A Sorradile ultimo appuntamento con Janas Festival 2021
Un viaggio tra archeologia e natura, borghi, parchi e paesaggi incantati
Il Crogiuolo:La capretta di Maria ideazione drammaturgia e regia di Rita Atzeri con Marta Gessa, Antonio Luciano, Daniela Vitellaro e la danzatrice Giulia Cannas
lunedì 30 agosto – ore 22 – Novenario Campestre di Santa Maria – Sorradile
Nel segno di Maria Lai per l’ultimo appuntamento con il Janas Festival 2021 organizzato da Le Voci di Astarte: s’intitola “La capretta di Maria” lo spettacolo de Il Crogiuolo ispirato alla figura e alle opere dell’artista di Ulassai in cartellone lunedì 30 agosto alle 22 al Novenario Campestre di Santa Maria a Sorradile in un intreccio di danza e teatro, per un racconto che sposa fantasia e realtà. Sotto i riflettori Marta Gessa, Antonio Luciano e Daniela Vitellaro protagonisti insieme con la giovane danzatrice Giulia Cannas della pièce ideata e diretta da Rita Atzeri, che ricostruisce il percorso della creatrice dei “libri cuciti” e invita gradi e piccini alla scoperta del significato e dell’importanza dell’arte.
Per informazioni e prenotazioni 338.3989517 – 351.9945903
Un poetico ritratto d’artista per lo Janas Festival 2021 / organizzato da Le Voci di Astarte con la direzione artistica di Sabrina Barlini, che propone “Un viaggio tra archeologia e natura, borghi, parchi e paesaggi incantati” dell’Isola: la kermesse itinerante si chiude in bellezza lunedì 30 agosto alle 22 al Novenario Campestre di Santa Maria a Sorradile con “La capretta di Maria” de Il Crogiuolo, affascinante e coinvolgente spettacolo ideato, scritto e diretto da Rita Atzeri e interpretato da Marta Gessa, Antonio Luciano e Daniela Vitellaro insieme con la giovane danzatrice Giulia Cannas, per un itinerario nel mondo di Maria Lai.
Fantasia e realtà s’intrecciano nella pièce che ripercorre la vita della creatrice dei celebri “libri cuciti” e artefice del progetto “Legarsi alla montagna”, fin dall’infanzia, con la scoperta del talento per il disegno e la prima ispirazione, nata con «l’immagine di un pettine che vela il suo occhio destro di capelli ribelli». “La capretta di Maria” – per un pubblico di giovanissimi e famiglie – rappresenta un’occasione per esplorare, in forma poetica e giocosa, la poetica visionaria dell’artista di Ulassai ma anche per riflettere sul significato e sull’importanza dell’arte e della bellezza.
Nel segno della fiaba – prendendo spunto dalle storie narrate e illustrate da Maria Lai e dalla presenza ricorrente della capretta, capace di inerpicarsi su alture e precipizi, sul limite dello strapiombo come sulla misura dell’infinito, quale simbolo dell’ispirazione che conduce l’artista fin sulle vette più alte senza dimenticare il legame con la propria terra e la propria gente, con la memoria e le radici, per riprendere il filo della tradizione ma guardando al futuro.
“La capretta di Maria” accosta note biografiche ed elementi fiabeschi, trasportando sulla scena le avventure vere o immaginarie di una bambina affascinata da ogni aspetto del reale e dall’esistenza segreta degli oggetti del quotidiano, un’anima sensibile attenta all’essenza oltre le apparenze, da cui trarrà materia per le sue creazioni in cui la dimensione concreta e materica si sposa a quella evocativa, onirica e fantastica.
«Ero analfabeta, ma piena di favole. Ciò che ho fatto dopo, da adulta, è iniziato a quell’età. Mani, occhi, parole,diventavano collegamenti tra realtà e sogno» – racconta l’artista. «Ho dietro di me millenni di silenzi, di tentativi di poesia, di pani delle feste, di fili di telaio»: nei suoi racconti e nelle sue opere, dense di metafore e simbolismi, magici specchi capaci di trasfigurare la realtà e di parlare al cuore dei fanciulli, con la semplicità e l’innocenza dell’età dei giochi, Maria Lai ha saputo dar forma alle aspirazioni e ai desideri, alle parole e ai pensieri di generazioni di donne e uomini, facendo sue la saggezza dei vecchi e la curiosità dei bambini, nel segno della poesia.
Le sue “Fiabe Cucite” – libri come sculture, opere in cui il filo ricama la traccia della scrittura, nel germogliare delle idee, nel fluire dei racconti, fino a dar forma “tangibile” e insieme metaforica all’immaginario – rivivono sulla scena attraverso la magia del teatro e le geometrie in movimento della danza, così che l’artista stessa diventa l’eroina di una storia, regalando al pubblico l’illusione di poter, come Alice, andare al di là dello specchio per entrare nel regno della fantasia – e dell’arte.
Cala il sipario sullo Janas Festival 2021 organizzato da Le Voci di Astarte – con il patrocinio e il sostegno della Regione Sardegna e dei Comuni di Sorradile, Domusnovas, Masainas, Perdaxius e Santadi, in collaborazione con la ProLoco di Masainas, la Cooperativa Semata e il Sistema Museale di Santadi, la Cooperativa Sociale Adest e Colore Unico: lunedì 30 agosto alle 22 a Sorradile l’utimo atto con “La capretta di Maria“ de Il Crogiuolo, con l’intrigante racconto di una vita d’artista nel segno di Maria Lai.