“Il Piccolo Principe” di Mark Osborne DOMANI (lunedì 9 agosto) alle 22 ad Allai (OR) per il III Festival Palcoscenici d’Estate organizzato dal Teatro del Segno che STASERA (domenica 8 agosto) alle 22 ospita “ITIS Galileo / Un minuto di rivoluzione!” del Teatro d’Inverno, mentre martedì 10 agosto alle 22 nella notte di San Lorenzo appuntamento con “Delle Favole di Stelle”
Una moderna fiaba sul grande schermo DOMANI (lunedì 9 agosto) alle 22 con “Il Piccolo Principe”, fortunato film di animazione di Mark Osborne, in piazza Santo Isidoro ad Allai per il III Festival Palcoscenici d’Estate organizzato dal Teatro del Segno con la direzione artistica di Stefano Ledda – nell’ambito di Intersezioni / rete di festival senza rete a cura di Fed.It.Art. Sardegna – con il patrocinio e il sostegno del Comune di Allai, della Regione Sardegna e del MiC / Ministero della Cultura.
Una ragazzina, trasferitasi in un nuovo quartiere per volontà della madre, che vorrebbe farla entrare alla prestigiosa Werth Academy, fa la conoscenza dello stravagante e anziano vicino, un ex aviatore che le racconta la storia del principe giunto da un altro pianeta, della sua preziosa rosa e degli insegnamenti della volpe: anche lei scopre il vero significato e l’importanza dell’amicizia.
Teatro e scienza con “ITIS Galileo / Un minuto di rivoluzione!” del Teatro d’Inverno, dall’omonimo monologo di Marco Paolini, con adattamento e regia di Giuseppe Ligios nell’interpretazione di Gianfranco Corona – in scena STASERA (domenica 8 agosto) alle 22 e poi martedì 10 agosto alle 22 appuntamento con “Delle Favole di Stelle” di e con Alessandra Leo e Stefano Ledda con la partecipazione dei Lettori sotto le Stelle.
La settimana di Ferragosto prosegue venerdì 13 agosto alle 22 con “La Dama Demodé” e i clowns musicisti Silvia Martini e Mario Levis (Vincitori del Premio Emilio Vassalli 2018 e di Trampolini 2019) e sabato 14 agosto alle 22 un omaggio alla grande cantante argentina Mercedes Sosa con “Como un pájaro libre” di OfficinAcustica. E dal 17 agosto ancora cinema, teatro e musica con il III Festival Palcoscenici d’Estate tra un invito all’opera e la riscoperta della tradizione musicale sarda nella piazza Santo Isidoro di Allai (fino al 22 agosto).
Un insolito ritratto di Galileo Galilei STASERA (domenica 8 agosto) alle 22 in piazza Santo Isidoro ad Allai con “ITIS Galileo. Un minuto di rivoluzione!” del Teatro d’Inverno, liberamente tratto dal monologo di Marco Paolini, nell’interpretazione di Gianfranco Corona, con adattamento e regia di Giuseppe Ligios, in scena nel paese del Barigadu sotto le insegne del III Festival Palcoscenici d’Estate organizzato dal Teatro del Segno con la direzione artistica di Stefano Ledda e realizzato con il patrocinio e il sostegno del Comune di Allai, della Regione Autonoma della Sardegna e del MiC / Ministero della Cultura – nell’ambito del progetto Intersezioni / rete di festival senza rete a cura di Fed.It.Art Sardegna. Una pièce intrigante e coinvolgente per riscoprire l’importanza del metodo scientifico e della libertà di pensiero: il grande matematico e astronomo, «un uomo pieno di contraddizioni», con le sue scoperte e invenzioni ha contribuito al progresso dell’umanità, continuando a navigare «in direzione ostinata e contraria» fino a mettere in pericolo la propria vita in nome della verità.
Focus sulla figura del brillante scienziato e inventore, che perfezionò il cannocchiale e elaborò il compasso geometrico-militare, realizzato nell’officina meccanica in cui venivano realizzate anche bussole, squadre e altri strumenti, oltre naturalmente a studiare il moto degli astri e la legge di gravità con lo spettacolo dall’incipit folgorante: «Prima di iniziare, avrei bisogno di un minuto di rivoluzione!».
Quasi un gioco di parole in cui il riferimento alle leggi di Keplero, anch’egli convinto sostenitore del sistema copernicano, per assonanza suggerisce l’effetto “sconvolgente” dell’idea che sia la Terra a ruotare intorno al sole, come gli altri pianeti, e non il contrario, con ovvie conseguenze sul piano teologico – qualora si insistesse nell’interpretazione letterale delle sacre scritture – oltre che sullo sviluppo dell’astronomia.
Tra le conseguenze delle scoperte e delle affermazioni di Galileo Galilei vi fu manco a dirlo il monito da parte del Santo Uffizio a non sostenere né divulgare siffatte teorie, “eretiche” rispetto al pensiero della Chiesa, e convocato a Roma dopo l’uscita del suo “Dialogo sopra i due massimi sistemi” lo scienziato preferì l’abiura alla condanna, e subì comunque il confino dopo alcuni mesi di “residenza coatta” nel palazzo arcivescovile di Siena (in luogo del carcere): solo nel 1992 – trecentocinquant’anni dopo la morte – la sua figura venne “riabilitata” da Giovanni Paolo II con la pubblica ammissione degli “errori” commessi dalla Chiesa.
«Una voce fuori dal coro quella di Galileo, che ha avuto il coraggio di credere nelle proprie intuizioni, supportate da tanto studio, continue ricerche, infinite osservazioni e sperimentazioni in un’epoca in cui le maggiori istituzioni scientifiche e religiose ancora erano immerse nell’oscurità, incapaci di guardare e di vedere oltre il rassicurante mondo conosciuto dettato da Aristotele e Tolomeo: “Terra fissa in centro, Sole gira intorno”» – scrive nelle note Gianfranco Corona -.
Una storia avvincente ancorché vera: “ITIS Galileo” ripercorre i momenti fondamentali di quella potrebbe sembrare «una vita come tante, quasi una commedia che intreccia amori, opportunità, sconfitte, intuizioni, cadute e rinascite», ma le ricerche e gli studi rigorosi di Galileo, la sua costanza e la sua coerenza hanno «permesso all’umanità di fare un balzo in avanti come mai prima era accaduto». La pièce (auto)ironica parte dal nome di una scuola per raccontare – tra luci e ombre – la complessa personalità di un uomo dedito alla scienza ma anche capace di destreggiarsi tra le questioni materiali, mettendo a frutto il proprio sapere e il proprio talento che nelle sue opere, ricorrendo a tratti all’ironia, in una scrittura quasi “teatrale” di matrice platonica, ha continuato a ribadire un concetto fondamentale, perno della teoria eliocentrica, una verità estremamente pericolosa in quel tempo travagliato sul rapporto tra il pianeta e la sua stella: «Eppur si muove!».
Cinema sotto le stelle DOMANI (lunedì 9 agosto) alle 22 con “Il piccolo principe”, pluripremiato film d’animazione di Mark Osborne ispirato al famoso libro di Antoine de Saint-Exupéry: trasferitasi in un altro quartiere, con la speranza di frequentare la scuola migliore della città, una ragazzina incontra un vecchio aviatore. Il nuovo vicino le racconta la storia del fanciullo nato su un lontano asteroide, con la sua rosa così delicata, che intraprese l’esplorazione di altri pianeti, governati da eccentrici sovrani, finché non giunse sulla Terra dove grazie a una volpe poté imparare, come accadrà a lei nella realtà, il segreto dell’amicizia.
Una favola moderna, poetica e struggente, in cui un’avaria al motore e un “atterraggio” di fortuna danno il via ad una strana avventura: il pilota precipitato nel deserto del Sahara, mentre cerca un modo per riparare il suo aeroplano si imbatte nel Piccolo Principe – un alieno partito dal remoto asteroide B-612 – il quale con il suo sguardo innocente e la sua inesauribile curiosità per quel che lo circonda, gli ricorda che è importante saper vedere oltre le apparenze: «l’essenziale è invisibile agli occhi».
La purezza di cuore di quel bambino saggio, un compagno di viaggio un po’ misterioso, buffo e simpatico con le sue preoccupazioni da adulto e le sue responsabilità di monarca, continua a colpire l’immaginazione e incantare un pubblico di ogni età, anche nella versione cinematografica di Osborne, presentata fuori concorso al Festival di Cannes nel 2015 e doppiata in italiano da attori come Toni Servillo (l’aviatore), Paola Cortellesi (la mamma) e Alessandro Gassmann (il serpente), accanto a Vittoria Bartolomei (la piccola protagonista) e Lorenzo D’Agata (il Piccolo Principe), mentre Stefano Accorsi presta la voce alla volpe, Micaela Ramazzotti alla rosa – e ci sono anche Alessandro Siani (il vanitoso), Giuseppe Battiston (l’uomo d’affari), Angelo Pintus (il signor Principe) e Pif (il Re).
Mark Osborne trasporta l’azione nel mondo contemporaneo, o quasi, dove le intuizioni del ragazzo arrivato dallo spazio suonano forse ancora più “anacronistiche” e inusuali, mettono l’accento su sentimenti preziosi come le attenzioni che il principe riserva al suo fiore, quella rosa tanto permalosa e conscia della propria bellezza ma quella storia un po’ strampalata regalatale dal vecchio aviatore porterà la giovane protagonista a interrogarsi sui propri desideri – al di là delle ambizioni materne – e forse a reinventarsi un futuro seguendo le proprie inclinazioni.
Nella notte di San Lorenzo lunedì 10 agosto alle 22.30 “Delle Favole di Stelle” con Alessandra Leo e Stefano Ledda e con i Lettori sotto le Stelle: un’antologia di racconti fantastici dedicati agli astri, per ricominciare a guardare il cielo provando a scoprirne i segreti e a immaginare nuovi viaggi nello spazio. Una pioggia di stelle cadenti per esprimere desideri e inventare mondi possibili, vicini e lontani: dopo la conquista della Luna fino all’invio di una sonda su Marte, grazie alla scienza e alla tecnica siamo entrati in una nuova era, ma possiamo comunque continuare a sognare…
I PROSSIMI APPUNTAMENTI
Il III Festival Palcoscenici d’Estate ad Allai prosegue fino al 22 agosto fra spettacoli e concerti, visioni d’autore, letture e mises en espace con una particolare attenzione alle giovani generazioni – agli spettatori e alle spettatrici di domani – tra appuntamenti pensati per bambini e ragazzi e famiglie e eventi e opere che affrontano temi come l’amicizia e l’amore, la difesa dell’ambiente, la conoscenza e il rispetto per la diversità.
Sbarca nel Barigadu venerdì 13 agosto alle 22 “La Dama Demodé” di e con Silvia Martini e Mario Levis (Vincitori del Premio Emilio Vassalli 2018 e di Trampolini 2019): un irresistibile spettacolo di clownerie, musica dal vivo, lancio di coltelli e arti circensi per ritrovare «la bellezza di un incontro casuale, la purezza di un gesto inaspettato o la condivisione di un pensiero nella distanza». I due clowns acrobati, sospesi a due metri d’altezza, travolti «in una sinfonia di imprevisti e in una danza di eccentriche follie» tentano di comunicare e scopriranno, forse, l’amore.
Omaggio alla grande cantante argentina Mercedes Sosa sabato 14 agosto alle 22 con “Como un pájaro libre”, lo spettacolo/concerto firmato OfficinAcustica, con l’attrice e cantante Anna Lisa Mameli accompagnata al pianoforte da Corrado Aragoni, per un ritratto tra parole e note della grande artista, definita “la madre d’America”. «Una voce scomoda, perché pretendeva di cantare canzoni di pace in tempo di guerra e canzoni di libertà in tempo di prigionia» ricorda Anna Lisa Mameli: il suo canto diventa simbolo di speranza per gli oppressi, un potente inno di giustizia e libertà.
Visioni d’autore martedì 17 agosto alle 22 con la proiezione di “Come un’Oasi”, il cortometraggio di Francesco Pirisi, interpretato da Elisa Pistis, Noemi Medas, Teresa Campus e Soraya Secci e realizzato con il sostegno di ISRE, Sardegna Film Commission, Sardegna Teatro, del Comune di Nuoro e del Distretto Culturale del Nuorese. Un delicato e immaginifico omaggio a Grazia Deledda, che riappare nel giardino di quella che un tempo era stata la sua casa: passato, presente e futuro s’intrecciano fra le righe di racconti e romanzi, nello sguardo delle artiste di oggi e di ieri.
Il fascino del melodramma venerdì 20 agosto alle 22 sulle note del “Giulio Cesare” di Georg Friedrich Händel su libretto di Nicola Francesco Haym: un raffinato “Concertato d’Opera” con il soprano Federica Cubeddu e l’Orchestra da Camera “Johann Nepomuk Wendt” diretta da Raimondo Mameli, per ascoltare le più celebri arie e un’antologia delle pagine più significative del capolavoro del grande compositore tedesco, una partitura ricca di pathos tra vittorie (e sconfitte) militari, amori e intrighi, nell’incontro tra il grande condottiero e Cleopatra, autentica femme fatale.
Fantasia in scena sabato 21 agosto alle 22 con “La Vecchia Macchina” de Le Compagnie del Cocomero, nella versione di Rahul Bernardelli, uno spettacolo di burattini, pupazzi e oggetti per riscoprire la semplicità dei giochi dell’infanzia, quando tutto si trasforma grazie all’immaginazione per vivere meravigliose avventure. Nella moderna civiltà consumistica, il recupero di un giocattolo dimenticato diventa un’esperienza nuova e coinvolgente, in una narrazione impreziosita da musiche a tema, quasi una moderna fiaba animata per il divertimento di grandi e piccini.
Finale in musica domenica 22 agosto dalle 22 con i Brinca, la band fondata da Paride Peddio, giovane organettista, nipote di Salvatore Peddio (meglio noto come Bengasi) e dall’eclettico Jonathan Della Marianna, suonatore di launeddas e di tanti altri strumenti tipici dell’Isola, sul palco con Federico Di Chiara (armonica e voce) per un coinvolgente concerto-spettacolo, con un repertorio ispirato alla tradizione. Tra i classici balli sardi e melodie e ritmi della musica popolare sarda, il fascino sonorità arcaiche reinterpretate con sensibilità contemporanea per riscoprire, danzando, la nostra cultura e identità.
Il III Festival Palcoscenici d’Estate ad Allai è organizzato dal Teatro del Segno con la direzione artistica di Stefano Ledda con il patrocinio e il sostegno del Comune di Allai, dell’Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport della Regione Autonoma della Sardegna e del MiC / Ministero della Cultura e inserito nel progetto Intersezioni / rete di festival senza rete promosso da Fed.It.Art Sardegna. Il Teatro del Segno aderisce al CUSS / Coordinamento Unitario dello Spettacolo dal vivo della Sardegna.
INGRESSO GRATUITO
Tutti gli appuntamenti della manifestazione verranno svolti in ottemperanza alle norme anti-Covid19 e passati al vaglio della compatibilità con le stesse, o altrimenti modificati in ragione della salvaguarda della sicurezza degli spettatori, degli artisti e delle maestranze coinvolte.
INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI:
[email protected] – cellulare +39 391 4867955 (anche whatsapp)