Domani martedì 3 agosto, la piazza del Duomo offre la sua bella cornice a una delle voci più apprezzate della scena internazionale, Noa. La cantante israeliana di origine yemenita sarà sul palco a partire dalle 22 affiancata dal chitarrista Gil Dor – una collaborazione, la loro, che dura da ben trentun anni – con Ruslan Sirota al pianoforte e una sezione ritmica formata da Or Lubianiker al basso elettrico e Gadi Seri alle percussioni. I biglietti, a 30 euro (più diritti di prevendita) si possono acquistare online e nei punti vendita del circuito Box Office Sardegna (www.boxofficesardegna.it; tel. 070657428);
Tra le figure più acclamate e rappresentative in Israele, Noa, al secolo Achinoam Nini, ha pubblicato a fine aprile il suo nuovo progetto discografico, il primo in chiave interamente jazz, “Afterallogy“, registrato durante i mesi di lockdown nel suo studio casalingo. Un album che suggella lo speciale sodalizio artistico di Noa e Gil Dor attraverso una raccolta di preziosi standard attinti dal vasto repertorio dell’American Songbook, come My Funny Valentine, Anything Goes, Lush Life, Every Time We Say Goodbye, tra gli altri; canzoni che fanno parte delle radici musicali dell’artista nativa di Tel Aviv (Noa è vissuta e cresciuta a New York dall’età di due anni fino ai diciassette), e che lei reinterpreta sapientemente e delicatamente, con l’inconfondibile e personale stile che la caratterizza, seguendo semplici linee vocali, nel profondo rispetto dell’essenza di ogni brano.
«Io e Gil ci siamo conosciuti nell’ottobre 1989, alla Rimon School of Jazz and Contemporary Music di Ramat HaSharon, in Israele» ricorda Noa: «Ero una studentessa appena uscita dall’esercito. Gil era il direttore accademico, un co-fondatore e venerato insegnante. Era anche considerato uno dei migliori musicisti israeliani, in grado di suonare tutto ma specializzato in jazz. Fin dal primo giorno a scuola, venendo dagli Stati Uniti e avendo familiarità con il repertorio jazz / Broadway standard, sono stata immediatamente etichettata come “cantante jazz”, anche se non mi sono mai considerata tale. (…) Ma, ovviamente, essendo cresciuta a New York parlavo correntemente l’inglese ed ero immersa in tutta la straordinaria cultura che la grande città aveva da offrire. L'”American Songbook” degli standard jazz era una mia radice musicale essenziale e immergermi in essi era naturale per me quanto esplorare le mie radici ebraiche o yemenite. Il mio obiettivo era, allora come oggi, solo quello di “fare bene” con questi straordinari pezzi di musica … accentuando la loro grandezza con umiltà, da un punto di vista personale, rispettoso e amorevole».
Noa e Gil Dor hanno tenuto il loro primo concerto insieme nel febbraio del 1990, quando la cantante era appena ventenne. Nel corso degli anni successivi, i due hanno esplorato diversi territori musicali, scritto ed eseguito centinaia di canzoni, lavorando con formazioni e organici differenti, dal trio acustico all’orchestra sinfonica; tre decenni scanditi da sedici album apprezzati dalla critica, da centinaia di concerti in tutto il mondo, apparizioni su alcuni dei palchi più importanti e prestigiosi, come la Carnegie Hall e la Casa Bianca, e davanti a tre Papi.
«Poi è arrivato il 2020 e il Covid-19 ci ha colpito tutti come uno schiaffo in faccia» racconta ancora Noa:«I tour sono stati cancellati, i teatri hanno chiuso i battenti, gli aeroporti deserti, la paura e l’incertezza sono penetrate nei cuori di milioni di persone in tutto il mondo (…). Dopo alcune settimane ad annaspare e cercare di orientarci, Gil e io decidemmo che era giunto il momento di registrare quell’album jazz che abbiamo sentito dentro di noi per tutti quegli anni (…). Sono fortunata ad avere uno studio nel seminterrato di casa mia, uno spazio meraviglioso con pareti blu, strumenti colorati, pavimenti in legno e luce solare dal giardino inglese su entrambi i lati della control room. Sono anche fortunata che Gil, oltre a suonare, arrangiare ed essere generalmente brillante, abbia imparato da solo a lavorare in studio come un ingegnere professionista. E così, attraverso un blocco dopo l’altro, lentamente e amorevolmente, tra le sessioni di zoom dei miei figli e i bollettini preoccupanti (…) abbiamo registrato. (…) A volte suonavamo una canzone trenta volte. A volte tre. Qualunque cosa ci sia voluta, per portarla in quel luogo che non può essere descritto, solo sentito. Quel momento in cui il cielo si apre e non esiste nient’altro che musica e luce. (…) E “Afterallogy” è nato. Spero che vi piacerà».
Mercoledì masterclass e concerto di Rosario Giuliani
Dopo Noa, la tre giorni di Dromos a Oristano si completa mercoledì 4 con il sassofonista Rosario Giuliani, uno dei migliori strumentisti espressi dal jazz italiano negli ultimi anni, atteso da un doppio impegno: il musicista originario di Terracina sarà protagonista alle 18 di una masterclass alla Globe Music Academy, in via Episcopio 12 (iscrizioni a 25 euro più prevendita) e poi, in serata, alle 22, di unconcerto all’Hospitalis Sancti Antoni in compagnia del trio del batterista Alessandro Cau, con Tancredi Emmi al contrabbasso e Gianfranco Fedele al piano (il costo del biglietto per il concerto è di 10 euro più prevendita; ingresso gratuito per chi avrà partecipato alla masterclass).
Biglietti e altre informazioni
I biglietti per il concerto di Noa si possono acquistare online e nei punti vendita del circuito Box Office Sardegna (www.boxofficesardegna.it; tel. 070657428); per tutti gli altri spettacoli, invece, direttamente dal sito www.dromosfestival.it e nella sede di Dromos a Oristano, in via Sebastiano Mele, 5/b. Il prezzo dei biglietti varia a seconda delle serate. Prezzi e maggiori dettagli sono disponibili alla pagina Ticket nel sito del festival. In vendita anche dei mini abbonamenti validi per più serate. Per informazioni, la segreteria di Dromos risponde al numero di telefono 0783310490, al numero whatsapp 3348022237 e all’indirizzo di posta elettronica [email protected]. Notizie e aggiornamenti anche nelle pagine Facebook e Instagram di Dromos.
I concerti e tutti gli altri appuntamenti del festival si tengono nel rigoroso rispetto delle misure anti-Covid. A partire da venerdì 6 agosto, per accedere ai concerti sarà necessario dotarsi di Green Pass, rilasciato a chi ha ricevuto almeno la prima dose del vaccino anti Covid-19 (validità dal quindicesimo giorno a seguito della prima dose), ma anche a chi risulterà negativo a test molecolare/antigenico rapido (validità 48 ore) e a quanti presenteranno valido certificato di guarigione da Covid-19 (validità sei mesi). La richiesta del green pass dovrà essere fatta attraverso il sito www.dgc.gov.it. Sono esentati da queste prescrizioni i minori sotto i dodici anni e chi presenterà idonea certificazione medica.
La ventitreesima edizione del festival Dromos è organizzata dall’omonima associazione culturale con il contributo di: Ministero della Cultura, Regione Autonoma della Sardegna (Assessorato allo Spettacolo e Attività Culturali e Assessorato al Turismo), Fondazione di Sardegna, Banco di Sardegna,amministrazioni dei Comuni interessati, Sanycar, Cantina Bingiateris di Ortueri, Ros’e Mari Farm & Green, Fondazione Oristano. Partner del festival: Saint Louis College of Music di Roma, Unione dei comuni del Barigadu, Consulta Giovani di Bauladu, Curia Arcivescovile di Oristano, Antiquarium Arborense, Hotel Mistral 2, Globe Music Academy di Oristano, Viva Mandrolisai, Centro Servizi Culturale UNLA di Oristano, Comunità Montana Gennargentu Mandrolisai, ANIAD • Associazione Nazionale Italiana Atleti Diabetici, Bio Dromos Bar, Mariposas de Sardinia, Viaggiemiraggi Onlus, Sa Pasida, Crai Sardegna e Cuore dell’Isola, Ottica Erdas, Maria Antonia Urru e Radio Popolare. Il festival Dromos fa parte dell’Associazione Sardinia Jazz Network, di Rete Sinis, Bes • Best Events Sardinia e JIP • Jazz Italian Platform.