Festival “Fantasie Sonore” a Santa Teresa di Gallura.
Si alza il sipario sulla VI edizione del Festival “Fantasie Sonore” a Santa Teresa Gallura organizzato dall’Accademia Musicale Bernardo De Muro con la direzione artistica del pianista e direttore d’orchestra Fabrizio Ruggero – con il patrocinio e il sostegno del Comune di Santa Teresa Gallura e della Regione Sardegna: DOMANI (giovedì 26 agosto) alle 21.30 nella suggestiva piazzetta Santa Lucia riecheggeranno le note della Vilsait Jazz Band che rievoca le atmosfere de “La New Orleans degli anni ’20” a ritmo di Dixieland mentre venerdì 27 agosto alle 21.30 sarà la volta di un ideale viaggio in Andalusia con il “Flamenco” dell’ensemble che schiera Dario Piga alla chitarra e Mateo Garriga al cajón, con Mónica Clavijo Barroso (voce) e la danzatrice María Keck.
Un duplice appuntamento nel segno della musica e della cultura per riscoprire le origini del jazz e il fascino della tradizione gitana, per una versione necessariamente ridotta della kermesse, che rappresenta comunque un simbolo della volontà di ripartire e un auspicio per l’atteso ritorno alla normalità: «vogliamo ringraziare l’amministrazione comunale di Santa Teresa Gallura che ha scelto di sostenere il Festival “Fantasie Sonore” e di investire nella cultura anche in questi momenti così difficili – sottolinea Sara Russo, presidente dell’Accademia Bernardo De Muro: crediamo fortemente nel valore dell’arte e della bellezza che illuminano e arricchiscono le nostre vite e in questi mesi abbiamo continuato a lavorare con ancora maggiore impegno per costruire un cartellone con artisti di grande valore e programmi capaci di affascinare il pubblico che in questi anni ha seguito e mostrato di apprezzare le iniziative proposte dall’Accademia.
Per le “Fantasie Sonore” a Santa Teresa Gallura sono in programma due eventi che sposano la cultura popolare e la musica colta con l’energia travolgente di una moderna marching band come la Vilsait Jazz Orchestra fondata da Salvatore Moraccini e Marco Maiore dell’OJS (in scena con Emanuele Dau, Giampiero Carta, Giovanni Fenu e Andrea Cubeddu) e le suggestioni del “Flamenco” con il maestro Dario Piga in scena con Mateo Garriga, Mónica Clavijo Barroso e María Keck, per uno spettacolo concerto in cui si fondono melodie e ritmi gitani, il suono della chitarra e del cajón, con il canto e la danza».
Ouverture in chiave Dixieland per il Festival “Fantasie Sonore” 2021: sotto i riflettori DOMANI (giovedì 26 agosto) alle 21.30 la Vilsait Jazz Band, l’ensemble di fiati e percussioni (a organico variabile) fondato dai musicisti Salvatore Moraccini (trombone) e Marco Maiore (sax tenore) – entrambi provenienti dall’Orchestra Jazz della Sardegna (di cui Moraccini è cofondatore e trombone solista) – sul palco en plein air della città gallurese insieme con Emanuele Dau (tromba), Giampiero Carta (clarinetto), Giovanni Fenu (tuba) e Andrea Cubeddu (percussioni) per una intrigante antologia di celebri standards e pezzi emblematici che rimandano alla temperie culturale e artistica de “La New Orleans degli anni ’20”.
S’ispira allo stile delle storiche marching bands della città sul Delta del Mississippi, culla del jazz, il progetto musicale della Vilsait Jazz Band, con un repertorio che spazia da “The Darktown Strutter’s Ball” di Shelton Brooks a “Fidgety Feet” di Nick LaRocca e Larry Shields, passando per “Basin Street Blues” di Spencer Williams e “High Society” di Porter Steele e Walter Melrose, accanto all’emblematico “Dixie Noodles” di Peter Laine e Pol Stone e al coinvolgente “Wabash Blues” (con musiche di Fred Meinken e testo di Dave Ringle) portato al successo dal pianista, sassofonista e compositore Isham Jones. E ancora il lirico e struggente “St. James Infirmary Blues” di autore sconosciuto, ma reso celebre da Louis Armstrong, e il “Livery Stable Blues” di Ray Lopez e Alcide Nunez, inciso dalla Original Dixieland Jass Band nel 1917, il celeberrimo “Muskrat Ramble” di Kid Ory e Ray Gilbert (tra gli interpreti, oltre a Louis Armstrong, Bob Crosby, Roy Eldridge, Lionel Hampton, Woody Herman e Chet Atkins) fino all’irrinunciabile “When the Saints Go Marching In” – entrato nell’immaginario collettivo e nella colonna sonora del Novecento grazie alla fortunata e intramontabile versione di Louis Armstrong.
Nella scenografica piazzetta Santa Lucia a Santa Teresa Gallura rivivranno le atmosfere del “nuovo continente” agli inizi del Novecento, di quegli sfolgoranti Roaring Twenties – i “Ruggenti Anni Venti” – che corrispondono all’età dell’oro del Jazz, tra la malinconia struggente delle Blue Notes e i ritmi travolgenti di una musica “meticcia” in cui si mescolano tradizioni e culture, i canti di lavoro e lo spirito delle danze, nata nei quartieri “a luci rosse” e per le strade di New Orleans e poi diffusasi nei teatri e nelle città d’America.
Viaggio sul filo delle note e delle emozioni con “Flamenco” – l’avvincente concerto-spettacolo che vede protagonisti – venerdì 27 agosto alle 21.30 in piazzetta Santa Lucia a Santa Teresa Gallura – il chitarrista Dario Piga insieme con Mateo Garriga al cajón e con Mónica Clavijo Barroso (canto) e la danzatrice María Keck tra brani originali e improvvisazioni musicali, ammalianti coreografie e brani classici della tradizione andalusa.
«Il Flamenco è un genere musicale ormai divenuto internazionale ma che affonda le sue radici in Andalusia, in Spagna» – sottolinea nelle note di presentazione il maestro Dario Piga –. «Il concetto di “classico” di contrappone al più generico “moderno” per via delle soluzioni sceniche usate e per la scelta musicale che si rifà a delle soluzioni virtuose ma non troppo sofisticate. La danza rappresenta sostanzialmente il nucleo ritmico che guida un canto che musicalmente e concettualmente rimane ancorato alla tradizione musicale del flamenco».
Focus sul “Flamenco” e sulla cultura andalusa, tra i canti e le danze gitane, al ritmo del compás, per una riscoperta dei testi dei cantes più antichi accanto alle moderne e inedite variazioni alla chitarra di Dario Piga, con una performance raffinata e coinvolgente, tra la malìa di melodie struggenti e la gestualità densa di pathos e quasi ieratica di una bailaora, dove le umane passioni si disvelano e si trasfigurano in forma d’arte.
Sul palco Dario Piga, raffinato interprete dello strumento a sei corde, formatosi all’Escuela de Arte Flamenco de la. Fundación Cristina Heeren a Siviglia, con docenti come Pedro Sierra, Niño de Pura, Paco Cortés, Eduardo Rebollar, Pepa Sanchez e al Conservatorio di Musica di Jerez de la Frontera, diplomatosi in chitarra flamenca al Conservatorio di Siviglia. Tra i suoi maestri Luis Balaguer, David Vargas,Marcelo de la Puebla e Laura Vital. Vincitore del premio della critica al Premio Andrea Parodi, il chitarrista e compositore ha collaborato con Paolo Fresu per i Seminari Internazionali di Nuoro Jazz, con il festival flamenco Ibérica e dal 2017 è direttore artistico del Festival “Trinidad Flamenca” a Trinità D’Agultu. Ha inciso tre album “Ahora Nada” (2012), “Don Piga” (2017) e “24” (2021) oltre al singolo di flamenco-rock “Into The Dream” (2021).
Mateo Garriga (cajón) nato a Ostrava, ha studiato chitarra classica e chitarra flamenca, palmas e cajón, perfezionandosi con CepilloÁngel Sanchéz Gonzalez e Perico Navarro, con il percussionista Jakub Kupčíka e con Jose Meda Cuba). Ha collaborato con Thiago Vásquez, Bibi Nuñez, Morenito de Triana,Virginia Delgado, Michal Cába, Václav Greif, Hana Iridiani, Adán Sánchez Caro. Si è esibito in festival come Día del Flamenco (Praga 2016), Omaggio a Paco de Lucía (Praga 2016 2017) e Ibérica (Brno 2015, 2016) e al JazzFestival Uherské Hradiště(2016).
Maria Keck – danzatrice e coreografa, diplomata al Conservatorio Superiore di Danza dell’Ungheria con un Master in musicoterapia presso l’Università di Alcalá de Henares, nei suoi corsi intreccia gli stilemi del flamenco e della danza contemporanea alla libera espressione corporea. Docente all’Exploratory Center for Flamenco Dance and Art di Novi Sad (Serbia), all’Associazione fiamminga di Pécs (Ungheria) e all’Octopont Dance Academy (Budapest, Ungheria), tiene seminari di flamenco in Serbia, Ungheria, Croazia, Inghilterra, Germania, Norvegia, Giappone e Spagna. Fondatrice e direttrice di Nuestro Aire e più recentemente di De Cobre, dal 2011 è membro del Miguel Reyes Sextet e ha creato il gruppo Ethnómada con il Trio Olivares. Collabora con la cantante Evelin Tóth nel progetto Flamenco Nuevo. Vive a Madrid, dove collabora come bailaora in vari tablao di flamenco.
Mónica Clavijo Barroso (cante), nata a Jerez de la Frontera nel 1975, è originaria di San José del Valle (Cadice) e dal 1998 vive tra Spagna e Austria. Figlia d’arte – il padre è il cantaor Chiriva del Valle – ha studiato con Ezequiel Benitez de Jerez de la Frontera (una nomination ai Latin Grammy 2020, per il miglior album di flamenco), con la cantaora María José Pérez de Almería (‘Lamp Minera’ 2015) e presso la prestigiosa Fundación de Flamenco Cristina Heeren a Siviglia, con Manuel Romero, Armando Mateos ed Esperanza Fernández. Il suo incontro con la tradizione andalusa e con il cante avviene quando, da adulta, comprende che «anche vivendo a migliaia di chilometri di distanza e nella cultura austriaca, il flamenco mi stava cercando e ne avevo bisogno».
“Fantasie Sonore” a Santa Teresa Gallura per ritrovare l’emozione dei concerti sotto le stelle, il piacere dell’ascolto e della visione attraverso il linguaggio internazionale della musica che supera le barriere geografiche per toccare direttamente le corde della mente e del cuore: si rinnova l’appuntamento con il festival che accosta generi e stili differenti, tracciando un ideale itinerario dal cuore dell’Andalusia fin sulle rive del Mississippi, dalle sorgenti del Jazz alle radici della cultura gitana, con celebri “standards” e pezzi “classici” reinterpretati con moderna sensibilità, fra tradizione e innovazione.
Il VI Festival “Fantasie Sonore” a Santa Teresa Gallura è organizzato dall’Accademia Musicale Bernardo De Muro con la direzione artistica del pianista e direttore d’orchestra Fabrizio Ruggero – con il patrocinio e il sostegno dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Santa Teresa Gallura e dell’Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport della Regione Autonoma della Sardegna.