Fed.It.Art Sardegna
INTERSEZIONI 2021 – rete di festival senza rete
In Biddas Noas
FESTIVAL INTERSEZIONI 2021
Villanova Monteleone
dal 18 al 27 agosto 2021
Ironia in scena con “Senza Fiato Una risata vi seppellirà. A me la fibrosi cistica. (Forse)” del Teatro del Segno, originale monologo satirico, scritto e interpretato da Pierpaolo Baiugiu, con gli inserti poetici affidati alla voce di Stefano Ledda (sua la regia) e la colonna sonora eseguita dal vivo da Luciano Sezzi al sax, in cartellone DOMANI (giovedì 26 agosto) alle 21.30 a Sa Pigada ‘e su Cantaru a Villanova Monteleone per la prima edizione de In Biddas Noas / Festival Intersezioni 2021 organizzato dal Teatro d’Inverno.
Cronache tragicomiche di un’esistenza in compagnia della grave patologia genetica, con lo spettacolo che racconta le eccellenze e i mali “endemici” del sistema sanitario, i paradossi della burocrazia, i surreali incontri in corsia (e non solo) e le varie (dis)avventure di chi si trova a confrontarsi ogni giorno con la malattia, tra ricoveri, nuove cure sperimentali, possibili trapianti, senza rinunciare a sorridere e ridere, lottando con allegria.
Finale in musica per In Biddas Noas / Festival Intersezioni 2021 a Villanova Monteleone con il concerto dell’Irene Loche Trio, in programma venerdì 27 agosto alle 21.30 a Sa Pigada ‘e su Cantaru per un “Viaggio musicale nel cuore del Blues”.
S’intitola “Senza Fiato / Una risata vi seppellirà. A me la fibrosi cistica. (Forse)” il monologo satirico scritto e interpretato da Pierpaolo Baingiu in cartellone DOMANI (giovedì 26 agosto) alle 21.30 a Sa Pigada ‘e su Cantaru a Villanova Monteleone sotto le insegne de In Biddas Noas / Festival Intersezioni 2021 organizzato dal Teatro d’Inverno con la direzione artistica di Giuseppe Ligios e realizzato con il patrocinio e il sostegno del Comune di Villanova Monteleone, della Regione Sardegna e del MiC / Ministero della Cultura – inserito nel progetto Intersezioni / rete di festival senza rete a cura di Fed.It.Art. Sardegna.
Viaggio nell’universo, sconosciuto ai più, della fibrosi cistica – malattia genetica ereditaria, caratterizzata da alterazioni del gene CFTR (Cystic Fibrosis Transmembrane Regulator), che determina la produzione dell’omonima proteina – con la pièce che affronta un tema delicato e complesso con humour e leggerezza, nella mise en scène del Teatro del Segno per la regia di Stefano Ledda: la narrazione in prima persona di un’esistenza “complicata” tra sintomi e cure, stralci di normalità e amore per la vita.
Sotto i riflettori – insieme al protagonista Pierpaolo Baingiu – il sassofonista Luciano Sezzi che disegna la colonna sonora e l’attore Stefano Ledda, che interpreta alcuni frammenti lirici “a tema” – da “Ti auguro Tempo” di Elli Michler (che riassume la condizione peculiare dei malati di FC, la cui esistenza si misura su un metro diverso, come se le ore per loro passassero più velocemente) a “Non è mai un addio” e, appunto, “Senza Fiato” del poeta romagnolo Guido Passini (scomparso nel 2015 a soli 35 anni), figura simbolo nella lotta contro la rara patologia, e nell’impegno nel dar voce – attraverso i linguaggi dell’arte – ai malati e alle loro famiglie.
Diario di una vita – davvero – senza respiro, il racconto in chiave autobiografica e decisamente (auto)ironica ricostruisce le fasi della scoperta e della lunga ed estenuante lotta contro la patologia che si manifesta fin dalla prima infanzia, con sintomi la cui forma e definizione, e crudeltà, variano nei singoli casi ma con esito inevitabilmente fatale. Tra gli organi più precocemente e drammaticamente compromessi dalla fibrosi cistica, i polmoni e il pancreas: l’insolita densità del muco, con la tipica tosse grassa, l’insorgere di infiammazioni e infezioni bronchiali, così come la difficoltà nell’assimilazione dei cibi, insieme al deficit nella crescita sono i primi sintomi di una malattia inguaribile (anche se curabile rispetto a decenni fa, grazie ai risultati della ricerca e ai progressi della medicina).
Intrigante “monologo satirico” sulle sfaccettature di una malattia complessa – “Senza Fiato / Una risata vi seppellirà. A me la fibrosi cistica. (Forse)” è diventato un vero e proprio spettacolo prodotto dalla compagnia cagliaritana Teatro del Segno con la regia di Stefano Ledda. «Sono convinto che in questo nostro tempo fare teatro sia utile e necessario, e il linguaggio teatrale riesca a comunicare in maniera efficace ciò che è difficile esprimere altrimenti» spiega il direttore artistico del Teatro del Segno, «e la realtà della vita di Pierpaolo, il suo modo diretto e ironico di raccontarla, mi hanno fatto scoprire un mondo che ignoravo. Penso a come lui utilizza l’esempio della cannuccia per spiegare la sua difficoltà nel respirare, un esempio molto efficace e preciso, che acquista senso mentre lo dice, se lo guardi mentre lo dice capisci improvvisamente e hai l’esatta percezione di quel che succede. E’ già teatro».
“Senza Fiato” descrive in chiave volutamente umoristica la condizione di un malato di FC – una surreale normalità, in cui l’età dell’innocenza e dei giochi è scandita dai ricoveri e dagli interventi chirurgici, e la tipica raccomandazione materna «non sudare» assume un tono più intimidatorio e catastrofico (pur con le immancabili, adolescenziali trasgressioni); e la situazione continua ad aggravarsi con gli anni fino al ricorso all’ossigeno e – extrema ratio – al trapianto.
Si parte con l’irrinunciabile occlusione intestinale – alla nascita – e le inutili terapie, fino alla diagnosi, con operazione chirurgica e coma, ma anche la sorprendente reattività e il forte amore per la vita del bimbo che nonostante tutto ce la fa, e trascorre così i suoi primi anni tra aerosol, fisioterapia e enzimi pancreatici. Poi la felice parentesi negli scout, quasi un breve istante di quiete – prima della tempesta. La malattia si fa via via più invadente, e così le cure, i ricoveri, le iniezioni endovenose, i dosaggi di antibiotici – e gli effetti collaterali: l’ospedale diventa parte del paesaggio, un luogo dove le esistenze si sfiorano, si contano le assenze, ci si scontra con l’ottusità del sistema e le carenze della malasanità.
La coscienza della malattia conduce il protagonista alla scelta di impegnarsi nel sostenere la causa dei pazienti affetti da FC, con la certezza che solo attraverso dei Centri di Cura d’avanguardia si possa far fronte ad una patologia così complessa sul piano della prevenzione, della diagnosi e della terapia – esistono oltre mille possibili mutazioni del gene CFTR (cromosoma 7), solo in parte collegabili all’insorgere della malattia (circa il 70% dei casi è dovuto all’allele delta F508, mentre il 20% è correlato con altre 30 mutazioni). In Italia una persona su 25 è portatrice sana della malattia – una coppia di portatori ha invece una probabilità su quattro di generare un figlio affetto da FC.
La storia di Pierpaolo Baingiu riassume perfettamente lo “stato dell’arte” della ricerca sulla fibrosi cistica – la sperimentazione di nuovi farmaci, la progressiva “assuefazione” e la conseguente minore reattività dei ceppi batterici agli antibiotici, il deterioramento delle pareti venose, le speranze e le delusioni davanti a nuove ipotesi di cura. Le malattie rare rappresentano un enigma per la scienza – e una sfida per la medicina: per la FC son stati raggiunti in pochi decenni risultati significativi, e se negli anni Cinquanta difficilmente si superava l’età prescolare, attualmente l’aspettativa di vita sfiora i 40 anni. L’astrazione dei numeri non maschera però il dramma di chi vive in prima persona lo scorrere inesorabile dei minuti, delle ore e dei giorni, con la consapevolezza che la scoperta di una nuova molecola potrebbe cambiare il corso delle cose – prima che sia troppo tardi.
“Senza Fiato” – un titolo che in questo momento evoca anche altri tragici scenari, come i sintomi più gravi del Covid19 – mette l’accento sull’importanza strategica e la necessità di sostenere la ricerca scientifica, per la FC come per le altre patologie, più o meno gravi e invasive, rare e no, e rende possibile a chi ascolta di immedesimarsi fino in fondo in un’esistenza un (bel) po’ più complicata del solito, ma piena di allegria e gioia di vivere – oltre che delle piccole noie e dei fastidi di ogni giorno, che diventano quasi segnali di “normalità”. Un monologo speciale – una testimonianza in prima persona, che apre ai cosiddetti “sani” più di uno spiraglio sulla realtà di chi per tutta la vita deve convivere con i capricci e le specificità di una malattia, ma lo fa con coraggio e passione, con lucidità e perfino con brio.
L’AUTORE – Pierpaolo Baingiu nasce a Nuoro il 30 Giugno 1983. In giovane età la sua vena poetica lo porta a forti percorsi introspettivi convincendolo a condividere in varie presentazioni a spasso per il rione, delle composizioni di dubbia semantica. Passa quindi alla prosa e dopo il rifiuto dei Centri Commerciali di inserire le sue opere tra i libri venduti a peso e della Mondolibri di metterle tra le scelte che andranno al macero senza essere neanche mai essere state gratuite, diventa capo redattore del giornalino del liceo. La gloria è a un passo, ma non arriva.
Ha il colpo di genio quando fa coming out parlando della sua malattia: la fibrosi cistica. Ora tutte le composizioni hanno un senso. Partecipa a Senza Fiato 2, testimonianze e poesie pro Fibrosi Cistica (Fara 2010) col componimento “Quattordici buoni motivi per avere la fibrosi cistica” e a Senza Fiato 3, inserendo una postfazione nello stesso stile di Steve Jobs nel discorso all’università di Stanford. A trent’anni autopubblica la sua prima opera, “L’esorcismo”, frutto di un travaglio mentale durato quasi dieci anni. Filo conduttore in tutte le composizioni è la ricerca della risata pensata, della battuta cinica, ostracizzando la volgarità gratuita ed esagerata.
Dal 2007 al 2012 ricopre la carica di presidente dell’Associazione Regionale Fibrosi Cistica ONLUS (www.fibrosicisticasardegna.it) che dà voce alle famiglie dei pazienti, alle loro esigenze. L’associazione contribuisce a migliorare l’equipe del Centro, finanziando master di fisioterapia e la formazione di un nuovo pediatra. Attraverso le manifestazioni viene dato modo alle persone di conoscere la malattia e nello stesso tempo viene finanziata la ricerca scientifica, aspetto fondamentale ma non unico, vista l’importanza della qualità delle cure.
In Biddas Noas / Festival Intersezioni 2021 prosegue a Villanova Monteleone fino al 27 agosto tra spettacoli e concerti, laboratori per ragazze e ragazzi e incontri con gli artisti, mentre si arricchisce di nuovi scatti la mostra fotografica che “documenta” le atmosfere del Festival.
IN SCENA
Un’avvincente epopea sportiva – STASERA (mercoledì 25 agosto) alle 21.30 a Sa Pigada ‘e su Cantaru di Villanova Monteleone – con “Ottavio Bottecchia. Vite in volata” di Abaco Teatro, scritto e interpretato da Tiziano Polese, in scena con Rosalba Piras (che firma la regia) per un inedito affresco dell’Italia e dell’Europa nella prima metà del Novecento. Focus sulla figura del leggendario campione del ciclismo, due volte vincitore del Tour de France, «un italianuzzo della provincia di Treviso, che aveva combattuto al fronte nella grande guerra tra gli esploratori d’assalto (in bicicletta si spingevano fin sotto le linee nemiche ) ma non aveva il physique du ròle del numero uno e gareggiava, lo diceva lui ,” non per la gloria o le donne, o il successo, ma solo per “i schei”». Ma vinceva e tanto. Fino alla sua misteriosa scomparsa, un giallo ancora irrisolto.
I PROSSIMI APPUNTAMENTI
Finale in musica – venerdì 27 agosto alle 21.30 a Sa Pigada ‘e su Cantaru – con il “Viaggio musicale nel cuore del Blues” dell’Irene Loche Trio: la chitarrista, cantante e compositrice propone un’antologia di brani celeberrimi, reinterpretati in chiave personale, in un intreccio tra parole e note. Il concerto si trasforma in dialogo con il pubblico, «diventa esperienza, scoperta e approfondimento: l’artista svela e racconta i “segreti” custoditi in ogni canzone, dalla vita più intima dei musicisti agli aspetti più squisitamente tecnici». Un percorso affascinante dalle origini della musica nata nella regione del Delta del Mississippi, dai canti degli schiavi e dagli spirituals, alle sue più recenti evoluzioni e contaminazioni, in cui si fondono spesso ironia graffiante e struggente, poetica malinconia.
EVENTI COLLATERALI
In Biddas Noas / Festival Intersezioni 2021 comprende oltre a spettacoli e concerti una serie di appuntamenti ed eventi collaterali nella Corte de Sa Domo Manna, a partire da “Bae a carrela! / Viaggio nei giochi della cultura popolare per bambini e bambine di ieri, di oggi e di domani”, pensato come percorso ludico-didattico in collaborazione con il Gruppo Folk Tradizioni Popolari di Villanova Monteleone, oltre al laboratorio di “Volo e Pupazzi” a cura di Marta Gessa e Giovanni Trudu (Il Crogiuolo) e a momenti di animazione e gioco con gli artisti ospiti del festival. Uno spazio dedicato ai più giovani per approfondire le tematiche del festival e i linguaggi della scena, in un dialogo aperto tra attori, musicisti, performers e spettatori con incontri e scambi di saperi ed esperienze, in una dimensione informale quasi un piccolo “simposio delle arti”.
Sul filo della memoria “futura” con “Ammentadinde”, la narrazione fotografica del festival a cura di Aaron Gonzalez, con la documentazione degli eventi e dei momenti più salienti della kermesse, tra performances spettacolari e concerti, ma scatti del backstage per raccontare le atmosfere di In Biddas Noas.
In Biddas Noas a Villanova Monteleone si inserisce nel progetto Intersezioni, che riunisce otto compagnie e gruppi dell’Isola: Abaco Teatro, Bocheteatro, L’Effimero Meraviglioso, il Teatro d’Inverno, il Teatro del Segno, il Teatro Tragodia, OfficinAcustica e il Palazzo d’Inverno mettendo in rete idee e progetti per favorire collaborazioni e comporre un circuito virtuoso, valorizzando professionalità e talenti della Sardegna.
In Biddas Noas / Festival Intersezioni 2021 a Villanova Monteleone, organizzato dal Teatro d’Inverno con la direzione artistica di Giuseppe Ligios, è realizzato il patrocinio e il sostegno del Comune di Villanova Monteleone, dell’Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport della Regione Autonoma della Sardegna e del MiC / Ministero della Cultura ed è inserito nel progetto Intersezioni / rete di festival senza rete a cura di Fed.It.Art. Sardegna.
INGRESSO GRATUITO
Info e prenotazioni: [email protected] – segreteria 3440463652 | 3338578630 – www.teatrodinverno.it
Tutte le attività saranno svolte nell’osservanza delle prescrizioni di prevenzione Covid 19 previste dalle normative vigenti. Per assistere agli spettacoli sarà necessario prenotare e lasciare i propri dati per un eventuale, corretto tracciamento. Agli spettatori è richiesto l’uso della mascherina durante tutta la durata dello spettacolo