I Geologi a Firenze per i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri
Antonello Fiore (Pres. Naz. Della SIGEA): “Con il seminario di oggi a Firenze si è concluso un percorso avviato a partire dal mese di maggio durante il quale abbiamo dedicato 12 seminari agli aspetti geologici, naturalisti e paesaggistici delle aree rappresentate da Dante Alighieri nella sua Divina Commedia”.
Eugenio Giani (Pres. Regione Toscana) : “La Divina Commedia rappresenta a tutti gli effetti un compendio dal carattere quasi enciclopedico della conoscenza umana fra cui si inserisce anche la geologi
“Dante aveva una vivace curiosità e grandi conoscenze oltre ad essere un fine osservatore. E la Divina Commedia rappresenta a tutti gli effetti un compendio dal carattere quasi enciclopedico della conoscenza umana fra cui si inserisce anche la geologia. Per questo motivo trovo estremamente interessante un’iniziativa che affronti e approfondisca questo tema così affascinante che conferma quanto la personalità di Dante fosse poliedrica e multiforme al punto da avvicinarlo per l’ampiezza e la varietà degli interessi ai maggiori umanisti e uomini del Rinascimento.
E’ proprio nell’Inferno che si trovano per esempio riferimenti a terremoti, idrogeologia, depositi di travertino, struttura delle montagne, modellamento del paesaggio con passaggi descritti con tale maestria, ricchezza e acume, da farci comprendere la grandezza infinita della Commedia. Oltre tutto, nel trattare certi temi complessi come ad esempio “l’equilibrio geofisico” tra terre e mari, Dante non pare accettare solamente e passivamente la pesante eredità di Aristotele ma fa egli stesso una’analisi critica e profonda in campo geologico preferendo sempre l’osservazione dei dati fenomenici alle teorie meramente astratte.
A dimostrazione del fatto che è uno scienziato vero. Uno scienziato con l’arte divina del poetare, certo. E a questo proposito mi piace citare Quintino Sella che, oltre che politico del Regno d’Italia era anche geologo e alpinista, il quale, trovandosi di fronte lo spettacolo geologico di un paesaggio alpino, tornò con il pensiero per l’appunto all’opera monumentale di Dante scrivendo: “Una sola penna avrebbe potuto dipingerlo, quella di Dante!”.
A dimostrazione del potere evocativo straordinario della poesia dantesca anche in materia “geologica”, di fronte alla quale scatta solo la gratitudine per essere toscani”. Lo ha affermato Eugenio Giani, Presidente della Regione Toscana, pochi minuti fa inaugurando a Firenze, presso la sala Pegaso della Regione Toscana, il webinar : “La Geologia Dalla Divina Commedia ai Tempi Moderni” organizzato dalla Società Italiana Geologia Ambientale con la collaborazione del Consiglio Nazionale dei Geologi in occasione del 700esimo anniversario dalla morte di Dante Alighieri.
L’evento si avvale del Patrocinio della Regione Toscana. Presenti Arcangelo Francesco Violo, Endro Martini, Presidente di Italy Water Forum 2024, Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi, Riccardo Martelli, Presidente dell’Ordine dei Geologi della Toscana, Erasmo D’Angelis, Segretario Generale Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Centrale.
“Con il seminario di oggi a Firenze si è concluso un percorso avviato a partire dal mese di maggio durante il quale abbiamo dedicato 12 seminari agli aspetti geologici, naturalisti e paesaggistici delle aree rappresentate da Dante Alighieri nella sua Divina Commedia
I luoghi attraversati e descritti da Dante offrono l’occasione di attualizzare temi geologici che rivestono un ruolo fondamentale nel campo della prevenzione – ha affermato Antonello Fiore Presidente della SIGEA-APS – e per la salvaguardia della nostra salute e la protezione del tessuto socio-economico.
L’importante evento di Firenze mira a rafforzare la promozione della cultura geologica e il ruolo che essa riveste per il nostro Paese in termini di pianificazione e di sostegno allo sviluppo di un sistema infrastrutturale e socio-economico compatibile con le caratteristiche del territorio”.