Si ispira alla bevanda cara a Dioniso, dio dell’estasi e del vino, “Una botte e via…” il recital ideato e interpretato dall’attrice Monica Zuncheddu e dalle musiciste Stefania Secci Rosa (voce e strumenti) e Francesca Puddu (chitarra e voce) per una preziosa antologia di versi e racconti (produzione Teatro del Segno) in cartellone DOMANI (sabato 24 luglio) alle 22 in piazza Santo Isidoro ad Allai per la III edizione del Festival Palcoscenici d’Estate organizzato dal Teatro del Segno con la direzione artistica di Stefano Ledda e realizzato con il patrocinio e il sostegno del Comune di Allai, della Regione Autonoma della Sardegna e del MiC / Ministero della Cultura – nell’ambito del progetto Intersezioni / rete di festival senza rete a cura di Fed.It.Art Sardegna.
Viaggio tra parole e note per riscoprire il valore simbolico del succo della vite, dagli antichi miti fino alla contemporaneità: se nell’epopea di Gilgameš appare la dea Siduri, la “fanciulla del vino” che presiede alla fermentazione, la poetessa Wislawa Szymborska scrive “Accanto a un bicchiere di vino”, sul nascere di un amore fatto di sguardi, quando «Felice, ho inghiottito una stella», in un gioco di seduzione consapevole in cui la realtà è nel tavolo e nella bottiglia, «Io invece sono immaginaria,/ incredibilmente immaginaria» e il mondo intero si anima per un cuore ebbro di promesse, tanto che «Gli giuro che una rosa bianca,/ se viene spruzzata di vino, canta».
Nell’antica Roma si venerava Bacco, il dio inventore del vino, i cui culti orgiastici pare mettessero in pericolo l’ordine pubblico con la loro sfrenatezza, tanto da rendere necessaria una regolamentazione attraverso il Senatus consultum de Bacchanalibus: nei suoi Carmina il poeta Gaio Valerio Catullo più volte fa riferimento alla bevanda che ben si accompagna ai riti conviviali e la cui purezza è inestimabile virtù – «E l’acqua se ne vada dove le pare/ a rovinare il vino, lontano,/ fra gli astemi: questo è vino puro».
Nello spirito di/vino è racchiuso il segreto dell’allegria, che accende il desiderio e ravviva la passione degli amanti, come ricorda nella sua “Canzone al vino” il poeta irlandese William Butler Yeats: «Il vino raggiunge la bocca/ E l’amore raggiunge gli occhi,/ Questa è la sola verità che ci è dato conoscere/ Prima di invecchiare e morire./ Sollevo il bicchiere alle labbra,/ Ti guardo e sospiro».
“Una botte e via…” è un originale e intrigante “tour letterario musicale”, per «una serata gioiosa in cui il vino, il canto e le parole faranno vibrare animi e bicchieri»: accanto agli antichi poemi e alle evocative liriche di due Premi Nobel, anche le definizioni immaginifiche del noto e discusso “critico sensoriale” italiano Luca Maroni. Tra metafore esistenziali e degustazioni “virtuali” il recital accende i riflettori sull’unico e insindacabile protagonista della serata, “sua maestà il vino”: «mischiando acqua e vino, ebbrezza e sobrietà, passato e presente, si snoda un affresco letterario e musicale, punteggiato di piccole assurdità, musiche da luoghi vicini e lontani, considerazioni sconsiderate di tre squilibrate in cerca di equilibri tra un “hic!”, alzate di sopracciglia e risate…».
IN SCENA
Storia di una fanciulla “Bianca come la Neve” STASERA (venerdì 23 luglio) alle 22 ad Allai con lo spettacolo de L’Effimero Meraviglioso, interpretato da Michela Cidu e Federico Nonnis con la regia di Antonello Santanelli: una rilettura della celebre fiaba dei fratelli Grimm sull’orfana perseguitata dalla matrigna, invidiosa della sua bellezza. Quasi un gioco metateatrale, in cui gli attori si cimentano con diverse tecniche, dal teatro di figura alle maschere, mentre accanto alla crudele regina, al cacciatore, al principe e ai nani si presenta un lupo, che ambisce a entrare nel cast.
Un vivace affresco del Belpaese dagli Anni Quaranta ad oggi domenica 25 luglio alle 22 con “Just Forever (semplicemente per sempre)” del Teatro Tragodia: la divertente commedia musicale, scritta e diretta da Virginia Garau, anche protagonista sulla scena insieme con Nigeria Floris, Daniela Melis e Carmen Porcu, racconta i preparativi per un matrimonio. Una giovane donna sta per sposarsi e intorno a lei ruota “un gineceo impazzito”: una madre spregiudicata e libertina, una nonna disincantata, una zia zitella e un’amica chiacchierano e discutono sui cambiamenti e sull’evoluzione della società.