Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani ritiene doveroso ricordare l’uccisione di Maurizio Di Leo, tipografo de “Il Messaggero”, avvenuto la sera del 2 settembre 1980. Il delitto fu rivendicato dall’organizzazione di estrema destra denominata NAR (Nuclei Armati Rivoluzionari).
In realtà la morte di Di Leo pare non fosse stata decretata in ragione di indagini o comportamenti ritenuti pericolosi per il terrorismo nero; doveva semplicemente fungere da monito per tutti coloro che semplicemente avessero avuto l’opportunità, anche da esterni, di operare in un contesto in cui la libertà di stampa fosse prioritaria.
Il panico doveva essere tangibile per tutti i cittadini che avessero contatti con i cronisti o le autorità.
Infatti minacce di morte erano arrivate qualche tempo prima in redazione, indirizzate però a un altro cronista che stava indagando su un omicidio legato proprio agli ambienti estremisti.
Ricorreva inoltre il trigesimo della strage di Bologna, una data simbolica per la quale le ipotesi investigative delineavano scenari correlati agli ambienti estremisti. Tra prescrizioni di reato e lungaggini varie nessuno ha mai pagato per un misfatto simile. Il mistero permane.
Oggi molti fantasmi del passato sembrano un ricordo, eppure l’attenzione deve sempre rimanere desta circa la difesa dei valori democratici, la cui fragilità spesso viene ignorata, perché i diritti conquistati sembrano davvero inalienabili.
La scuola invece deve continuare a veicolare valori di libertà e diritti civili in modo da rendere tali ideali inviolabili e necessari agli occhi delle future generazioni. A tal proposito, sarebbe costruttivo se in ogni singolo istituto di scuola secondaria venissero istituiti dei gruppi operativi studenteschi a difesa dei diritti civili con il compito di diffondere tra i propri coetanei notizie, articoli o progetti relativi alle tematiche umanitarie; tali unità potrebbero poi confluire in rete scambiando materiale e opinioni, con la supervisione dei docenti.
Il CNDDU invita i docenti impegnati nell’insegnamento dell’Educazione civica a costituire i coordinamenti studenteschi dei diritti civili in modo da favorire un percorso laboratoriale provinciale, regionale e nazionale. Per ogni tipo di suggerimento, proposta o chiarimento il CNDDU è disponibile al dialogo e al confronto
prof. Romano Pesavento
presidente CNDDU