La sentenza emanata dalla Corte d’Appello Amministrativa dello Stato Bavarese (fascicolo n. 4 B 20.3008) nella causa di una Scientologist di Monaco contro la Città di Monaco è ora disponibile.
Il caso riguardava la direttiva sui finanziamenti comunali per l’acquisto di biciclette elettriche, per la tutela dell’ambiente, e il rifiuto del municipio di fornire una sovvenzione alla querelante solo a causa della sua adesione a Scientology.
Il Tribunale Amministrativo dello Stato bavarese ha condannato la pratica municipale con parole inequivocabili, come un’interferenza ingiustificata nella garanzia della libertà religiosa sancita dall’Art. 4 della Costituzione tedesca e come una violazione dell’art. 3 della Costituzione che vieta la disparità di trattamento davanti alla legge. La corte ha dichiarato:
“L’esclusione dei richiedenti, che si sentono vincolati dagli insegnamenti di Scientology, dalla cerchia dei beneficiari delle sovvenzioni [per una E-Bike] costituisce anche una violazione dei diritti fondamentali in modo molteplice. È incompatibile con la libertà di religione o di filosofia e non soddisfa i requisiti di parità di diritti sanciti dalla Costituzione.” Tribunale Amministrativo Statale bavarese, 2021
Come già si era espressa nel 2005 la Corte Suprema Federale Amministrativa, anche la Corte Amministrativa dello Stato bavarese ha confermato che la ricorrente e in generale tutti i membri della Chiesa di Scientology possono “in ogni caso rivendicare il diritto fondamentale dell’Art. 4 sez. (1) della Costituzione“. L’art. 4 sez. (1) della Costituzione tedesca garantisce l’inviolabilità della libertà di credo o di confessione religiosa e filosofica. Negando la sovvenzione richiesta, la città di Monaco l’ha violato in modo molteplice.
La città non era autorizzata a chiedere in modo generalizzato di rivelare la convinzione religiosa o filosofica e ad escludere gli Scientologist dal suo programma di finanziamento per le E-Bikes. La corte ha trovato che “Provvedimenti da parte delle autorità pubbliche indirizzate in modo mirato contro la pratica di un diritto di libertà protetto dall’Art. 4 sez. (1) della Costituzione, costituiscono in ogni caso interferenze indirette con un diritto fondamentale, che si realizzano nel caso dell’esclusione degli aderenti di Scientology dal programma di finanziamento dell’imputato quando connesso al loro credo personale“.
Per quanto riguarda il divieto di disparità di trattamento, la corte ha ritenuto che la pratica di esclusione della città vìola i principi fondamentali di uguaglianza dei diritti della Costituzione. La corte ha dichiarato che: “Anche per ragioni di parità di trattamento, l’esclusione dei membri e degli aderenti a Scientology dal programma di finanziamento dell’imputato deve essere considerata illegale. Essa viola l’art. 3 sez. (1) e (3) della Costituzione“, cioè, viola il principio fondamentale secondo il quale tutte le persone sono uguali davanti alla legge e che non possono essere soggette a svantaggi a causa del loro credo o convinzione religiosa o filosofica.
Il portavoce della Chiesa di Scientology della Germania ha commentato la sentenza con soddisfazione:
“Con questa sentenza, per la prima volta, un tribunale tedesco ha chiamato le cose con il loro nome. Siamo felici che questa pratica cittadina discriminatoria nei confronti degli Scientologist sia stata finalmente ‘censurata’, come avrebbe meritato da tempo. Questa è una vittoria della libertà religiosa per tutte le persone che sono soggette a discriminazioni in Germania a causa del loro credo religioso.”
Lo scorso settembre 2020, Scientology aveva chiesto all’ONU di avviare un’indagine sulla Germania per violazione della libertà religiosa, e, in effetti, il Relatore Speciale di FORB Ahmed Shaheed, aveva scritto in precedenza una lettera al governo tedesco per indagare su tali pratiche discriminatorie. Mentre gli Scientologist hanno ancora del lavoro da fare per ottenere il rispetto dei loro diritti da parte dei funzionari tedeschi, sembra che la denuncia a livello internazionale e, soprattutto, la corretta osservanza della legge e del sistema giudiziario, stia dando i suoi frutti.
[Fonte: The European Times, articolo di Juan Sanchez Gil, 5 agosto 2021]