“Sabato prossimo, 25 settembre, il Centro Congressi del Thotel di Cagliari ospiterà il congresso “L’altro diabete: prospettive clinico terapeutiche” organizzato dalla Società Italiana di Diabetologia (SID).
Un evento in cui verranno affrontati i molteplici aspetti della malattia diabetica grazie all’intervento di decine di specialisti diabetologi, ma soprattutto un’occasione per riportare al centro del dibattito le esigenze dei diabetici sardi che ancora oggi attendono una risposta dal sistema sanitario regionale per quanto concerne una migliore gestione della malattia”.
“A META’ LEGISLATURA PROBLEMATICHE IMMUTATE”
MICHELE CIUSA (M5S)
“Siamo a metà legislatura e finora si è fatto poco o nulla per questa malattia”, osserva il capogruppo del M5s Michele Ciusa. “Noi abbiamo richiamato più volte l’esigenza di fare rete, in primis mediante l’istituzione della cartella diabetologica informatizzata, uno strumento utile a medici e pazienti che consentirebbe una migliore distribuzione del personale medico sul territorio regionale e una più equa distribuzione dei dispositivi. Il numero di microinfusori forniti dalla Regione ai diabetici sardi è insufficiente. Per migliorare la qualità della vita dei diabetici è da qui che dobbiamo partire”.
“Sono gli stessi diabetologi – sottolinea Ciusa (M5s) – a illustrare la situazione drammatica in cui ancora oggi a settembre 2021 versa la nostra sanità in questo ambito. Particolarmente grave è la carenza di dispositivi medici e di strumenti, come i sensori, che possono prevenire l’insorgenza di complicanze e ricoveri. Basti pensare che il nostro sistema sanitario paga un ricovero 700 euro al giorno, e che questi costi potrebbero essere investiti in prevenzione. Ancora oggi addirittura in Sardegna si pratica l’amputazione del piede diabetico. Naturalmente tutto questo si potrebbe evitare se si avviasse una campagna di prevenzione e se tutti i diabetici sardi avessero accesso a migliori cure”.
“In Sardegna – ricorda il capogruppo del M5s – i pazienti affetti da diabete sono 120 mila, con un tasso di incidenza record, secondo solo a quello della Finlandia. Tuttavia, a questi numeri altissimi non corrisponde una risposta gestionale di alto livello: nel panorama nazionale infatti la Sardegna presenta carenze e limiti in misura maggiore rispetto alle altre regioni in cui la patologia è meno diffusa”.
“I soldi per poter intervenire non mancano, ciò che manca è la volontà politica di dare risposte a una grande fascia di popolazione. É inammissibile – conclude Ciusa – che i medici sardi abbiano meno strumenti rispetto ai colleghi della penisola”.