A quattro anni dalla storica siccità del 2017 la maggior parte delle domande sono ancora ferme al palo. Lo denuncia Coldiretti Cagliari che parla attraverso il suo presidente Giorgio Demurtas di “gravissimo e ingiustificabile ritardo che ormai non ha più nessuna attenuante”.
Una storia lunga e tortuosa che interessa tutti i settori agricoli eccetto i pastori che ottennero allora, nell’estate del 2017, una corsia preferenziale in quanto ottennero un riconoscimento economico consistente prima e una liquidazione della pratiche immediate dopo, a dimostrazione che quando si vuole politicamente la burocrazia viene superata.
Ci volle un intervento pesante della Coldiretti per sommare ai ristori giusti assegnati ai pastori anche quelli, altrettanto sacrosanti, per tutti gli altri settori.
Ma anche i metodi di pagamento furono diversi. E mentre i pastori già dal 2017 iniziarono a ricevere i bonifici, per concludersi nei primi mesi del 2018, per tutti gli altri settori l’iter fu differente.
E quando cominciarono le istruttorie 4mila delle circa 23mila domande furono anche escluse. Recuperate, sempre per intervento e proposta di Coldiretti Sardegna nel settembre del 2020 quando si decise di pagare anche quest’ultime attraverso il de minimis.
“Ma nonostante sia stata tracciata la strada i denari non sono arrivati alle aziende – rimarca il direttore di Coldiretti Cagliari Luca Saba -. Si continua, a distanza di quattro anni, a liquidarle con il contagocce, un insulto per tantissime aziende che hanno subito pesanti perdite per la siccità e le calamità del 2017 e che non hanno avuto indulgenza neppure dopo la crisi mondiale del Covid”.
“Non c’è altro tempo da perdere – chiosa Giorgio Demurtas – il commissario di Laore deve definitivamente sbloccare le pratiche e liquidarle. Non c’è più tempo da perdere e sono finite tutte le attenuanti. A distanza di quattro anni la situazione è imbarazzante e assurda e boccia un sistema lento che si è dimostrato nemico delle imprese agricole”.