi Merlo, ha commentato il blackout annunciato del sistema autostradale e ferroviario con conseguenze a dir poco drammatiche sull’operatività del principale hub portuale italiano, quello che fa perno sui porti di Genova e Savona e attraverso il quale transita più del 35% dell’interscambio internazionale dell’Italia nonché una quota, proprio in queste settimane maggioritaria, di passeggeri delle navi traghetto in collegamento con le isole maggiori.
Secondo Merlo, al di là di “fantomatici alert” preventivi che le Ferrovie avrebbero emesso per informare del blocco relativo al nodo portuale di Genova, la situazione dovrebbe diventare di immediato interesse prioritario delle più alte Istituzioni dello Stato. “La ripresa che si è innescata dopo la fase acuta della pandemia – ha affermato Merlo – rischia di spegnersi e di incagliarsi sugli scogli di una totale assenza di programmazione negli interventi sulle reti autostradali e ferroviarie”.
Il blocco contemporaneo dell’autostrada fra Genova-Ovest e Voltri/immissione per la A26, e della stazione ferroviaria al servizio del porto, si trasformeranno in una vera e propria mina per l’intero sistema produttivo ed economico del Paese.
Da ciò la richiesta formulata da Federlogistica-Conftrasporto di apertura immediata di un tavolo permanente di programmazione degli interventi di manutenzione, dei lavori e dei cantieri sulle reti, presso il Ministero dei Trasporti. “Senza una regia unica degli interventi e quindi un soggetto istituzionale che li coordini – prosegue il Presidente di Federlogistica-Conftrasporto – si mette a rischio la ripresa dell’intero Paese con conseguenze disastrose anche sull’occupazione. Il caso Genova è la punta dell’iceberg ma senza un intervento programmatorio immediato rischia di ripetersi anche in altre aree del Paese. Ed è un lusso che l’Italia, inerme per decenni sul tema della manutenzione ordinaria delle sue infrastrutture, oggi non si può proprio permettere”.
Secondo Federlogistica-Conftrasporto, è indispensabile prevedere anche una estensione regionale del Ferrobonus ovvero degli incentivi all’utilizzo del trasporto su binari in alternativa al trasporto su gomma, così da consentire ai porti di affrontare quel rilancio dei traffici, cercato per anni “che oggi rischia di tramutarsi in un boomerang allontanando dalle banchine italiane i grandi operatori internazionali del trasporto via mare”.