Amaya Fernandez Pozuelo protagonista domenica del concerto Domenico Scarlatti e il flamenco
Appuntamento alle 20,30 nel Palazzo Siotto
Domenica 3 ottobre, a Cagliari, il festival Echi lontani prosegue con un concerto dal titolo Domenico Scarlatti e il flamenco.
L’appuntamento, in programma alle 20,30 nella splendida cornice del Palazzo Siotto, è realizzato in collaborazione con la Fondazione Marco Fodella di Milano e vedrà protagonista la giovane clavicembalista spagnola Amaya Fernandez Pozuelo.Scrive la musicista nelle note di presentazione del concerto: “Per poter godere pienamente della musica di Domenico Scarlatti – e di alcuni dei suoi allievi imitatori epigoni – gli spettatori assisteranno a una esecuzione dove avranno un piccolo spazio (ma un ruolo essenziale) parole dette, parole cantate, movenze.
Nell’eseguire al clavicembalo alcune sonate del grande Domenico, in forma estemporanea tenterò di fornire alcune chiavi di lettura necessarie a comprendere come quando e perché Scarlatti sia stato influenzato dall’esuberanza del mondo iberico, traducendola con ironica leggerezza e maestria, per dischiudere all’ascoltatore un mondo nuovo.
Contrariamente a quanto si può pensare, la genialità di Scarlatti non viene limitata dall’uso di elementi di ispirazione popolare, anzi, da questi il suo inesauribile estro ne viene rafforzato, consentendogli, ancora una volta, di raggiungere il sublime”.
Biglietto: intero 7 euro, ridotto (diversamente abili, studenti, under 14 e over 65) 5 euro. Per assistere al concerto, oltre a presentare il green pass, è necessario prenotare chiamando al numero 347 4384788 o scrivendo a biglietteria@echilontani.org.
Informazioni: www.echilontani.org; Fb: Echi lontani- Cagliari; Instagram: Echi lontani.
Echi lontani è realizzato sotto la direzione artistica di Dario Luisi.
Echi lontani è tra i membri del network Rema, la rete europea della musica antica, nata con lo scopo di favorire lo scambio di conoscenze, informazioni e collaborazioni tra istituzioni e festiva nel campo della musica antica.
Echi lontani è realizzato con il contributo di: Regione autonoma della Sardegna, Comune di Cagliari, Fondazione di Sardegna.
In collaborazione con: Fondazione di ricerca “Giuseppe Siotto”, Ordine dei cavalieri di Malta, Ghetto.
Amaya Fernández Pozuelo
Nata a Madrid, dopo gli studi di pianoforte al Conservatorio de El Escorial, grazie a premi e borse di studio, si trasferisce in Italia per studiare clavicembalo.
Termina il ciclo di studi col massimo dei voti alla Civica Scuola di Musica di Milano, consegue la Laurea di Stato e completa la formazione con la Laurea Magistrale in Musicologia e beni musicali (110 e Lode) all’Università degli Studi di Milano. Collabora come continuista con orchestre e gruppi importanti. Attiva anche nel campo operistico ha realizzato diverse opere lavorando come Maestro al cembalo.
Come solista spazia agevolmente dal Cinquecento al Settecento riscuotendo grande successo di pubblico e critica in importanti Festival in Italia e all’estero.
Per quasi vent’anni è stata curatrice della collezione di strumenti a tastiera originali della collezione di Villa Medici Giulini (Milano-Briosco), suonando per concerti e visite. Insegna basso continuo e clavicembalo nella Civica Scuola di Musica Claudio Abbado di Milano.
Ha contribuito a dare una nuova visione del repertorio della scuola spagnola per tastiera, come dimostra il disco El canto llano del caballero uscito con il mensile AMADEUS e il disco Domenico Scarlatti alio modo recentemente uscito per la casa discografica Stradivarius. Il concerto di stasera è basato in gran parte sulle musiche contenute in quest’ultimo.
Le più recenti critiche al riguardo affermano che «è una vera masterclass di libera interpretazione della musica per clavicembalo, dove ha senso la logica espressività di ogni gesto e dove c’è qualcosa da scoprire in ogni momento» (American Record Guide).
La rivista spagnola Scherzo sottolinea che «in poche registrazioni come questa, quel puro e genuino folklore tradizionale che quasi tutti attribuiscono a Scarlatti è palpabile e che quasi nessuno riesce a mostrare quando affronta la sua musica» perché «Fernández Pozuelo non cerca il virtuosismo di fondo nelle sonate scarlattiane – che è quello che praticamente fanno tutti i suoi colleghi – ma prova – e ci riesce – a concentrarsi sugli elementi espressivi, emotivi, teatrali, improvvisativi e, naturalmente, popolari che si riscontrano nel compositore napoletano».