Una storia in nero per Teatri di Prima Necessità 2021 / Festival Intersezioni 2021 ad Alghero: venerdì 2 luglio alle 20.30 al Civico Teatro “Gavì Ballero” per il secondo appuntamento con la kermesse firmata Teatro d’Inverno va in scena “Volevo vedere il cielo” di Massimo Carlotto con Miana Merisi e con la partecipazione di Michela Cidu, per la regia di Maria Assunta Calvisi (produzione L’Effimero Meraviglioso). Un dramma familiare sullo sfondo del degrado delle periferie metropolitane per raccontare la perdita dei valori e il miraggio del successo: la disperazione e il desiderio di riscatto “esplodono” in un inatteso e amaro finale.
Ritratto di famiglia in un “inferno” con “Volevo vedere il cielo” di Massimo Carlotto in cartellone venerdì 2 luglio alle 20.30 al Civico Teatro “Gavì Ballero” di Alghero per il secondo appuntamento con Teatri di Prima Necessità 2021 / Festival Intersezioni 2021 a cura del Teatro d’Inverno di Alghero con la direzione artistica di Giuseppe Ligios.
Sotto i riflettori un’intensa Miana Merisi nel ruolo della protagonista, una donna ferita e amareggiata che sogna un’ascesa sociale e un ipotetico riscatto, per spezzare la routine del quotidiano e sconfiggere l’infelicità, la sua profonda solitudine derivante dall’incapacità di comunicare con il marito e con una figlia adolescente e ribelle, o forse solo insofferente verso le vane aspirazioni materne.
Una pièce avvincente e ricca di suspense, per la regia di Maria Assunta Calvisi, con la partecipazione di Michela Cidu e con il disegno luci di Stefano De Litala (produzione L’Effimero Meraviglioso): una storia in noir, un dramma che si consuma sullo sfondo delle periferie metropolitane tra miseria morale e materiale.
Una vicenda di dolorosa attualità in cui le incomprensioni e i conflitti generazionali si acuiscono ed esplodono, in un tragico crescendo mentre il miraggio della fama e del facile successo evocato da certi programmi – dai “reality” ai “talent” televisivi – crea falsi miti e improbabili aspettative in chi giorno dopo giorno lotta per sopravvivere. Una donna si mette a nudo, cercando di trovare un senso alla sua esistenza segnata dal fallimento e dai rimpianti, e magari una qualche forma di riscatto se non proprio la felicità: «Volevo vedere il cielo, almeno un pezzettino…» dice. Fino all’inquietante finale ” a sorpresa”.
I PROSSIMI APPUNTAMENTI
Una fiaba “ecologica” – domenica 11 luglio alle 18.30 – con “Cappuzzetto Rozzo” di Abaco Teatro, con Rosalba Piras (che firma testo e regia), Tiziano Polese e Giuseppe Asuni per una rilettura della celebre fiaba di Charles Perrault, in cui però la piccola protagonista si rivela essere una bambina prepotente e distratta, che attraversa il bosco per portare delle leccornie alla nonna calpestando i fiori senza alcun riguardo e scagliando sassi contro gli uccellini, oltre a gettar via gli involucri delle sue amate merendine. Una versione riveduta e (s)corretta della giovane sognatrice che si perde nella foresta, ma arriva anche in questo caso il fatale appuntamento con il lupo… che le insegnerà l’amore per la Natura: una moderna favola adatta a grandi e piccini, che affronta temi importanti – dalla tutela dell’ambiente alla necessità di crescere, conquistando l’indipendenza e vincendo le paure.
Ironia in scena – domenica 18 luglio alle 20.30 – con “Just Forever (semplicemente per sempre)”, originale commedia musicale con drammaturgia e regia di Virginia Garau e Siparietti Finali a cura di Marco Nateri: sotto i riflettori insieme all’autrice, altre tre attrici – Nigeria Floris, Daniela Melis e Carmen Porcu – per un vivace affresco dell’Italia dagli Anni Quaranta ad oggi. La pièce del Teatro Tragodia descrive – tra dialoghi e canzoni – l’evoluzione della società e la progressiva emancipazione femminile, come i cambiamenti nella cultura e nel costume, in particolare per quel che riguarda il matrimonio. Tra i preparativi per le nozze di una giovane donna, «una mamma spregiudicata e libertina, una nonna disincantata, una zia zitella e un’amica della sposa» formano un “gineceo impazzito” in cui tra i pettegolezzi di rito emerge la storia del Belpaese.
Viaggio nella cultura Queer – venerdì 23 luglio alle 20.30 – con “Il vuoto dentro”, intenso e coinvolgente monologo scritto e interpretato da Giovanni Trudu con la regia di Ivano Cugia (produzione Origamundi): « una giovane drag queen incarna il ruolo di narratrice e invita lo spettatore dietro le quinte dello show e della sua vita». Una pièce originale per un omaggio all’arte drag in cui gli interpreti – rigorosamente en travesti – si trasformano, recitano, cantano, danzano in uno stile sofisticato che rimanda alle dive e ai divi del passato, in un intrigante gioco delle parti. “Il vuoto dentro” racconta dubbi e incertezze, la lotta contro i pregiudizi, ma anche la gioia di vivere in un gioco di specchi tra finzione e realtà: «una rappresentazione teatrale sincera, divertente ma anche brutale che come la vita non può essere in bianco e nero ma attraversa un arcobaleno di emozioni».
Focus sulle molteplici sfaccettature dell’universo femminile – domenica 1 agosto alle 20.30 – con “Frammenti Rosa” del Bocheteatro, un monologo “irriverente” scritto e interpretato da Monica Corimbi, protagonista sulla scena sulle note di Omar Bandinu e Fabio Coronas con la regia di Giovanni Carroni per un’ironica riflessione sulle dinamiche di coppia e sulle complicazioni della vita a due. Storie d’amore e amicizia offrono lo spunto per approfondire vari aspetti di una relazione, tra il rischio della routine e le discussioni infuocate, la volontà di rimettersi in gioco e la capacità di sdrammatizzare le piccole e grandi tragedie del quotidiano. «“Frammenti Rosa” è uno spettacolo vivace sulle donne che sanno ridere di se stesse e che fanno ridere» sottolinea l’autrice – «dove la vicinanza che si crea con il pubblico innesca un clima di divertimento condiviso e crescente complicità».
Cronache di una rivoluzione – venerdì 6 agosto alle 20.30 – con “Su Connottu” de Il Crogiuolo, con Maria Grazia Bodio, Isella Orchis, Gisella Vacca e Rita Atzeri (che ha curato anche l’adattamento del testo), per una inedita versione “al femminile” della rivolta contro la Legge delle Chiudende guidata da Paskedda Zau, vedova e madre di dieci figli, nel 1868 a Nuoro. Una mise en espace del dramma scritto dal poeta, romanziere e drammaturgo nuorese Romano Ruju, già portato in scena con successo dalla Cooperativa Teatro di Sardegna nell’allestimento firmato dal regista Gianfranco Mazzoni e impreziosito dalle “ballate” di Francesco Masala, per riscoprire una pagina emblematica della storia dell’Isola: la sollevazione popolare in difesa dei diritti dei più poveri, per la cui sopravvivenza era fondamentale l’uso comune delle terre pubbliche che l’amministrazione intendeva mettere all’asta e che sarebbero finite nelle mani di una élite.
Finale in musica – giovedì 12 agosto alle 20.30 – con “Sardigna caput mundi”, il nuovo progetto della cantante Claudia Aru per un ideale viaggio intorno al mondo sul filo delle note: la lingua sarda e le storie di vicinato insieme alla storia dell’Isola si intrecciano alle sonorità e ai ritmi di diverse regioni del pianeta, dal Delta Blues del Mississipi fino all’Estremo Oriente, dall’Africa al Centro America. Sul palco il Claudia Aru Quartet che schiera – accanto a Claudia Aru (voce) – Simone Soro al violino, Simone Sassu al pianoforte e Matteo Demuro alla chitarra, per un gioco di liberi accostamenti tra il tango argentino, il manouche francese e lo swing newyorkese, i ritmi africani, le sonorità indiane e ancora le pronunce giapponesi e l’allegria dissacrante messicana. «Un concerto che vuole essere un’esperienza multisensoriale per rompere gli indugi e riprendere, in qualche modo, a vivere» – spiega l’artista: «la Sardegna diventa così l’ombelico del mondo per riabbracciarlo, per aprirsi, per crederci di nuovo, per contaminarsi e contaminare».
VISIONI DI PRIMA NECESSITA’
Sguardi sulla contemporaneità con le mostre e le installazioni che “abiteranno” il Civico Teatro “Gavì Ballero” a cura di Aaron Gonzales: le “Visioni di Prima Necessità” si dipanano attraverso quattro percorsi espositivi che spaziano tra differenti linguaggi, dall’arte concettuale alla poesia, alla fotografia.
Si parte sabato 26 giugno con “Quando amo vedo doppio”, esposizione di “pensieri fluttuanti” a cura di Veronica Peana e Aaron Gonzalez: l’ebrezza del romanticismo trasmutato in carta ed inchiostro, reso tangibile nella sua volatilità. Due visioni accostabili ed insieme distanti di uno dei più grandi motori dell’umanità, genitore di gioia e dolore.
Gli scatti del fotografo Roberto Masia ne “La Bugia (Il sé nascosto)” – da domenica 11 luglio nel foyer del Civico Teatro “Gavì Ballero”: un viaggio alla riscoperta di se stessi, tra luci ed ombre ed il cammino illuminato da una flebile fiamma di candela. L’esposizione proseguirà poi con una seconda parte presso il Museo Casa Manno.
S’intitola “Sospetto Sospeso” l’installazione di Carla Carta – che sarà inaugurata lunedì 26 luglio nel teatro: un trittico di illustrazioni raffiguranti la crisi dei valori, ispirato a una raccolta di Fiabe del XVI secolo di François Rabelais in cui l’autore manifesta la sua visione critica della chiesa e della società attribuendo ai personaggi le sembianze di animali. Una critica dissacrante dell’immoralità e della corruzione con l’intento di recuperare in qualche modo l’umanità, i valori istintivi e corporei rigettando il dogmatismo.
Infine – da giovedì 5 agosto – il teatro ospiterà “Destrutturazione”, il progetto fotografico di Gaia Lampis che attraverso frammenti di corpo racconta una rinascita, una nuova consapevolezza dell’ego. In un’epoca costellata di selfie autocelebrativi, l’artista scava nelle pieghe della propria pelle, le irradia con la luce del sole, disegnando paesaggi di mondi inconsci ed inesplorati, senza quasi ricercare una visione erotica, ma puramente estetica del corpo nudo, nella sua forma più naturale.
Info e prenotazioni:
segreteria 3440463652 | 3338578630
www.teatrodinverno.it | www.algheroturismo.it
Tutte le attività saranno svolte nell’osservanza delle prescrizioni di prevenzione Covid 19 previste dalle normative vigenti. Per assistere agli spettacoli sarà necessario prenotare e lasciare i propri dati per un eventuale, corretto tracciamento. Agli spettatori è richiesto l’uso della mascherina durante tutta la durata dello spettacolo.