Verrascina: sostenibilità, innovazione e redditività chiavi di volta della ripresa post pandemia e dello sviluppo del Primario
Contrastare i sempre più evidenti e innegabili effetti del climate change e combattere l’insicurezza alimentare sono due delle sfide con le quali è chiamato a confrontarsi il comparto primario mondiale, in uno scenario nel quale l’emergenza pandemica ha messo alle corde numerosi settori produttivi dell’agricoltura e ha fatto aumentare di ben 100 milioni il numero di persone denutrite o in condizioni di fame acuta.
Lo sottolinea la Copagri in occasione del Food System Summit, in corso a New York nell’ambito della 76^ Assemblea generale delle Nazioni Unite, che vedrà l’intervento del Presidente del Consiglio Mario Draghi e dei capi di Stato e di governo dei paesi membri.
Il punto di vista del Presidente Copagri
“Il vertice sui sistemi alimentari globali costituisce l’occasione per fare il punto sul raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’agenda 2030 dell’ONU, che passano necessariamente da un profondo ripensamento di tutto ciò che ruota intorno al cibo.
Il riferimento è sia all’aspetto produttivo che a quello dei consumi, privilegiando un approccio olistico e di sistema che guardi agli interessi di tutti gli attori in gioco, con il fine ultimo di garantire la sicurezza alimentare e tutelare i consumatori, senza dimenticare la salvaguardia della redditività delle produzioni”, afferma il presidente della Copagri Franco Verrascina.
“In tal senso, è importante continuare a lavorare per raggiungere gli obiettivi comunitari in materia di sostenibilità, facendo sì che marcino di pari passo le tre anime che la compongono, ovvero economica, ambientale e sociale, ma anche intervenire con sempre maggiore decisione per contrastare lo spreco alimentare e assicurare una corretta informazione ai consumatori, respingendo al mittente gli attacchi alla dieta mediterranea”, prosegue il presidente della Copagri.
“I grandi alleati di questa delicata partita sono la ricerca e l’innovazione; è solo puntando con convinzione sulle infinite possibilità di sviluppo legate alla declinazione e all’applicazione della ricerca e dell’innovazione in agricoltura, infatti, che si potrà pensare di garantire una ripresa del settore che sia sostenibile e duratura, con un occhio attento alla sostenibilità”.
“Bisogna, inoltre, mettere i produttori agricoli nelle condizioni di raggiungere tali obiettivi, tutelandone il reddito e riconoscendone l’imprescindibile l’operato, che li rendi i primi custodi dell’ambiente e del territorio”, conclude Verrascina.