Il Comune toscano di Pietrasanta ospita la prima mondiale del progetto “Portraits: Surf Legend” dedicato alle leggende del surf.
Vincenzo Ganadu – artista, surfista e infine surf artist – torna nelle sale espositive con una sua mostra personale, un progetto colorato, profondo e largamente introspettivo.
Si intitola Portraits: Surf Legend e sarà presentato per la prima volta grazie al Comune di Pietrasanta e al Nimbus Surfing Club. La mostra sarà allestita all’interno della prestigiosa sala del San Leone di proprietà dell’amministrazione comunale, quasi a voler sottolineare il momento solenne, l’esigenza di soffermarsi un attimo sulla storia dei campioni di uno sport antico, diventato finalmente olimpico proprio con l’edizione di Tokyo 2020.
Il surf questa volta lo raccontano le rughe, gli occhi, i capelli incrostati di salsedine, le espressioni del viso, o lo sguardo, il sorrisetto che ammicca o il mento imbronciato.
Dal 21 agosto al 5 settembre dunque il Comune della Toscana – dove ha attecchito il surf in Italia, oltre quarant’anni fa – ospiterà le grosse tele del maestro Ganadu, uno dei primi negli anni Novanta a dipingere la surf art, diventata nel tempo uno dei suoi temi preferiti. Classe 1973 e di origine sarda, Vincenzo Ganadu può essere considerato uno dei massimi esponenti della surf art nel mondo e ha all’attivo diverse decine di esposizioni che hanno toccato città come Los Angeles, San Paolo in Brasile, Brisbane, Biarritz, Lima e le isole Hawaii, solo per citare alcune località.
L’esposizione di Pietrasanta è composta da oltre dieci pezzi di grandi dimensioni, quasi a misura d’uomo, che raccontano gli uomini-leggenda. Persone – cioè atleti, bagnini, innovatori, imprenditori, ambientalisti, fotografi, registi ed editori e, in una parola, surfisti – che hanno lasciato il segno, hanno inciso con le loro imprese e soprattutto hanno trascorso o stanno trascorrendo una vita in mezzo alle onde.
Ci sono i grandi surfisti hawaiani, con Duke Kahanamoku ed Eddie Aikau in testa, che non diranno molto alle nuove generazioni o a chi si sta approcciando al surf per la prima volta, ma rappresentano dei pilastri del surf. Poi i primi big wave rider moderni, Laird Hamilton e Garret McNamara, o ancora Kelly Slater – che invece conoscono in tanti – o Jack O’Neill, che da una passione ha costruito un’azienda milionaria. Tanti nomi e tutti stranieri, eccetto due: Leonardo Fioravanti e Francisco Porcella, gli unici italiani che rappresentano la più alta espressione della temerarietà in mare, se si considera l’Italia, e quindi inseriti in questa raffica di personalità carismatiche e ricche di energia.
«Questo progetto rappresenta un po’ il trascorrere del tempo e si legge tutto d’un fiato – dichiara Vincenzo Ganadu – ciascuna delle opere contiene la paura, l’adrenalina, l’entusiasmo, la passione, la tenacia, la consapevolezza, contiene cioè il sogno folle del surfista».
La mostra sarà inaugurata sabato 21 agosto alle ore 18,30, in presenza delle autorità locali, tra cui il sindaco Alberto Stefano Giovannetti e il presidente del Nimbus Surfing Club Giovanni Briganti. Quella di Pietrasanta rappresenta dunque la prima mondiale di Portraits: Surf Legend, pensata per essere itinerante e toccare, nei prossimi anni, tutti gli oceani. La tappa della Versilia sarà però anche l’occasione per presentare un progetto di beneficenza sviluppato dal maestro Ganadu insieme a Riccardo Lapasin, uno degli storici costruttori di tavole da surf in Italia. Nei mesi scorsi i due hanno infatti lavorato insieme per creare una tavola da surf lunga otto piedi – dipinta da Ganadu e plasmata da Lapasin – che sarà messa all’asta con l’obiettivo di raccogliere fondi da devolvere interamente a enti ed associazioni per aiutare i malati di cancro.
DICHIARAZIONI
Vincenzo Ganadu: «I personaggi ritratti sono stati scelti per le loro imprese temerarie e per avere diffuso il valore puro della passione per sport, per la natura e per l’amicizia, mantenendo un’identità umana genuina e semplice. Questo gli permette di essere degli esempi per tutti e di essere ben voluti o ricordati. Questo progetto rappresenta un po’ il trascorrere del tempo e si legge tutto d’un fiato: ciascuna delle 23 opere (13 quelle esposte a Pietrasanta) contiene la paura, l’adrenalina, l’entusiasmo, la passione, la tenacia e la consapevolezza. Contiene cioè il sogno folle del surfista. Se si vuole è un’esposizione pensata al contrario sono le opere ad osservare lo spettatore e questo ad un certo punto si dovrà domandare: ma ho fatto la scelta giusta nella mia vita?».
Alberto Stefano Giovannetti, sindaco di Pietrasanta: «L’arte del maestro Ganadu è uno strumento potente ed immediato per comunicare a tutti i praticanti che amano le sue tele e le sue opere che la città di Pietrasanta è una città di mare e di onde. La sua arte testimonia un percorso che insieme al Nimbus Club, e ai tanti appassionati che surfano le onde della nostra marina, stiamo facendo per valorizzare e promuovere il surf a livello internazionale. Sono sicuro che questa mostra, che ospiteremo nella bella Sala del San Leone, saprà bene fissare questo momento di condivisione, collaborazione e crescita del movimento in Versilia».
Giovanni Briganti, presidente del Nimbus Surfing Club: «Vincenzo Ganadu è uno dei primi rappresentanti della surf art in Italia e nel mondo. Ricordo ancora quando nei primi anni Novanta comparivano le sue opere nei giornali specializzati e io rimanevo affascinato dai colori e dall’energia che sprigionavano. Ora, dopo trent’anni, sono onorato di far parte dell’organizzazione di questa mostra come presidente del Nimbus Surfing Club e sono contento che le opere di questo grande artista saranno presenti nella città di Pietrasanta».
BIO
Vincenzo Ganadu è nato a Sassari, in Sardegna, nel 1973, dove si è diplomato all’Istituto d’Arte. Si è specializzato poi in Scultura all’Accademia di Belle Arti di Bologna e Sassari. All’Accademia di Sassari ha insegnato Tecniche della Scultura nel 2001-2002. Ha collaborato con moltissimi artisti, tra questi Pinuccio Sciola, Vittorio Calvi e Angelo Pilloni. Le sue opere sono state esposte in gallerie pubbliche e private. Numerose le mostre, sia in Italia, sia all’estero, così come l’impegno nel muralismo, che l’ha reso protagonista anche a Lima, in Perù, con un’opera immensa.
Intorno agli anni Novanta ha scoperto il surf in Sardegna e, insieme a questa disciplina, anche una corrente artistica che l’ha portato a viaggiare e lavorare in tutto il mondo, facendosi conoscere per i colori e il dinamismo dei suoi quadri. In Francia, a Guéthary e Biarritz, dove ha svolto le prime mostre di surf art, i suoi lavori hanno suscitato un fortissimo interesse, ottenendo anche una buona critica dai principali surf magazine, tra cui Surf News in Italia, Surf Session e Surf Trip in Francia, The Surfer’s Path in Inghilterra e in Australia, Fluir In Brasile. A partire dal 2002 i suoi quadri sono stati esposti a Los Angeles e successivamente alle Hawaii. La tappa americana l’ha portato in seguito a collaborare con la casa cinematografica Warner Bros, che aveva scelto alcuni suoi pezzi per allestire i set cinematografici. Nel 2008 i suoi quadri vengono ospitati a Brisbane, in Australia, e più tardi a Noosa Head, una delle tante patrie del surf. La sua surf art ha incantato così campioni, giornalisti, surfisti o semplici appassionati dell’oceano.
Dal 2015 in poi, con la scena surfistica italiana in fermento, Ganadu viene invitato a festival, presentazioni, concerti, manifestazioni, live painting e tantissimi altri tipi di eventi. Rimini, Verona, Milano, Bologna, Pietrasanta, Levanto, Savona sono soltanto alcune delle tappe che hanno visto il suo estro potersi sprigionare. È in questi anni che la sua ricerca pittorica ha acquistato un’ulteriore consapevolezza, soprattutto sui temi ambientali, a lui particolarmente cari. Anche da questi germogli di fantasia nascono nuovi progetti, come PORTRAITS: SURF LEGEND, in mostra a Pietrasanta, o SURF GIRL, dove Ganadu sfiora il figurativo: la dinamicità fa posto alle espressioni del volto, all’equilibrio del corpo e all’energia che viene, inevitabilmente, trasposta sulla tela.