L’incendio a Trinità d’Agultu poteva degenerare nelle dimensioni di quelli di Montiferru.
Il consigliere regionale del M5s Roberto Li Gioi ha quindi presentato un’interrogazione al Presidente della Regione, alla Giunta e all’assessore regionale all’Ambiente Gianni Lampis, per avere informazioni dettagliate circa il dispiegamento di forze dell’antincendio sul territorio gallurese.
Sembra infatti che nel territorio che va da Badesi a Santa Teresa ci fossero in campo solo due uomini di Forestas, l’agenzia forestale regionale.
“ALTO RISCHIO ROGHI IN GALLURA”
Li Gioi
“L’incendio scoppiato cinque giorni fa a Trinità d’Agultu in località Santa Barbara avrebbe potuto trasformarsi in un inferno di fuoco non dissimile al terribile rogo che ha ridotto in cenere oltre ventimila ettari nel Montiferru.
Le fiamme hanno raggiunto una distanza di 500 metri dal centro abitato e la tragedia è stata sfiorata ancora una volta.
Questo perché a domare l’incendio nella fase iniziale, quella cruciale per far sì che non prenda vigore, sono intervenuti sul campo soltanto due operai di Forestas, il cui unico mezzo a disposizione è un pick-up con un serbatoio da 400 litri d’acqua e un idrante dalla gittata di soli venti metri. Per poter rifornire di acqua il pick-up in questione, inoltre, è necessario raggiungere un impianto installato nella periferia del paese e dover quindi percorrere più volte decine di chilometri per poter fare rifornimento e tornare sul fronte del fuoco, in attesa dell’arrivo degli uomini del Corpo Forestale e dei canadair, che possono impiegare anche venti minuti a giungere sul posto”.
“Stando alle informazioni che abbiamo potuto acquisire – spiega Roberto Li Gioi (M5s) – gli uomini di Forestas incaricati di coprire il vastissimo territorio che da Badesi arriva sino a Santa Teresa di Gallura sono soltanto due, mentre qualche anno fa la stessa area era coperta da una decina di colleghi di Forestas con mansioni antincendio”.
“Sono rimasti finora senza risposta i tanti interrogativi sorti dopo il maxi rogo del Montiferru che ha devastato centinaia di aziende agricole, distrutto boschi secolari e ucciso un numero impressionante di animali. Siamo ancora in attesa di poter conoscere le ragioni per le quali la macchina regionale non sia stata in grado di prevenire questa tragedia annunciata dal Comitato spontaneo del Montiferru, e il rischio che possano verificarsi incendi della stessa portata è costante. La situazione di Trinità d’Agultu – osserva Li Gioi – ci porta ancora una volta a considerare che in particolar modo in Gallura i mezzi messi in campo dalla Regione siano assolutamente insufficienti”.
“La Regione non può continuare a ignorare questa grave problematica sostenendo di non aver riscontrato alcuna criticità in queste giornate di lutto per la Sardegna rilasciando dichiarazioni rassicuranti a mezzo stampa che sono profondamente distanti dalla realtà dei fatti”.