Cantine Surrau: 3 bicchieri Gambero Rosso per Sciala e Stella decennale
Cantine Surrau: 3 bicchieri del Gambero Rosso. Lo straordinario exploit del gioiello dell’azienda di Arzachena che ottiene l’ottimo risultato per ‘Sciala’.
Ormai veterani, è la quinta stagione di fila che il vino ha colto applausi di giuria ed esperti.
Per le cantine della famiglia Demuro arriva la Stella per aver conseguito per dieci anni di fila: “Un riconoscimento di prestigio che ci inorgoglisce e premia il nostro lavoro e l’intero settore vitivinicolo isolano” dice Tino Demuro.Un premio per la qualità e la tradizione
Il Vermentino di Gallura Sciala 2020 è stato premiato con i Tre bicchieri Gambero Rosso per il quinto anno di fila confermandosi riferimento per la denominazione Gallura. Prodotto dalla cantina Vigne Surrau è uno dei vini bianchi sardi più applauditi negli ultimi anni. Per gli esperti si tratta di un’autentica rivelazione, firmata da una realtà produttiva dinamica e innovativa situata sulle colline di Arzachena, a poca distanza dalla Costa Smeralda.
“La nostra missione?”
Coniugare con un approccio moderno la valorizzazione delle grande peculiarità che hanno fatto conoscere nel mondo i vini del nostro territorio. Sciala – spiega Tino Demuro, amministratore delegato di Vigne Surrau – è un vermentino superiore nato su terreni collinari a disfacimento granitico, individuati dal nostro staff agronomico come i più indicati per la produzioni di bianchi intensi e strutturati. In cantina le uve sono subito sottoposte a pigio-diraspatura, a cui segue un breve contatto tra le bucce e il mosto a bassa temperatura. La fermentazione alcolica si svolge in vasche di acciaio inox alla temperatura controllata di 16°-18°C.
Tra freschezza, mandorle e macchia mediterranea
Sciala sintetizza al meglio morbidezza e buona dotazione alcolica, bilanciate da grande freschezza e intensa sapidità. “I profumi ricordano la frutta esotica, le mandorle dolci, gli agrumi e la macchia mediterranea, con tipiche sfumature iodate e quasi salmastre sullo sfondo. Il sorso è morbido, carnoso e succoso, revitalizzato da una bella freschezza e da una mineralità territoriale ben calibrata che si avverte, soprattutto, nella persistenza. Il perfetto equilibrio – aggiunge Demuro – tra la compiacente morbidezza e l’entusiasmante energia acido-salina lo rende il perfetto abbinamento a saporiti brodetti di mare, zuppe di pesce o di verdure, carni bianche e formaggi freschi. In queste caso la critica enologica e il pubblico degli appassionati sono stati concordi nel tributargli attenzione e giudizi sono stati entusiastici.
Vigne Surrau: strategie, vocazione e amore per la propria terra
Se Sciala fa incetta di premi e applausi, la cantina invece da questa edizione del Gambero Rosso si fregia della Stella. Ovvero, il prestigioso riconoscimento che viene conseguito dalle aziende vitivinicole che per dieci anni di fila abbiano conseguito il Tre bicchieri. In sintesi, la foto di un percorso di rigore, talento, eccellenza. “Abbiamo raggiunto questo traguardo con otto premi conquistati con Sciala e due con i nostri rossi. Con il Surrau annata 2009 vincitore nella Guida 2013 – racconta Tino Demuro – abbiamo colto il nostro primo Tre bicchieri. Quindi abbiamo fatto il bis con il Cannonau Riserva Sincaru, frutto di un’annata magnifica qual è stata quella del 2014, nella Guida del Gambero Rosso del 2018. Nelle altre edizioni c’è stato il dominio di Sciala”.
La Stella premia ed esalta un percorso enologico di crescita costante di investimento in vigneti e infrastrutture moderne.
Vigne Surrau è l’icona della qualità e della genuinità dell’intera Sardegna. Un piazzamento di grande importanza per l’intero settore vitivinicolo sardo, per gli operatori e le attenzioni dei mercati nazionali ed esteri. “Il mix ci permette di avere la migliore qualità e i mezzi più innovativi per la lavorazione, seguendo la catena delle basse temperature con dedizione e costanza. Sapevamo di poter dire la nostra ma aver colto un piazzamento così prestigioso è davvero una bella e gradita sorpresa.
Il premio ci inorgoglisce e giunge dopo un’altra stagione a testa alta, con risposte preziose dai mercati locali e internazionali. Siamo convinti – conclude l’ad – che riconoscimenti di così alto pregio siano un bene per chi li coglie e per l’intero comparto agricolo e produttivo isolano”.
Gloria Cadeddu