Con un doppio appuntamento con il sassofonista Rosario Giuliani, il festival Dromos completa domani (mercoledì 4) la tre giorni di eventi in programma a Oristano, prima di proseguire, fino al 13 agosto (con una tappa extra il 28), negli altri centri e località coinvolti nella sua edizione numero ventitré.
Docente presso il Saint Louis College of Music di Roma e indiscutibilmente tra i sassofonisti di primo piano della scena jazz nazionale, Rosario Giuliani terrà alle 18 un’esclusiva masterclass – al costo di 25 euro più prevendita – negli spazi della Globe Music Academy (in via Episcopio 12). Poi, alle 22, smesse le vesti di docente, sarà protagonista di un concerto all’Antiquarium Arborense – anziché all’Hospitalis Sancti Antoni, dove precedentemente previsto – insieme al trio del batterista Alessandro Cau, con Tancredi Emmi al contrabbasso e Gianfranco Fedele al piano. Biglietto a 10 euro più prevendita; ingresso gratuito per chi avrà partecipato alla masterclass. E ad aggiungere piacere alla serata, una degustazione di vini e birra offerta dalla Cantina Bingiateris, Crai Sardegna e Cuore dell’isola.
Nato a Terracina nel 1967, Rosario Giuliani inizia fin da piccolo a suonare il sax alto nella banda della sua città, diplomandosi vent’anni più tardi al conservatorio di Frosinone. Nel 1989 si perfeziona ai seminari della Berklee Summer School di Umbria Jazz e successivamente entra a far parte dell’orchestra dei giovani talenti dal jazz europeo della Rai. Collabora alla realizzazione di colonne sonore con Ennio Morricone, Armando Trovajoli, Luis Bacalov e Nicola Piovani, e nel 1996 vince il premio Massimo Urbani, seguito dal primo gradino del podio all’European Jazz Contest come miglior gruppo e solista. L’anno 2000 vede Giuliani conquistare l’ambito Top Jazz della rivista italiana Musica Jazz come miglior nuovo talento, titolo che gli permette di firmare un importante contratto con la casa discografica francese Dreyfus Jazz. Nel corso della sua carriera ha collaborato con musicisti di livello internazionale come Cedar Walton, Charlie Haden, Phil Woods, Kenny Wheeler, Martial Solal, Randy Brecker, Gonzalo Rubalcaba e Richard Galliano, tra gli altri, e con gli italiani Franco D’Andrea, Giovanni Tommaso, Fabrizio Bosso, Salvatore Bonafede, Flavio Boltro e Dado Moroni. È dell’anno scorso la sua ultima fatica discografica, l’album “Love in Translation” (Dreyfus Jazz) che lo vede affiancato da Joe Locke al vibrafono, Dario Deidda al basso e Roberto Gatto alla batteria.
Fino al prossimo 31 agosto, nei suggestivi spazi delle chiese sconsacrate dedicate alle Anime e a San Salvatore, nel giardino del Museo Civico, a San Vero Milis è aperta al pubblico la mostra “Lucciole“ – a cura di Anna Rita Punzo e Ivo Serafino Fenu – sul tema, appunto, che connota e dà il titolo a questa edizione numero ventitré del festival. In esposizione i lavori di dodici artisti del panorama contemporaneo: insieme alle installazioni site specific di Josephine Sassu, Sabrina Oppo, Daniela Frongia, Michele Marrocu e Veronica Paretta, si possono apprezzare una selezione di opere fotografiche di Alberto Terrile tratte dal repertorio del trentennale progetto “Nel segno dell’angelo”, le “Cartografie Corporali” di Monica Mura, lavori editi e inediti di Filippo Franco Boe, Narcisa Monni e Gianni Nieddu accanto ad altri tratti dalla ricca e poliedrica produzione artistica di Pietro Sedda e di Antonello Fresu. La mostra – con ingresso libero – si può visitare ogni giovedì, venerdì e sabato dalle 18 alle 20; accessi possibili anche in altri giorni, su prenotazione, per gruppi di almeno quattro persone, telefonando al numero 078353611. Gli spazi della mostra saranno limitati e distanziati, nel rispetto delle norme anti-covid.
Il rispetto per l’ambiente e le sue tematiche, quanto mai attuale in questo delicato momento storico per la Sardegna, vede Dromos portare avanti anche in questa edizione il progetto AsuondiVerde che, in stretta sinergia con i Comuni che ospitano il festival, e attraverso le buone pratiche ambientali promosse dal Protocollo di Kyoto, intende conseguire l’obiettivo primario della riduzione dei rifiuti, attraverso azioni concrete, come l’utilizzo di stoviglie biodegradabili, il potenziamento della raccolta differenziata, l’utilizzo di alimenti a chilometro zero, la riduzione dei consumi energetici e il sempre più ampio ricorso a fonti rinnovabili. Obiettivi, questi, che si sposano alle caratteristiche dei concerti del festival, che spesso nascono per la valorizzazione dei luoghi, dei prodotti tipici e della tradizione enogastronomica di ciascun territorio. Da anni, inoltre, le scenografie modulari di Dromos – a cura di Mattia Enna – si caratterizzano per l’utilizzo di materiali riciclati e riciclabili. Il festival è a impatto zero, e contribuisce a progetti di riforestazione per l’assorbimento dei gas serra, e per ridurre al massimo il proprio peso, seppur minimo, sui territori, educando la cittadinanza all’adozione di comportamenti e stili di vita sostenibili.
Negli spazi del festival, è presente il Bio Dromos Bar (grazie alla collaborazione con Sa Pasida di Stefano Marongiu), che dedica particolare attenzione alla sostenibilità ambientale, con la sua consueta proposta di prodotti bio e di qualità, selezionando materiali biodegradabili e compostabili e rinnovando la politica Plastic Free, volta all’abbattimento dell’utilizzo della plastica negli spazi del festival.
Docente presso il Saint Louis College of Music di Roma e indiscutibilmente tra i sassofonisti di primo piano della scena jazz nazionale, Rosario Giuliani terrà alle 18 un’esclusiva masterclass – al costo di 25 euro più prevendita – negli spazi della Globe Music Academy (in via Episcopio 12). Poi, alle 22, smesse le vesti di docente, sarà protagonista di un concerto all’Antiquarium Arborense – anziché all’Hospitalis Sancti Antoni, dove precedentemente previsto – insieme al trio del batterista Alessandro Cau, con Tancredi Emmi al contrabbasso e Gianfranco Fedele al piano. Biglietto a 10 euro più prevendita; ingresso gratuito per chi avrà partecipato alla masterclass. E ad aggiungere piacere alla serata, una degustazione di vini e birra offerta dalla Cantina Bingiateris, Crai Sardegna e Cuore dell’isola.
Nato a Terracina nel 1967, Rosario Giuliani inizia fin da piccolo a suonare il sax alto nella banda della sua città, diplomandosi vent’anni più tardi al conservatorio di Frosinone. Nel 1989 si perfeziona ai seminari della Berklee Summer School di Umbria Jazz e successivamente entra a far parte dell’orchestra dei giovani talenti dal jazz europeo della Rai. Collabora alla realizzazione di colonne sonore con Ennio Morricone, Armando Trovajoli, Luis Bacalov e Nicola Piovani, e nel 1996 vince il premio Massimo Urbani, seguito dal primo gradino del podio all’European Jazz Contest come miglior gruppo e solista. L’anno 2000 vede Giuliani conquistare l’ambito Top Jazz della rivista italiana Musica Jazz come miglior nuovo talento, titolo che gli permette di firmare un importante contratto con la casa discografica francese Dreyfus Jazz. Nel corso della sua carriera ha collaborato con musicisti di livello internazionale come Cedar Walton, Charlie Haden, Phil Woods, Kenny Wheeler, Martial Solal, Randy Brecker, Gonzalo Rubalcaba e Richard Galliano, tra gli altri, e con gli italiani Franco D’Andrea, Giovanni Tommaso, Fabrizio Bosso, Salvatore Bonafede, Flavio Boltro e Dado Moroni. È dell’anno scorso la sua ultima fatica discografica, l’album “Love in Translation” (Dreyfus Jazz) che lo vede affiancato da Joe Locke al vibrafono, Dario Deidda al basso e Roberto Gatto alla batteria.
- Giovedì omaggio a De André con il trio Rea-Tavolazzi-Gatto
Fino al prossimo 31 agosto, nei suggestivi spazi delle chiese sconsacrate dedicate alle Anime e a San Salvatore, nel giardino del Museo Civico, a San Vero Milis è aperta al pubblico la mostra “Lucciole“ – a cura di Anna Rita Punzo e Ivo Serafino Fenu – sul tema, appunto, che connota e dà il titolo a questa edizione numero ventitré del festival. In esposizione i lavori di dodici artisti del panorama contemporaneo: insieme alle installazioni site specific di Josephine Sassu, Sabrina Oppo, Daniela Frongia, Michele Marrocu e Veronica Paretta, si possono apprezzare una selezione di opere fotografiche di Alberto Terrile tratte dal repertorio del trentennale progetto “Nel segno dell’angelo”, le “Cartografie Corporali” di Monica Mura, lavori editi e inediti di Filippo Franco Boe, Narcisa Monni e Gianni Nieddu accanto ad altri tratti dalla ricca e poliedrica produzione artistica di Pietro Sedda e di Antonello Fresu. La mostra – con ingresso libero – si può visitare ogni giovedì, venerdì e sabato dalle 18 alle 20; accessi possibili anche in altri giorni, su prenotazione, per gruppi di almeno quattro persone, telefonando al numero 078353611. Gli spazi della mostra saranno limitati e distanziati, nel rispetto delle norme anti-covid.
Il rispetto per l’ambiente e le sue tematiche, quanto mai attuale in questo delicato momento storico per la Sardegna, vede Dromos portare avanti anche in questa edizione il progetto AsuondiVerde che, in stretta sinergia con i Comuni che ospitano il festival, e attraverso le buone pratiche ambientali promosse dal Protocollo di Kyoto, intende conseguire l’obiettivo primario della riduzione dei rifiuti, attraverso azioni concrete, come l’utilizzo di stoviglie biodegradabili, il potenziamento della raccolta differenziata, l’utilizzo di alimenti a chilometro zero, la riduzione dei consumi energetici e il sempre più ampio ricorso a fonti rinnovabili. Obiettivi, questi, che si sposano alle caratteristiche dei concerti del festival, che spesso nascono per la valorizzazione dei luoghi, dei prodotti tipici e della tradizione enogastronomica di ciascun territorio. Da anni, inoltre, le scenografie modulari di Dromos – a cura di Mattia Enna – si caratterizzano per l’utilizzo di materiali riciclati e riciclabili. Il festival è a impatto zero, e contribuisce a progetti di riforestazione per l’assorbimento dei gas serra, e per ridurre al massimo il proprio peso, seppur minimo, sui territori, educando la cittadinanza all’adozione di comportamenti e stili di vita sostenibili.
Negli spazi del festival, è presente il Bio Dromos Bar (grazie alla collaborazione con Sa Pasida di Stefano Marongiu), che dedica particolare attenzione alla sostenibilità ambientale, con la sua consueta proposta di prodotti bio e di qualità, selezionando materiali biodegradabili e compostabili e rinnovando la politica Plastic Free, volta all’abbattimento dell’utilizzo della plastica negli spazi del festival.