“Abbiamo richiesto insieme a Fim e Fiom l’ennesimo incontro al Ministro Giorgetti per affrontare la grave problematica dell’ex Ilva. Dall’8 luglio abbiamo atteso inutilmente il rispetto dell’impegno che a conclusione dell’incontro avevano assunto i tre ministri presenti (Orlando, Carfagna, Giorgetti) e l’amministratore delegato di Acciaierie d’Italia, Morselli.
In quell’occasione ci era stato ribadito che le tredici settimane di cassa integrazione a partire dal primo luglio dovevano essere sufficienti per arrivare alla ‘presentazione del piano industriale aggiornato e da concordare con tutte le parti coinvolte (azienda, sindacato e territori) per la gestione dei mesi successivi e del piano occupazionale'”, lo dichiara Rocco Palombella, Segretario generale Uilm.
“Ad oggi – prosegue – l’unica azione messa in campo da Acciaierie d’Italia è la richiesta di ulteriori 13 settimane di cassa integrazione per circa 4mila lavoratori a partire dal 27 settembre. Le notizie arrivano solamente a mezzo stampa su ipotetici progetti di aggiornamento del piano industriale che impatterebbero in modo drammatico sui livelli occupazionali”.
“Quanto tempo dobbiamo aspettare ancora? Siamo stufi – conclude Palombella – di assistere a una prassi ormai consolidata e che dura da troppi anni. La pazienza dei lavoratori ex Ilva e del sindacato è finita”.