Ecco tutti i punti di frizione da superare per sveltire la macchina esecutiva del Paese.
Se a gennaio dell’anno prossimo avremo costruito tutto ciò che riesce a mettere in esecuzione il cambiamento disposto nelle riforme, l’Italia sarà messa in salvo e soprattutto il Mezzogiorno ne beneficerà così tanto da consentire finalmente all’intero Paese una crescita da anni di miracolo economico. Altrimenti non sarà così, non avremo la nuova Europa della coesione sociale e il declino strutturale dell’intera Italia sarà irreversibile
di Roberto Napoletano, Direttore del Quotidiano del Sud – l’Altravoce dell’Italia
L’immagine che Mario Draghi ha nel mondo è cruciale perché consente all’Italia di avere un’accoglienza internazionale che i politici italiani non hanno mai avuto e, quindi, tanto meno hanno potuto trasferire al loro Paese. Il racconto internazionale dell’Europa ha riguardato sempre la cancelliera Merkel, in determinate stagioni l’inquilino dell’Eliseo Macron, insomma la forza della Germania e della Francia. Il racconto dell’Italia era quasi sempre di derisione per la sua classe politica o semplicemente nullo perché si ignora ciò che non interessa. Questo Paese, che è molto meglio di quello che su di esso viene raccontato, ha oggi recuperato grazie al credito di cui gode Draghi la dignità del racconto di una grande economia che ha deciso di mettersi in discussione e di ripartire.