In Biddas Noas
FESTIVAL INTERSEZIONI 2021
Villanova Monteleone
dal 18 al 27 agosto 2021
“La Valle dei Mulini” de Il Crogiuolo DOMANI (martedì 24 agosto) alle 19 a Sa Pigada ‘e su Cantaru a Villanova Monteleone per In Biddas Noas / Festival Intersezioni 2021 organizzato dal Teatro d’Inverno: un appuntamento dedicato a grandi e piccini, in compagnia degli attori Giovanni Trudu e Marta Gessa, con una moderna favola per ricominciare a sognare.Storie di sport mercoledì 25 agosto alle 21.30 con “Ottavio Bottecchia. Vite in volata” di Abaco Teatro e ironia in scena – giovedì 26 agosto alle 21.30 – con “Senza Fiato Una risata vi seppellirà. A me la fibrosi cistica. (Forse)” di e con Pierpaolo Baingiu (Teatro del Segno) poi il concerto finale – venerdì 27 agosto alle 21.30 – con l’Irene Loche Trio per un “Viaggio musicale nel cuore del Blues”.
INGRESSO GRATUITO – Info e prenotazioni: [email protected] – cell. 3440463652 | 3338578630 – www.teatrodinverno.it
Una moderna favola in scena per riscoprire la capacità di sognare con “La Valle dei Mulini” de Il Crogiuolo, dall’omonimo libro di Noelia Blanco e Valeria Docampo, con adattamento e regia di Giovanni Trudu, anche protagonista insieme con Marta Gessa, in cartellone DOMANI (martedì 24 agosto) alle 19 a Sa Pigada ‘e su Cantaru a Villanova Monteleone per In Biddas Noas / Festival Intersezioni 2021 organizzato dal Teatro d’Inverno con la direzione artistica di Giuseppe Ligios e realizzato con il patrocinio e il sostegno del Comune di Villanova Monteleone, della Regione Sardegna e del MiC / Ministero della Cultura – inserito nel progetto Intersezioni / rete di festival senza rete a cura di Fed.It.Art. Sardegna.
Un appuntamento dedicato a bambine e bambini e alle famiglie, con una storia fantastica sugli effetti collaterali e i rischi della civiltà delle macchine, in cui basta premere un pulsante per poter gustare un dolce squisito ma perfino per avere accanto un amico senza difetti: un mondo futuro ma non troppo in cui i robot si sostituiscono agli esseri umani e le invenzioni tecnologiche alla natura, tanto che quando il vento smette di soffiare e far ruotare le pale dei mulini, nessuno se ne accorge, ma le giornate rischiano di diventare troppo uguali e noiose, senza imprevisti o errori, si perde il gusto della scoperta e si spegne perfino la fantasia, quando l’utopia del progresso diventa distopia.
Una trama poetica ma attualissima, ispirata alle innovazioni sempre più presenti nel quotidiano con il diffondersi della domotica, gli assistenti vocali e le auto senza guidatore, per non dire delle amicizie “virtuali”: strumenti che semplificano l’esistenza, ma che rischiano di “invadere” gli spazi destinati all’affettività e al gioco, all’esperienza e alla scoperta, favorendo l’impigrirsi della mente e del corpo, spingendo gli individui verso un dolce far nulla che somiglia pericolosamente all’apatia.
«Nella valle dei mulini nessuno sogna più, da quando sono arrivate le “macchine perfette” tutto si è fermato, anche il vento ha smesso di soffiare ma esiste ancora una speranza – si legge nelle note di presentazione -. Anna, la sarta del paese, durante la notte incontrerà un gigante con la passione del volo, anche lui non si è adattato alla nuova vita “perfetta”». Saranno forse loro gli artefici di una “rivoluzione”… ma la domanda fondamentale è: «chi riporterà il vento nella valle?»; e soprattutto come si potrà risvegliare nelle persone, che non sanno più cosa sia il desiderio, poiché tutto è ormai a portata di mano, «la voglia di sognare ancora?».
“La Valle dei Mulini” trae spunto dall’omonimo racconto illustrato, per tradurlo in una mise en scène semplice ma efficace, e ricca di sorprese: «in questo mondo completamente fatto in tessuto nulla è come sembra, lo spirito sognatore dei personaggi permetterà loro di utilizzare ciò che li circonda a loro vantaggio in modo creativo» sottolinea Giovanni Trudu. I costumi sono realizzati con modelli e tecniche che riprendono le atmosfere e le suggestioni vagamente oniriche dei disegni che li ispirano.
In Biddas Noas / Festival Intersezioni 2021 prosegue a Villanova Monteleone fino al 27 agosto tra spettacoli adatti a grandi e piccini, concerti, laboratori per ragazze e ragazzi, incontri con gli artisti e una mostra “work in progress” che racconta le atmosfere del Festival.
IN SCENA
Visioni dell’Isola tra echi ancestrali e rimandi alla storia del Novecento – STASERA (lunedì 23 agosto) alle 21.30 a Sa Pigada ‘e su Cantaru – con “La vedova scalza” di Theandric con adattamento e regia di Maria Virginia Siriu: la trasposizione teatrale del romanzo di Salvatore Niffoi affronta i temi della vendetta e dell’abuso, ma anche della redenzione attraverso la forza salvifica dell’amore. Sotto i riflettori Carla Orrù, che presta volto e voce alla protagonista, Mintonia, spirito ribelle fino al punto di studiare e di scegliersi il marito, accanto a Fabrizio Congia e Andrea Vargiu: Micheddu, lo sposo amato e fin troppo intraprendente, costretto alla latitanza, viene ucciso per gelosia da un rivale. Nella Barbagia degli Anni Trenta, Mintonia prova a farsi giustizia da sé, ma nel figlio che porta in grembo e nell’altro già nato, con cui si trasferirà oltre mare, sono i semi della speranza e del perdono.
I PROSSIMI APPUNTAMENTI
Un’avvincente epopea sportiva – mercoledì 25 agosto alle 21.30 a Sa Pigada ‘e su Cantaru – con “Ottavio Bottecchia. Vite in volata” di Abaco Teatro, scritto e interpretato da Tiziano Polese, in scena con Rosalba Piras (che firma la regia) per un inedito affresco dell’Italia e dell’Europa nella prima metà del Novecento. Focus sulla figura del leggendario campione del ciclismo, due volte vincitore del Tour de France, «un italianuzzo della provincia di Treviso, che aveva combattuto al fronte nella grande guerra tra gli esploratori d’assalto (in bicicletta si spingevano fin sotto le linee nemiche ) ma non aveva il physique du ròle del numero uno e gareggiava, lo diceva lui ,” non per la gloria o le donne, o il successo, ma solo per “i schei”». Ma vinceva e tanto. Fino alla sua misteriosa scomparsa, un giallo ancora irrisolto.
Una vita davvero fino all’ultimo respiro – giovedì 26 agosto alle 21.30 a Sa Pigada ‘e su Cantaru – con “Senza Fiato Una risata vi seppellirà. A me la fibrosi cistica. (Forse)” del Teatro del Segno: un monologo satirico, scritto e interpretato da Pierpaolo Baiugiu, con gli inserti poetici affidati alla voce di Stefano Ledda (sua la regia) e la colonna sonora eseguita dal vivo da Luciano Sezzi al sax, per il racconto di un’esistenza in compagnia della grave patologia genetica. Uno spettacolo (auto)ironico e divertente, per una testimonianza in prima persona sulle eccellenze e sui mali “endemici” del sistema sanitario, sui paradossi della burocrazia e sui surreali incontri in corsia (e non solo) e le varie (dis)avventure di chi si trova a confrontarsi ogni giorno con la malattia, tra ricoveri, nuove cure sperimentali, possibili trapianti, senza rinunciare a sorridere e ridere, lottando con allegria.
Finale in musica – venerdì 27 agosto alle 21.30 a Sa Pigada ‘e su Cantaru – con il “Viaggio musicale nel cuore del Blues” dell’Irene Loche Trio: la chitarrista, cantante e compositrice propone un’antologia di brani celeberrimi, reinterpretati in chiave personale, in un intreccio tra parole e note. Il concerto si trasforma in dialogo con il pubblico, «diventa esperienza, scoperta e approfondimento: l’artista svela e racconta i “segreti” custoditi in ogni canzone, dalla vita più intima dei musicisti agli aspetti più squisitamente tecnici». Un percorso affascinante dalle origini della musica nata nella regione del Delta del Mississippi, dai canti degli schiavi e dagli spirituals, alle sue più recenti evoluzioni e contaminazioni, in cui si fondono spesso ironia graffiante e struggente, poetica malinconia.
EVENTI COLLATERALI
In Biddas Noas / Festival Intersezioni 2021 comprende oltre a spettacoli e concerti una serie di appuntamenti ed eventi collaterali nella Corte de Sa Domo Manna, a partire da “Bae a carrela! / Viaggio nei giochi della cultura popolare per bambini e bambine di ieri, di oggi e di domani”, pensato come percorso ludico-didattico in collaborazione con il Gruppo Folk Tradizioni Popolari di Villanova Monteleone, oltre al laboratorio di “Volo e Pupazzi” a cura di Marta Gessa e Giovanni Trudu (Il Crogiuolo) e a momenti di animazione e gioco con gli artisti ospiti del festival. Uno spazio dedicato ai più giovani per approfondire le tematiche del festival e i linguaggi della scena, in un dialogo aperto tra attori, musicisti, performers e spettatori con incontri e scambi di saperi ed esperienze, in una dimensione informale quasi un piccolo “simposio delle arti”.
Sul filo della memoria “futura” con “Ammentadinde”, la narrazione fotografica del festival a cura di Aaron Gonzalez, con la documentazione degli eventi e dei momenti più salienti della kermesse, tra performances spettacolari e concerti, ma scatti del backstage per raccontare le atmosfere di In Biddas Noas.
In Biddas Noas a Villanova Monteleone si inserisce nel progetto Intersezioni, che riunisce otto compagnie e gruppi dell’Isola: Abaco Teatro, Bocheteatro, L’Effimero Meraviglioso, il Teatro d’Inverno, il Teatro del Segno, il Teatro Tragodia, OfficinAcustica e il Palazzo d’Inverno mettendo in rete idee e progetti per favorire collaborazioni e comporre un circuito virtuoso, valorizzando professionalità e talenti della Sardegna.
In Biddas Noas / Festival Intersezioni 2021 a Villanova Monteleone, organizzato dal Teatro d’Inverno con la direzione artistica di Giuseppe Ligios, è realizzato il patrocinio e il sostegno del Comune di Villanova Monteleone, dell’Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport della Regione Autonoma della Sardegna e del MiC / Ministero della Cultura ed è inserito nel progetto Intersezioni / rete di festival senza rete a cura di Fed.It.Art. Sardegna.
INGRESSO GRATUITO