Guspini, 29 agosto 2021 – Si è presentato con la maglietta di Superman alla presentazione del suo libro sugli adolescenti, scritto con l’ausilio delle risposte degli stessi ragazzi sottoposti a questionari, Federico Taddia, autore televisivo, saggista, conduttore televisivo e radiofonico, giornalista e divulgatore scientifico.
E forse non è necessario essere dei supereroi per rapportarsi con gli adolescenti, ma certamente è necessario capire il loro linguaggio, il loro mondo, avvicinarsi alle loro esigenze e creare meno distanza sociale e umana possibile. Specie in tempi di pandemia, nei quali il contatto è venuto meno proprio tra le persone e le esigenze generazionali sono emerse in maniera ancora più prepotente.
E Contatto, è il titolo, il tema e il filo rosso che lega tutti gli incontri del Festival della Letteratura Bimbi a Bordo, a Guspini.
Con il libro Chi sono? Io. Le altre. Gli altri, Taddia ha sottoposto gli adolescenti a dei questionari su vari ambiti tematici che li riguardano: i sentimenti, i valori, la socialità, l’amicizia e l’amore, la sessualità, i social, il rapporto con gli adulti e i genitori, la scuola e la politica. Cosa è mancato loro durante la pandemia, quanto è massificato il loro stile di vita e il loro pensiero e quanto invece emerge la propria individualità nell’esprimersi. “Ciò che è emerso è il grande magma interiore dell’universo degli adolescenti – ha spiegato Taddia- non ci sono ovviamente, e come è giusto, risposte univoche e unidirezionali, anche se ci sono degli ambiti nei quali è normale trovare maggiore uniformità di pensiero. Sono stati molto critici nei confronti degli adulti sui temi dell’ambiente, della politica e soprattutto della scuola. L’ambiente e il clima, lo vivono e lo percepiscono devastato e senza un orizzonte roseo ad attenderli, la politica non dà risposte se non di una precarietà, che è stata fatta diventare la normalità, per ciò che concerne il lavoro. E la scuola è obsoleta, lontana dal loro modo di vivere, non al passo con i tempi. Un ambiente ostile. Con la pandemia poi, la scuola è entrata dentro le case con una difficoltà e promiscuità di gestione enorme”.
Anche il tema dell’amicizia e dei social, specie in tempi di Coronavirus e libertà limitate, ha prodotto delle restituzioni interessanti nelle risposte. “Alcuni hanno ammesso di essere dipendenti dai social, di sentirsi spaesati nel restare senza giga, ma di poter smettere, come affermano tutti i dipendenti, quando vogliono! Altri hanno avuto tempo di fare delle riflessioni diverse e di cancellarsi dai social per coltivare delle relazioni per le quali valga la pena investire del tempo, e non perderlo”.
Ciò nonostante per molti di loro l’amicizia e la sessualità, l’amore, come l’identità sessuale, restano temi sui quali gli adolescenti del 2021 hanno un’idea molto più libera e fluida rispetto agli adulti. Argomenti sui quali ovviamente, ha sottolineato Tiddia, si scontrano, non si sentono compresi né ascoltati, ma piuttosto giudicati.
“Credo infine che – ha concluso l’autore del libro- uno dei segreti, che segreto non è, sia proprio la necessità di ricreare competenza relazionale con i giovani”.