L’installazione con foglie di tabacco di Lidia León Cabral, nel Padiglione della Repubblica Dominicana, ispirata alla filosofia WABI SABI, è dedicata alle infinite connessioni che ci sono nella natura e nel tessuto sociale
Questa tavola rotonda è dedicata alla città contemporanea che con le sue contraddizioni è il luogo per eccellenza della convivenza. Si parlerà di smart city come modello di pianificazione urbanistica che invita a ottimizzare le infrastrutture in relazione al capitale umano, intellettuale e sociale, migliorando le condizioni di vita. Della città sensibile come modello ideale che ci riporta a Venezia attraverso l’unico romanzo della storia della letteratura costruito secondo i criteri architettonici “Le città invisibili” di Italo Calvino. Dove Marco Polo descrivendo i suoi viaggi all’imperatore tartaro descrive 55 città ideali che assomigliano tutte a Venezia.
Biennale di Venezia
Parleranno di questi temi: Roberta Semeraro, curatrice del Padiglione della Repubblica Dominicana; l’artista e architetto dominicana Lidia Leon Cabral, presidente della Fondazione LiLeón protagonista del Padiglione della Repubblica Dominicana; l’architetto e urbanista dominicano Jesus d’Alessandro, Direttore del National District Strategic Plans Office dal 2016 e Direttore della School of Architecture dell’Università Iberoamericana; gli architetti Peter Monterbock e Helge Mooshammer professori alla Vienna Technology University e University of London, curatori di Platform Austria, il Padiglione Austria alla Biennale di Venezia che esplora l’impatto urbano della piattaforma digitale; l’architetto Guido Zucconi, storico dell’architettura italiana, Presidente dell’Associazione Italiana di Storia Urbana. Attualmente ha curato la mostra “Le sfide di Venezia. Architettura e città nel Novecento” al Museo del 9 (XX secolo) di Mestre.
SABATO 25 SETTEMBRE, ORE 10
“REVISITING TERRITORY IN FEMININE”
Nel contesto del Padiglione della Repubblica Domincana e soprattutto ispirato dall’installazione di foglie di tabacco dell’architetto Lidia León Cabrál, si presenterà il progetto dell’architetto Alex Martinéz Suarez “Territorio Feminino”, che indaga il ruolo della donna nella cultura dominicana di ieri e oggi e il suo importante contributo alle politiche sociali ed economiche del Paese.
DOMENICA 26 SETTEMBRE, ORE 11
Presentazione del volume di Roberta Semeraro TE VEO, ME VEO AND THE ARTWORK OF LIDIA LEÓN
Intervengono Roberta Semeraro, Lidia León Cabral e Francesca Ruth Brades
Il volume di Roberta Semeraro è incentrato sulla mostra dell’artista Lidia León Cabral avvenuta a Venezia nel 2019 presso le Fondamenta delle Zitelle e la produzione della stessa degli ultimi 15 anni della sua carriera.
Nella mostra “Te veo, Me veo ” curata da Roberta Semeraro e Iris Peynado, l’artista Lidia Leon dà spazio e forma a concetti che sono alla base dei diritti umani, mettendo in correlazione due principi fondamentali dell’etica: la libertà e l’uguaglianza.
Nell’installazione interattiva che dà il titolo alla mostra, con un’altalena allegorica di rimandi e spunti storici (a partire dalla forma cosmica dell’uovo), León invita il visitatore a riconoscersi negli altri oltre che a ritrovare la sua profonda identità nell’immagine riflessa dallo specchio.
Riconoscersi negli altri è un comportamento fondamentalmente etico che permette di raggiungere una sana ed equilibrata visione del prossimo, superando le discriminazioni di ogni genere e sorta. Oltre a riconoscersi negli altri è importante cercare e trovare la bellezza nella semplicità delle cose e in particolare nel corso naturale degli eventi, accettando il ciclico divenire del mondo.
Venezia, St. George’s Anglican Church, Campo San Vio
Dorsoduro 729/730
CICLO DI INCONTRI
24-25-26 settembre 2021
VENERDì 24 SETTEMBRE, ORE 10
“SENSITIVE CITY AND UNIFYING ROL OF DESIGN”
L’installazione con foglie di tabacco di Lidia León Cabral, nel Padiglione della Repubblica Dominicana, ispirata alla filosofia WABI SABI, è dedicata alle infinite connessioni che ci sono nella natura e nel tessuto sociale
Questa tavola rotonda è dedicata alla città contemporanea che con le sue contraddizioni è il luogo per eccellenza della convivenza. Si parlerà di smart city come modello di pianificazione urbanistica che invita a ottimizzare le infrastrutture in relazione al capitale umano, intellettuale e sociale, migliorando le condizioni di vita. Della città sensibile come modello ideale che ci riporta a Venezia attraverso l’unico romanzo della storia della letteratura costruito secondo i criteri architettonici “Le città invisibili” di Italo Calvino. Dove Marco Polo descrivendo i suoi viaggi all’imperatore tartaro descrive 55 città ideali che assomigliano tutte a Venezia.
Parleranno di questi temi: Roberta Semeraro, curatrice del Padiglione della Repubblica Dominicana; l’artista e architetto dominicana Lidia Leon Cabral, presidente della Fondazione LiLeón protagonista del Padiglione della Repubblica Dominicana; l’architetto e urbanista dominicano Jesus d’Alessandro, Direttore del National District Strategic Plans Office dal 2016 e Direttore della School of Architecture dell’Università Iberoamericana; gli architetti Peter Monterbock e Helge Mooshammer professori alla Vienna Technology University e University of London, curatori di Platform Austria, il Padiglione Austria alla Biennale di Venezia che esplora l’impatto urbano della piattaforma digitale; l’architetto Guido Zucconi, storico dell’architettura italiana, Presidente dell’Associazione Italiana di Storia Urbana. Attualmente ha curato la mostra “Le sfide di Venezia. Architettura e città nel Novecento” al Museo del 9 (XX secolo) di Mestre.
SABATO 25 SETTEMBRE, ORE 10
“REVISITING TERRITORY IN FEMININE”
Nel contesto del Padiglione della Repubblica Domincana e soprattutto ispirato dall’installazione di foglie di tabacco dell’architetto Lidia León Cabrál, si presenterà il progetto dell’architetto Alex Martinéz Suarez “Territorio Feminino”, che indaga il ruolo della donna nella cultura dominicana di ieri e oggi e il suo importante contributo alle politiche sociali ed economiche del Paese.
DOMENICA 26 SETTEMBRE, ORE 11
Presentazione del volume di Roberta Semeraro TE VEO, ME VEO AND THE ARTWORK OF LIDIA LEÓN
Intervengono Roberta Semeraro, Lidia León Cabral e Francesca Ruth Brades
Il volume di Roberta Semeraro è incentrato sulla mostra dell’artista Lidia León Cabral avvenuta a Venezia nel 2019 presso le Fondamenta delle Zitelle e la produzione della stessa degli ultimi 15 anni della sua carriera.
Nella mostra “Te veo, Me veo ” curata da Roberta Semeraro e Iris Peynado, l’artista Lidia Leon dà spazio e forma a concetti che sono alla base dei diritti umani, mettendo in correlazione due principi fondamentali dell’etica: la libertà e l’uguaglianza.
Nell’installazione interattiva che dà il titolo alla mostra, con un’altalena allegorica di rimandi e spunti storici (a partire dalla forma cosmica dell’uovo), León invita il visitatore a riconoscersi negli altri oltre che a ritrovare la sua profonda identità nell’immagine riflessa dallo specchio.
Riconoscersi negli altri è un comportamento fondamentalmente etico che permette di raggiungere una sana ed equilibrata visione del prossimo, superando le discriminazioni di ogni genere e sorta. Oltre a riconoscersi negli altri è importante cercare e trovare la bellezza nella semplicità delle cose e in particolare nel corso naturale degli eventi, accettando il ciclico divenire del mondo.