Edito lo scorso anno dall’Istituto Camillo Bellieni per i tipi della Edes, il volume ha già avuto ampia circolazione in tutta la Sardegna e ha superato i confini del mare grazie ai numerosi emigrati che ne hanno fatto richiesta. L’incontro di sabato, promosso dall’associazione culturale Usulvisi Ets e dalla Proloco di Bultei, godrà dell’introduzione e della presentazione di Andrea Fenu con il coordinamento di Nicolina Cossu, e sarà occasione per incontrare l’autore, lieto di salutare i presenti e di apporre la propria dedica sulle copie distribuite.
Scrittore, filosofo e docente, Michele Pinna ha trascorso a Bultei l’infanzia e la prima adolescenza come “fizu ‘e ànima” degli zii, che lo avevano accolto in questa piccola e ospitale comunità non lontana da Bono, luogo d’origine della famiglia.
Già nel titolo, Pinna fotografa lo spirito di un luogo che ha conservato la sua integrità fino ai primi anni ’70, quando l’abbandono delle campagne, lo spopolamento dei paesi e l’introdursi prepotente dei segni dell’industrializzazione ne ha riconfigurato l’identità. “Questo non è un romanzo, né una raccolta di racconti, per quanto possa somigliare a qualcosa di letterario – ha spiegato l’autore –, è certamente un lavoro di scrittura condotto con meticolosa attenzione e con rigore di pensiero attraverso gli strumenti, appresi con fatica, negli anni della scuola primaria frequentata proprio a Bultei”.