Fed.It.Art Sardegna
INTERSEZIONI 2021 – rete di festival senza rete
Teatri di Prima Necessità
FESTIVAL INTERSEZIONI 2021
Civico Teatro “Gavì Ballero” – Alghero || giugno – agosto 2021
# F I N A L M E N T E A L G H E R O
Il Crogiuolo
Su Connottu
da Romano Ruju – Francesco Masala – Gianfranco Mazzoni
adattamento Rita Atzeri
con Rita Atzeri – Maria Grazia Bodio – Isella Orchis – Gisella Vacca
musica dal vivo Nicola Agus
venerdì 6 agosto – ore 20.30 – Civico Teatro “Gavì Ballero” – Alghero
Cronache di una rivoluzione – DOMANI (venerdì 6 agosto) alle 20.30 al Civico Teatro “Gavì Ballero” di Alghero per Teatri di Prima Necessità 2021 / Festival Intersezioni 2021 – con “Su Connottu” de Il Crogiuolo, con Maria Grazia Bodio, Isella Orchis, Gisella Vacca e Rita Atzeri (che ha curato anche l’adattamento del testo), per una inedita versione “al femminile” della rivolta contro la Legge delle Chiudende guidata da Paskedda Zau, vedova e madre di dieci figli, nella Nuoro dell’Ottocento. Nel foyer “Destrutturazione” – il progetto fotografico di Gaia Lampis.
E sabato 7 agosto alle 19 nel foyer del Civico Teatro “Gavì Ballero” il musicologo Tobia Patetta presenta il suo saggio “Arti a confronto” sul transito dal Barocco al Neoclassico
Voci di donna per “Su Connottu” – in scena DOMANI (venerdì 6 agosto) alle 20.30 al Civico Teatro “Gavì Ballero” di Alghero nella mise en espace de Il Crogiuolo per un nuovo appuntamento con Teatri di Prima Necessità 2021 / Festival Intersezioni 2021 a cura del Teatro d’Inverno con la direzione artistica di Giuseppe Ligios – nell’ambito della ricca programmazione di #FINALMENTEALGHERO con il patrocinio del Comune di Alghero e il sostegno della Fondazione Alghero.
Una versione al femminile – affidata alle attrici Rita Atzeri (che ha curato anche l’adattamento del testo), Maria Grazia Bodio, Isella Orchis e Gisella Vacca sulla colonna sonora eseguita dal vivo dal polistrumentista Nicola Agus – dello storico spettacolo della Cooperativa Teatro di Sardegna, tratto dal dramma in due atti di Romano Ruju, riscritto per la scena da Gianfranco Mazzoni e impreziosito dalle poetiche “ballate” di Francesco Masala
Una pièce emblematica ispirata alla rivolta popolare scoppiata a Nuoro il 26 aprile del 1868 contro la privatizzazione delle terre voluta dal consiglio comunale della città sulla base della famigerata “Legge delle Chiudende” – che avrebbe privato i poveri e i meno abbienti di una fondamentale fonte di sostentamento. Paskedda Zau (al secolo Pasqua Selis Zau) è l’eroina di quella epica giornata, in prima fila nel pretendere il rispetto delle consuetudini, in un risveglio della coscienza sociale dettato dai soprusi, dalla fame e dalla disperazione: al grido de “A su connotu!” la folla invase il municipio per dar fuoco alle carte, nel tentativo di distruggere i documenti che sancivano la vendita all’asta dell’agro pubblico.
Un episodio importante nell’epopea del popolo sardo – anche se non riuscì a mutare il corso degli eventi: dopo il rinvio a giudizio dei rivoltosi e dei presunti istigatori dei disordini, in un processo risoltosi con un’amnistia, concessa dal re su richiesta del deputato Giorgio Asproni, nel 1871 venne comunque perfezionata la vendita dei terreni e sancita così l’abolizione dei diritti di “ademprivio” (ovvero dell’uso civico delle terre comunali, che permetteva la sopravvivenza dei più poveri).
Sotto i riflettori Maria Grazia Bodio e Isella Orchis (già interpreti del fortunato allestimento del dramma di Romano Ruju firmato da Gianfranco Mazzoni per il Teatro di Sardegna, con inserti poetici di Francesco Masala) insieme con Rita Atzeri e Gisella Vacca che presteranno corpo e voce ai protagonisti di una vicenda fortemente legata alla memoria collettiva e all’identità del popolo sardo. Un’opera densa di pathos, una cronaca avvincente delle animate riunioni del consiglio comunale con l’esposizione dei pareri contrastanti degli esponenti delle diverse correnti politiche, fino alla decisione finale e alle intempestive dimissioni del sindaco, prologo all’esplosione della rivolta.
“Su Connottu” conserva tutta l’attualità e l’urgenza “rivoluzionaria” di una pièce ispirata e modellata sui fatti, in una trasfigurazione poetica che trasforma la ribellione contro l’ingiustizia delle genti nuoresi guidata da Paskedda Zau in un avvenimento cruciale e di alto valore simbolico, come momento di riscatto e presa di coscienza degli umili – o meglio del “popolo” – contro i poteri forti. L’alienazione della proprietà pubblica e la negazione di un diritto – giustificata con la necessità di reperire le risorse per pagare la costruzione della linea ferroviaria, in capo ai comuni – avvengono senza tenere conto delle istanze e neppure delle conseguenze per la fascia più debole della popolazione. In nome del progresso si sacrificano gli interessi dei singoli e si soddisfano le ambizioni e l’avidità dei ricchi proprietari terrieri, favorendo la speculazione dei ceti più abbienti e impoverendo ulteriormente coloro che già sbarcavano il lunario a fatica – privandoli di un diritto consuetudinario e acquisito all’uso delle terre civiche.
La rivolta de “Su Connottu” non influì sul corso della storia, la vendita delle terre venne solo dilazionata nel tempo e infine regolarizzata, a dispetto dell’occupazione “abusiva”, eppure quest’episodio – grazie anche al dramma di Romano Ruju, rappresentato in tutta l’Isola, con oltre trecento repliche, nella fortunata edizione del Teatro di Sardegna approdata anche alla Biennale di Venezia e al Festival di Santarcangelo di Romagna e premiata al I Festival Internazionale di Teatro delle Cinque Terre (e già prima ai versi del poeta nuorese Salvatore Rubeddu) – è entrata a far parte della moderna epopea di un popolo di “vinti ma non convinti”.
E con Visioni di Prima Necessità, il Civico Teatro “Gavì Ballero” di Alghero ospita nel foyer da DOMANI (venerdì 6 agosto) “Destrutturazione”, il progetto fotografico di Gaia Lampis che attraverso la visione di frammenti del corpo racconta una rinascita, una nuova consapevolezza dell’ego. In un’epoca costellata di selfie autocelebrativi, l’artista scava nelle pieghe della propria pelle, le irradia con la luce del sole, disegnando paesaggi di mondi inconsci ed inesplorati, senza quasi ricercare una visione erotica, ma puramente estetica del corpo nudo, nella sua forma più naturale.
Teatri di Prima Necessità 2021 / Festival Intersezioni 2021 continua fino al 12 agosto al Civico Teatro “Gavì Ballero” di Alghero tra pièces originali, rielaborazioni di testi “classici” del teatro sardo e concerti accanto alle Visioni di Prima Necessità nel foyer.
Dialoghi tra le arti sabato 7 agosto alle 19 nel foyer del Civico Teatro “Gavì Ballero” con l’incontro con il musicologo Tobia Patetta, che presenterà il suo libro “Arti a confronto”: focus sul passaggio dal Barocco al Neoclassicismo attraverso i diversi linguaggi – pittura, scultura, architettura e musica – in una conversazione arricchita da videoproiezioni e ascolti musicali, per ritrovare lo spirito dell’epoca. Lo studioso metterà l’accento sul «vivacissimo dibattito sovranazionale, facente richiamo ora soprattutto alla ragione ed al metodo scientifico ora principalmente al sentimento, quasi sempre rivolto ad un più ampio pubblico fruitore, nel segno di orientamenti classicistici, all’antica, archeologici e preromantici». Nel saggio «sfidando gli inevitabili rischi connaturati ad ogni esposizione schematica e di sintesi si è cercato di individuare per concetti alcune linee portanti, alcuni denominatori comuni, talvolta persino qualche omologia strutturale tra i linguaggi artistici; con uno schema aperto, alfabetico, organizzato attorno a tredici concetti fondamentali».
L’autore
Tobia Patetta – laureato in musicologia e diplomato in pianoforte, ha insegnato al Politecnico di Milano dal 2008 al 2015, in un corso sperimentale intitolato “Rapporti tra le arti”. Ha all’attivo numerose pubblicazioni, quasi tutte orientate a confrontare i diversi linguaggi delle arti. Nel 2011 ha pubblicato il libro “Musica e Architettura”, nel 2013 “Spazi per la musica”, nel 2020 “Arti a confronto”.
IN CARTELLONE
Finale in musica – giovedì 12 agosto alle 20.30 – con “Sardigna caput mundi”, il nuovo progetto della cantante Claudia Aru per un ideale viaggio intorno al mondo sul filo delle note: la lingua sarda e le storie di vicinato insieme alla storia dell’Isola si intrecciano alle sonorità e ai ritmi di diverse regioni del pianeta, dal Delta Blues del Mississipi fino all’Estremo Oriente, dall’Africa al Centro America. Sul palco il Claudia Aru Quartet che schiera – accanto a Claudia Aru (voce) – Simone Soro al violino, Simone Sassu al pianoforte e Matteo Demuro alla chitarra, per un gioco di liberi accostamenti tra il tango argentino, il manouche francese e lo swing newyorkese, i ritmi africani, le sonorità indiane e ancora le pronunce giapponesi e l’allegria dissacrante messicana. «Un concerto che vuole essere un’esperienza multisensoriale per rompere gli indugi e riprendere, in qualche modo, a vivere» – spiega l’artista: «la Sardegna diventa così l’ombelico del mondo per riabbracciarlo, per aprirsi, per crederci di nuovo, per contaminarsi e contaminare».
VISIONI DI PRIMA NECESSITA’
Sguardi sulla contemporaneità con le mostre e le installazioni che “abiteranno” il Civico Teatro “Gavì Ballero” a cura di Aaron Gonzales: le “Visioni di Prima Necessità” si dipanano attraverso quattro percorsi espositivi che spaziano tra differenti linguaggi, dall’arte concettuale alla poesia, alla fotografia.
Si parte sabato 26 giugno con “Quando amo vedo doppio”, esposizione di “pensieri fluttuanti” a cura di Veronica Peana e Aaron Gonzalez: l’ebrezza del romanticismo trasmutato in carta ed inchiostro, reso tangibile nella sua volatilità. Due visioni accostabili ed insieme distanti di uno dei più grandi motori dell’umanità, genitore di gioia e dolore.
Gli scatti del fotografo Roberto Masia ne “La Bugia (Il sé nascosto)” – da domenica 11 luglio nel foyer del Civico Teatro “Gavì Ballero”: un viaggio alla riscoperta di se stessi, tra luci ed ombre ed il cammino illuminato da una flebile fiamma di candela. L’esposizione proseguirà poi con una seconda parte presso il Museo Casa Manno.
S’intitola “Sospetto Sospeso” l’installazione di Carla Carta – da lunedì 26 luglio nel foyer: un trittico di illustrazioni raffiguranti la crisi dei valori, ispirato a una raccolta di Fiabe del XVI secolo di François Rabelais in cui l’autore manifesta la sua visione critica della chiesa e della società attribuendo ai personaggi le sembianze di animali. Una critica dissacrante dell’immoralità e della corruzione con l’intento di recuperare in qualche modo l’umanità, i valori istintivi e corporei rigettando il dogmatismo.
Infine – da giovedì 5 agosto – il teatro ospiterà “Destrutturazione”, il progetto fotografico di Gaia Lampis che attraverso frammenti di corpo racconta una rinascita, una nuova consapevolezza dell’ego. In un’epoca costellata di selfie autocelebrativi, l’artista scava nelle pieghe della propria pelle, le irradia con la luce del sole, disegnando paesaggi di mondi inconsci ed inesplorati, senza quasi ricercare una visione erotica, ma puramente estetica del corpo nudo, nella sua forma più naturale.
Calendario Visite Guidate:
Giugno: 26, 29 e 30
Luglio: 02, 06, 09, 11, 13, 16, 18, 21, 23, 25, 26 e 30
Agosto: 01, 05, 06, 07, 09, 11 e 12
Spettacoli serali inizio ore 20:30 | pomeridiane ore 18:30
biglietti: € 10 intero, € 8 ridotto under 25 |over 65, € 5 ridotto bambini under 12
ritiro biglietti nel botteghino del teatro, aperto nei giorni di spettacolo dalle ore 18
Info e prenotazioni:
[email protected] – segreteria 3440463652 | 3338578630
www.teatrodinverno.it | www.algheroturismo.it
Tutte le attività saranno svolte nell’osservanza delle prescrizioni di prevenzione Covid 19 previste dalle normative vigenti. Per assistere agli spettacoli sarà necessario prenotare e lasciare i propri dati per un eventuale, corretto tracciamento. Agli spettatori è richiesto l’uso della mascherina durante tutta la durata dello spettacolo.