Il calo delle prestazioni mediche erogate ai cittadini è al centro di una analisi della Ugl Salute. “L’impreparazione di fronte all’esplosione del virus ha prodotto una riduzione esponenziale di cure e servizi medici. Questo è un problema che si ripercuote nell’immediato, pensiamo a chi ha interrotto percorsi oncologici ad esempio, ma che in futuro potrà avere un impatto assolutamente negativo sulla salute degli italiani che stanno rinunciando anche alla prevenzione” dichiara il Segretario Nazionale Gianluca Giuliano. “Ci sono numero forniti dalla Fondazione Gimbe – prosegue il sindacalista – che mettono a nudo questa situazione critica: 144,5 milioni sono le prestazioni di specialistica ambulatoriale in meno registrate nel 2020 rispetto al 2019. La quota più rilevante riguarda gli esami di laboratorio 62,6% del totale delle prestazioni in meno, seguita dalla diagnostica (13,9%), dalle visite (12,9%) e infine l’area della riabilitazione (5,8%) e quella terapeutica (4,9%). Calano anche gli interventi, insomma ci si cura sempre di meno”.
Giuliano conclude: “Aver dedicato spazi a Centri Covid non giustifica tutto questo ma piuttosto conferma come le scelte dei tagli alla sanità del passato siano state figlie di una politica cieca e lontana da problemi della gente. Cosa possiamo attenderci ora che i numeri confermano il rialzo dei contagi e dei ricoveri? Se non si combatteranno le carenze croniche degli organici con uno sblocco totale del turn over che preveda un piano mirato e diffuso di assunzioni, associandolo a una attenta programmazione delle attività mediche e chirurgiche, si rischia di andare verso un punto di non ritorno che produrrà danni nell’immediato ma anche nel futuro dell’Italia e dei suoi cittadini”.