Nell’ultimo periodo Alverio Cau ha così coltivato il desiderio di rientrare in scena con un prodotto diverso, che rompe con i suoi precedenti molto più leggeri, per cimentarsi in una veste più matura e consona alle proprie attitudini artistiche attuali.
Nasce così l’idea di ripescare un vecchio brano nato nel 1975 in complicità con il musicista Luigi Puggioni, chitarrista della band di allora. Il pezzo è rimasto dunque chiuso in un cassetto fino a quando Alverio qualche mese fa, percorrendo l’ultimo miglio verso la pensione da dipendente di un Ente Locale, ha deciso di farsi un regalo e inciderlo.
L’autore spiega così le sue scelte “in tempi in cui la musica che si vende asseconda canoni di fruibilità ben diversi dagli anni ’70, pensare di proporre un brano così datato nello stile e della durata di oltre 5 minuti e mezza non è solo un’operazione controcorrente, è da folli”.
“Forse è proprio questo il suo “perché” – continua l’autore – la semplice esigenza personale di compiere un gesto d’amore verso una canzone per troppo tempo rimasta chiusa in quel cassetto e renderla finalmente disponibile a chiunque la voglia apprezzare che sono sicuramente tantissimi, anche se dovessero essere pochi”.
“Non è dunque un progetto appetibile sotto l’aspetto commerciale e risulta privo di alcun interesse discografico; non è una canzone che ha la pretesa di diventare un tormentone estivo e sbancare le vendite, anzi, forse però potrebbe essere ascoltata di più negli inverni a venire” – conclude Alverio.
Il brano è iscritto a svariati Concorsi Nazionali e di recente ha ottenuto il riconoscimento come “Miglior Testo” al Premio Nazionale “Spazio d’Autore”, prestigioso Concorso giunto alla sua 39ma edizione, che si è tenuto a San Gimignano dal 6 al 8 agosto scorso dove, per la prima volta, è stato eseguito in pubblico dal vivo. Un ottimo esordio che lascia ben sperare anche per concorsi futuri.
Per la realizzazione Alverio Cau ha avuto la fortuna di avere collaborazioni artistiche di altissimo valore.
Il brano infatti è prodotto, registrato e arrangiato in studio, tra Cuneo (psrfactory studio) , Cagliari (MGJR Records JaneStudio) e Roma (Reference Mastering Studio di Fabrizio De Carolis), da Guido Guglielminetti, bassista storico personale “capobanda” di Francesco De Gregori, nonché autore prestigioso e collaboratore di tanti cantanti di successo.
Hanno suonato per la versione studio, oltre a chitarre, basso, pianoforte e batteria di Guglielminetti, anche altri prestigiosi musicisti nazionali come Alessandro Alex Valle (Banjo), Anais Drago (violino) e Chiara Di Benedetto (violoncello). Ha curato il take della voce MicheleGiuseppe Rovelli.
Per la versione acustica hanno suonato talentosi musicisti isolani come Elvio Casu (chitarra), Andrea Buono (percussioni e mastering diretta live), Tore Falchi (basso) e Peppino Bande (fisarmonica). Alessandro Fois ha curato il mastering audio del videoclip acustico.
Alverio Cau, nonostante le difficoltà di un mercato digitale dove i sistemi e le misure di retribuzione difficilmente consentono a un brano del genere di recuperare i costi di produzione, è, e rimane, un freelancer che produce e cura tutto in proprio sostenendo importanti costi per la realizzazione delle parti audio e video necessarie.
Così il prossimo 20 agosto il brano verrà pubblicato su oltre 250 piattaforme digitali presenti in rete (Spotify, Apple Music, Amazon e tantissime altre) e sarà disponibile in download e in streaming.
Contestualmente è prevista la pubblicazione di 3 videoclip musicali diversi su YouTube e su diversi profili e pagine social collegabili realizzati con Uber Pictures, di Nicola Marongiu e Cinzia Sowilo (videomakers) e Mare Brakko (fumettista), Stefano Desole con Gabriele Brundu (videomakers) e infine Stefano Orecchioni (videomaker).
Intanto si lavora alla creazione di testi di monologhi sul tema tracciato che costituiranno la narrazione intercalata a questo brano ed altri che sono in fase di costruzione con l‘obiettivo di portare un Recital sul palco nei mesi a seguire.