Giovedì 2 settembre, “The Man of Trees”, il suggestivo e originale progetto cinematografico e ambientale, scritto e diretto dal regista sassarese Tore Manca per la produzione mater-ia e liberamente ispirato al racconto di Jean Giono “L’uomo che piantava gli alberi”, sarà proiettato a Gavoi a conclusione della XX edizione del Festival del Cinema in Barbagia, CINETumbarinu che quest’anno si intitola: “Andalas: Lungo i sentieri dei Diritti”.
Lo storico festival gavoese è come sempre organizzato dall’associazione di volontariato ProCiv-Arci Gavoi con il contributo del comune di Gavoi e della Regione Sardegna e si articola in una sezione estiva sotto le stelle e una invernale.
Il film, a cui è dedicata la serata-evento, è stato ideato e realizzato in forma autoprodotta in oltre due anni di lavorazione in tutta l’isola, con l’obiettivo di sensibilizzare e risvegliare l’amore per la natura maltrattata e abusata, in particolare quella della Sardegna, ferita da incendi, speculazioni edilizie e turistiche, residui d’industria e servitù militari, attraverso una ricerca artistica a 360° nata dalla volontà di far convivere diversi linguaggi tra cui la poesia, il cinema, la pittura, la danza e la musica.La pellicola è una metafora onirica della vita, parla del complicato rapporto fra uomo, ambiente e tecnologia.
Lo fa attraverso una favola e un gesto semplice e umile, ma proprio per questo illuminante e rivoluzionario, come quello di piantare un seme e aver cura di un albero.
L’opera d’arte è stata presentata al Solaris Film Festival di Nizza e al Museo Nivola di Orani e si è aggiudicata vari premi fra cui: “Best Narrative Film” al London Eco Film Festival di Londra, “Best Narrative Film” al Lazio Green Film Festival di Sezze e “Golden Earth” al GeoFilm Festival di Cittadella.
Alla proiezione saranno presenti il regista sassarese Tore Manca e gli interpreti: l’ossese originario di Giave Bruno Petretto, le tempiesi Daniela Tamponi e Matilda Deidda e il ploaghese Giovanni Salis.
L’appuntamento con il cinema in Barbagia è dunque fissato per le 21.30, presso il cortile di incastonato fra i granititi della Casa Maoddi e de Sa Caserma Betza. Ingresso gratuito e contingentato con green pass o tampone con esito negativo, nel rispetto delle disposizioni anti-covid19.
CineTumbarinu: una pellicola lunga vent’anni
Il Festival del cinema di Gavoi prese avvio nel 2000 promosso e organizzato dall’associazione Prociv Arci con il contributo e il sostegno delle amministrazioni comunali vanta quindi una storia ventennale. Nato come festival del cinema italiano, l’idea appare subito vincente, nel corso delle diverse edizioni l’evento vanta l’adesione di attori, registi e tecnici del calibro di Fabio Olmi, Luigi Lo Cascio, Salvatore Mereu, Valeria Golino, Raz Degan, Gianfranco Cabiddu, Peter Marcias, Paolo Zucca per citarne alcuni che si sono trovati a dialogare apertamente con il pubblico gavoese. Nel 2015 vede l’ingresso nella organizzazione – della Commissione Cultura, organismo di Democrazia Partecipativa del Comune di Gavoi, e la collaborazione dei ragazzi del Servizio civile Nazionale. Dall’edizione 2105 gli organizzatori decisero di non procedere a premiazioni per prediligere il libero dibattito a margine delle proiezioni e l’attività formativa mirante alla educazione all’immagine. Il cinema per le persone, dunque, non per i personaggi. Cambiata e rinnovata, con la formula, anche la denominazione del Festival che dal 2015 si chiama CINEtumbarinu – Festival del cinema in Barbagia, nome che ricorda l’antico strumento musicale che ritma ancora oggi i balli comunitari e che vuole essere di richiamo, come quel ritmo, per gli spettatori delle comunità.
Oltre alle proiezioni, nel corso delle diverse edizioni, hanno avuto luogo eventi di contorno attinenti alle tematiche del festival e azioni legate all’obiettivo di accrescere la conoscenza della cultura cinematografica e di educazione all’immagine tenutesi nelle scuole del territorio. Fuori rassegna sono stati programmati, alcuni film sulla stessa tematica del festival all’interno delle scuole, dedicati ai bambini e agli adolescenti.
Inoltre sono stati proiettati nello stesso contesto opere filmiche in occasione di importanti ricorrenze come la Giornata della Memoria, dell’8 marzo.
I volontari della Prociv -Arci e le Amministrazioni Comunali di Gavoi, che si sono avvicendate negli ultimi vent’anni, hanno sempre creduto in questa iniziativa, ritenendo fondamentale per la formazione e crescita culturale dei cittadini un’offerta cinematografica di qualità.
The Man of Trees
Jean ha un legame cosmico e viscerale con la natura, il richiamo ad essa come fonte della vita. Il suo è un gesto d’amore verso la natura sfruttata, violentata e inaridita dall’uomo “civilizzato”; è a lei che il protagonista dedica un intera esistenza con umiltà e trasporto.
Consumismo, comodità e materialismo spengono l’amore per la vita sostituendolo come merce di scambio. La nostra condizione umana è senza speranza, siamo diventati incapaci di comunicare in modo diretto, di manifestare liberamente le nostre emozioni, non abbiamo altro da fare che attendere la morte nella brama del benessere. Jean no: Jean, guidato dalla sua musa ispiratrice, senza egoismo e aspettative, pianta semi di Quercia, ghiande, alberi… dove prima non c’era nulla, solo per amore.
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