Il Procuratore Generale Militare presso la Corte Militare d’Appello di Roma, ha scritto all’associazione delle vittime della strage di Domenikon, in Grecia, scusandosi per non aver rintracciato gli autori dell’efferato delitto, ormai tutti deceduti.
“Provo amarezza – ha scritto Marco De Paolis – per non aver potuto dare alla Vostra comunità, la risposta positiva di giustizia dovuta. E di questo mi scuso”.
“Anche il Corriere della Sera lo ha definito un atto insolito – commenta Emiliano Ciotti, presidente dell’ANVM – al dottor De Paolis ci permettiamo di ricordare che in 77 anni non sono giunte scuse dalla Francia per gli stupri, gli omicidi, le razzie e i furti, compiuti nell’Italia del Centro-Sud dalle truppe coloniali (marocchini, algerini, senegalesi e tunisini) inquadrate nell’Esercito Francese.
Inoltre, una nostra denuncia di tre anni fa, per gravissimi reati compiuti da coloniali francesi in territorio italiano, è stata archiviata in pochi mesi e non ci è giunta nessuna lettera di scuse.
Nessun fascicolo d’indagine è stato aperto per le violenze compiute dalle truppe greche in Italia e nessuna scusa c’è stata da parte ellenica.
Infine, durante una conferenza stampa per la presentazione della mostra sulle stragi nazifasciste, lo stesso De Paolis ha risposto a una domanda sulle “Marocchinate”, sottolineando che è previsto che sia “competente lo stato di bandiera ossia la Francia”.
Purtroppo – conclude Ciotti – per i crimini gravissimi compiuti contro la popolazione civile italiana nessun militare alleato è stato perseguito e condannato dalla magistratura della nostra Nazione. È giustizia questa?”
ANVM, Associazione Nazionale Vittime delle marocchinate