Elezioni comunali a Olbia, Confindustria CNS ascolta Nizzi e Navone
Incontri con i due candidati sindaci in vista dell’appuntamento con le urne del 10 e 11 ottobre prossimi. Sicurezza idrogeologica, porto, decoro urbano, mobilità, urbanistica tra i temi illustrati ai rappresentanti del mondo dell’impresa
Olbia. Porto, mobilità, rapporti tra imprese e Pubblica Amministrazione, decoro urbano e sicurezza, interventi per limitare il rischio idrogeologico, piano urbanistico. Sono alcuni dei temi ieri (mercoledì 29 settembre) al centro del doppio incontro promosso da Confindustria Centro Nord Sardegna con i candidati a primo cittadino Settimo Nizzi e Augusto Navone alle elezioni comunali del 10 e 11 ottobre prossimi.
E idee chiare, illustrate ai rappresentanti del mondo dell’impresa. Dopo i saluti del vicepresidente di Confindustria CNS Giovanni Conoci, sono stati prima Nizzi e poi Navone, in due momenti distinti, a presentare i programmi e a rispondere alle domande.
«Olbia, anche nel periodo del covid, è il primo comune in Italia per crescita delle imprese, con una media superiore, e di parecchio, anche a quella nazionale. La gente si trova bene e viene qui.
È una città che ha bisogno di persone che la facciano correre perché deve restare competitiva – ha esordito il sindaco uscente Settimo Nizzi –. La mia esperienza di questi cinque anni è stata positiva, dinamica, con una buona squadra. Gli olbiesi sapranno decidere».
Grande attenzione al rischio idrogeologico, con il piano di messa in sicurezza, e focus su turismo e tutela ambientale. «Siamo la 99esima città italiana per dimensione demografica. Ma soprattutto siamo una città europea, con porto e aeroporto. Vogliamo fare solo alberghi di lusso, rispettando il vincolo dei 300 metri, solo 5 stelle insomma, ovvero strutture di qualità.
L’obiettivo è non svendere il nostro ambiente». Nautica da diporto, mitilicoltura e traffico delle navi-traghetto merci (ro ro) sono altri tre temi richiamati da Settimo Nizzi: la nautica, in particolare, costituisce un settore in forte sviluppo in chiave turistica e nella cantieristica.
Tra gli argomenti analizzati nel corso dell’incontro anche la nuova sala centrale operativa di videosorveglianza, i piani innovativi sulla mobilità sostenibile (Biciplan e Pediplan), la stazione ferroviaria che a breve verrà inaugurata, la gestione della discarica e dell’igiene urbana, le scuole comunali («Le abbiamo rifatte tutte.
Adesso stiamo curando interventi secondo le prescrizioni antisismiche») e i rapporti delle imprese con la burocrazia: «A Olbia gli uffici funzionano stupendamente, tanto che il Suape regionale è stato fatto prendendo come modello quello di Olbia».
Rischio idrogeologico, urbanistica e sviluppo turistico i punti sui quali si è maggiormente soffermato il candidato Augusto Navone.
«Questa è una città che corre tanto, molto dinamica, ma che non riesce a definire una programmazione del territorio – ha detto Navone –. Olbia è una città atipica nel panorama nazionale, sviluppatasi soprattutto negli anni ’70 e ’80, nata per un terzo in maniera spontanea. Negli anni ’90 abbiamo dovuto aggiustare. E adesso non possiamo certo rifarci a logiche anni ’70. Il Piano Urbanistico non affronta la ricucitura di veri e propri quartieri-satellite con il resto della città».
Sul versante dello sviluppo turistico bisogna essere pronti a sviluppare volumetrie, ma nel rispetto del principio della tutela ambientale. Preoccupazione invece per lo stallo sugli interventi legati al rischio idrogeologico. «Abbiamo un’esigenza di un adeguamento degli strumenti ancora in vigore».
E poi l’area portuale, con un piano regolatore decisamente superato e che va aggiornato al più presto, ma anche la mobilità cittadina: l’asse porto-aeroporto va realizzato, tenendo presente il ruolo di sviluppo in chiave non solo turistica di nautica da diporto, mitilicoltura e traffico merci su navi-traghetto.
Altri temi analizzati da Augusto Navone sono stati la gestione dei rifiuti e la discarica di Spiritu Santu (da dismettere), il decoro urbano e la sicurezza: «Olbia è una città molto contradditoria, come altre realtà. Manca un senso di comunità, dobbiamo lavorare su questo».
Infine i rapporti tra Amministrazione e imprese. «Il pubblico va coinvolto meglio perché metta quella goccia di olio nell’ingranaggio quando ci si accorge che qualcosa non va bene».