“Dopo l’incontro di oggi siamo preoccupati sul futuro dell’ex Ilva perché non abbiamo ricevuto nessun tipo di rassicurazione. Non c’è un punto fisso da cui partire, sembra si stia navigando a vista. Invitalia da una parte riconferma il piano industriale presentato nel dicembre 2019, che non è mai stato condiviso con le organizzazioni sindacali, dall’altra pone la sentenza del TAR sulla chiusura della batteria 12 prevista per il 20 luglio, con le conseguenze sull’AFO 4, acciaieria 1 e treno nastri, come condizione fondamentale per l’avvio del progetto. C’è una totale confusione e si rimane appesi alla sentenza di turno senza avere un programma industriale di lungo periodo”. Lo dichiara Rocco Palombella, Segretario Generale Uilm.
“Inoltre il 20 luglio sarà approvato il bilancio 2020 e successivamente ci sarà insediamento del nuovo cda con l’ingresso dello Stato – aggiunge Palombella – il Governo ha dichiarato la sua disponibilità ad estendere per 13 settimane la Cig Covid come ultima concessione straordinaria per sviluppare un confronto che abbia lo scopo di trovare tutte le soluzioni per questa situazione drammatica”.
“Acciaierie d’Italia si è impegnata ad avviare un confronto nei vari siti per ridurre il numero dei lavoratori collocati in Cig dal primo luglio ma ha rigettato la nostra richiesta di integrare economicamente la Cig e non ha preso nessun impegno sul futuro occupazionale dei lavoratori di Ilva As e degli appalti” continua.
“C’è molta delusione perché dopo mesi di attesa non abbiamo ricevuto nessun impegno formale – conclude – Non esiste un piano industriale discusso con le organizzazioni sindacali, non si conoscono i tempi e le modalità della transizione ecologica”.