Ogliastra. Rimarrà alla guida dell’Associazione per altri 4 anni.
Pireddu: “Primo obiettivo: continuare a rendere gli imprenditori
protagonisti della crescita e dello sviluppo dell’area
nuorese-ogliastrina”. Nel nuorese quasi 6.500 imprese artigiane e più
di 10mila addetti che producono 418milioni di euro di valore aggiunto.
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Pireddu, 57enne autoriparatore di Macomer, attuale VicePresidente
Regionale di Confartigianato Imprese Sardegna, per i prossimi 4 anni
guiderà una struttura di rappresentanza vitale e in crescita come
numero di soci ed erogazione di servizi.
Nel suo incarico sarà supportato, oltre che dal Segretario Pietro
Mazzette, anche da un comitato di 3 vicepresidenti composto dal
Vicario Albino Casu, 41enne impiantista di Fonni, e dai 2 vice, Simone
Arzu, 42enne produttore di infissi di Lanusei, e Giannicola Pala,
55enne, produttore dolciario di Nuoro.
Nel discorso di reincarico, il Presidente ha affrontato i principali
temi nei confronti dei quali l’Associazione Artigiana dovrà
rappresentare gli artigiani delle due province.
Primo argomento preso in esame è l’attuale stato dell’economia e le
strategie poste in atto per contrastare la crisi, ma anche il non
facile rapporto con il credito, la pressione fiscale, il carico degli
adempimenti burocratici e il rispetto delle norme in materia
ambientale e di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Inoltre,
Pireddu ha posto anche l’accento sugli incentivi, le agevolazioni a
misura di “piccoli”, la fiscalità al livello locale, la valorizzazione
dell’artigianato artistico, il potenziamento del patronato, dei
servizi, l’accesso delle piccole imprese nei mercati esteri, la
semplificazione degli adempimenti e consolidamento della pressione
sulla politica.
“L’impegno del nuovo Direttivo – ha dichiarato il rieletto Presidente
– sarà quello di continuare a rendere gli imprenditori protagonisti
della crescita e dello sviluppo dell’area nuorese-ogliastrina, e dei
rispettivi comparti d’appartenenza, soprattutto in questo particolare
momento di grave crisi derivante dalla pandemia, attuando misure
concrete e sostenibili per resistere alle oggettive difficoltà attuali
e guardare con più ottimismo ad una reale crescita dei due territori”.
“Per affrontare la crisi legata al Covid – ha sottolineato Pireddu –
sarà necessario puntare con maggior forza sul concetto di ‘valore
artigiano’ come modello imprenditoriale e sociale utile al rilancio.
L’obiettivo di questo nuovo mandato sarà quello di cercare
l’equilibrio complessivo tra i vari livelli del sistema
dell’artigianato del centro Sardegna, cercando di valorizzare tutte le
sue specificità. La sfida è quella di non lasciare indietro nessuno,
soprattutto le aree che avranno più difficoltà a rialzarsi da sole.
Per questo è necessario fare rete a livello locale e supportare
l’associazione Regionale anche nell’interlocuzione a livello
nazionale”.
L’assemblea è stata inoltre l’occasione per presentare ai soci
importanti progetti che impegneranno la Confartigianato Nuoro
Ogliastra nei prossimi anni al fine di consentire una più incisiva
rappresentanza e una più efficiente erogazione di assistenza tecnica
alle imprese del territorio. Tra i progetti continueranno quelli
sull’export, sull’artigianato tipico e tradizionale, sull’alimentare e
sul digitale.
Al Presidente e al Segretario, spetterà anche il compito di guidare
una struttura complessa con migliaia di imprese attive e dipendenti,
il Consorzio Fidi che eroga credito agli imprenditori, l’ANAP con i
suoi pensionati e l’ANCOS con la rosa di servizi e convenzioni.
“Continuiamo il nostro percorso di crescita e valorizzazione delle
imprese del territorio – ha continuato il Presidente – grazie alle
competenze e alla capacità organizzativa della struttura,
Confartigianato Nuoro-Ogliastra che continuerà ad affrontare nel
migliore dei modi anche le prossime sfide per garantire la crescita
del lavoro indipendente e la competitività dell’artigianato e delle
piccole imprese”.
“Continuerò a mettere a disposizione dell’Associazione le esperienze
maturate in questi anni, a livello territoriale e regionale – ha
concluso – soprattutto nel credito per supportare le imprese in questa
fase di rilancio. Un contesto non facile che mi motiva e mi impegnerà
per far si che le aziende artigiane e le pmi nuoresi e ogliastrine
vengano valorizzate per il loro ruolo di artefici nella creazione di
un futuro che deve cogliere le sfide della transizione ecologica e
digitale per accompagnarle nella ricercare nuovi spazi e nuovi mercati
non solo locali ma internazionali”.
La fotografia “artigiana” delle Provincie Nuoro e Ogliastra scattata
dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna, su dati Istat,
Ministero Economia e Unioncamere.
6.479 imprese artigiane registrate, 6433 attive (circa 2 ogni 100
abitanti) che danno lavoro a oltre 10.500 persone che producono 418
milioni di euro di valore aggiunto e oltre 50 milioni di export.
Una economia, quella artigiana nuorese-ogliastrina, che rappresenta il
21,6% di tutte le attività produttive della provincia, sottolineate
dalla nascita di 1 nuova impresa ogni 2 giorni.
1.014 sono le imprese artigiane femminili, 1.501 sono le imprenditrici
artigiane donne e il 19,2% è la quota di imprenditrici donne sul
totale delle imprese artigiane.
295 sono le imprese artigiane giovanili registrate, il 9,2% sul totale
delle imprese artigiane attive nelle 2 province.
Le imprese gestite da stranieri sono 1.510, di cui 251 imprese
artigiane, che danno lavoro a quasi 3mila addetti.
Le imprese artigiane potenzialmente interessate dal turismo sono
1.250, il 19,50% sul totale del panorama artigiano.
Nel tessuto sociale, ci sono 2,6 imprese artigiane ogni 100 abitanti e
5,9 imprese ogni 100 famiglie.
Lo studio dell’Associazione Artigiana sottolinea come le piccole e
medie imprese e gli artigiani, uno dei motori dell’economica
territoriale, stiano attraversando una fase ancora delicata. Alcune
realtà, colpite pesantemente dalla crisi, hanno dovuto abbandonare il
mercato, altre si trovano in una posizione di galleggiamento. Come è
noto, le dinamiche che hanno determinato la congiuntura provengono da
lontano, ma l’intervento delle Istituzioni non è ancora sufficiente.
E’ un territorio che registra, in ogni caso, un tasso di attività che
non arriva al 50% (47,3%), una percentuale di occupazione debole (solo
il 37,9) e una disoccupazione ancora troppo alta (19,8%).