I due venivano individuati entrambi quali responsabili in concorso del reato di ricettazione, nonché soltanto il primo anche di furto aggravato in relazione al rinvenimento di un escavatore “Kubota” e di un autocarro Iveco risultati essere provento del furto commesso a Elmas in data 12 agosto scorso presso la sede della ditta AET telecomunicazioni.
Il furto di mezzi d’opera era avvenuto presso un cantiere stradale sito in via Nazario Sauro. In quella circostanza ignoti malfattori avevano portato via un camion e un piccolo escavatore che erano però muniti di un GPS nascosto, che aveva consentito ai militari dell’Arma di risalire al luogo ove tali mezzi meccanici erano custoditi.
Il materiale detentore degli stessi aveva esibito ai carabinieri un contratto d’acquisto o piuttosto d’incauto acquisto, visto l’esigua cifra pagata per acquisirne la proprietà. In tale contratto era presente il nome del venditore sottoposto poi a perquisizione. Il 49enne perquisito era stato ulteriormente deferito in stato di libertà per il reato di ricettazione in quanto trovato in possesso della chiave di accensione di una Fiat 500 di proprietà della Concessionaria ACENTRO di Via Calamattia.
Avendo i militari rinvenuto delle chiavi di un mezzo che non risultava di proprietà del soggetto, collegavano tale circostanza con l’evento avvenuto poco distante il 12 agosto scorso, allorquando un ignoto era riuscito a montare a bordo di una FIAT 500 all’interno del punto vendita, allontanandosi infine senza che nessuno riuscisse a impedirglielo.
Non esistono elementi per poter sostenere che il perquisito abbia compiuto il furto ma sicuramente aveva nella propria disponibilità quel mezzo rubato e il delitto di ricettazione è più grave di quello di furto.