Si è tenuto oggi un incontro tra Nursing Up e Comitato Centrale FNOPI. Un confronto acceso e costruttivo, nato su invito della FNOPI, l’Ente Sussidiario dello Stato che rappresenta la professione nelle sedi istituzionali, e rispetto al quale un sindacato come il nostro, costantemente impegnato sui temi caldi che riguardano la realtà infermieristica, instancabile nella sua azione di sostegno alla categoria, ha evidenziato la necessità di rapportarsi con maggiore costanza.
«Per il Nursing Up ben vengano, allora, confronti di questo tipo, dove lo sforzo è proteso a cercare affinità su posizioni anche divergenti, sulle quali è possibile trovare un quadra per il bene degli infermieri italiani».
Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up, commenta l’incontro avvenuto oggi con il Comitato Centrale della Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche.
«Siamo soddisfatti degli aspetti che abbiamo toccato, molti dei quali naturalmente ci vedono dalla stessa parte. Uno scambio, lo ribadisco, che auspichiamo proficuo e costruttivo, acceso e concreto nello stesso tempo, perché nulla è stato lasciato al caso da ambedue le parti.
Eccole le tematiche che abbiamo proposto all’attenzione del Comitato Centrale, e che auspichiamo aprano ad un confronto franco e costante:
– La necessità di un riconoscimento della professione sempre più consono rispetto al ruolo che gli infermieri occupano , con precisazioni sulle posizioni del sindacato su specializzazioni , specialisti e sull’esigenza di riconoscere e preservare, le competenze e le tipologie acquisite dagli interessati a seguito dei percorsi post lauream di cui alla legge n. 42/2006 e ferma, ovviamente, la possibilità di ragionare su altre eventuali ipotesi atte a valorizzare specifici percorsi formativi, che possano trovare un idoneo sbocco professionale tra gli specialisti.
– L’ottenimento, tra le altre cose, di una indennità di valorizzazione funzionale “per tutti gli infermieri”, legata allo stato di servizio, che gratifichi l’elevato valore dell’esercizio professionale nel complesso panorama sanitario.
– Uno stipendio finalmente degno di tal nome che non releghi gli infermieri italiani agli ultimi posti del Continente, come avviene oggi.
– Un inquadramento contrattuale che rappresenti al meglio la nostre qualità e l’elevata eccellenza che incarniamo, un alveo autonomo che ci consenta di ottenere traguardi e riconoscimenti ai quali aspiriamo.
– L’esigenza di spronare Governo e Regioni ad una capillare campagna di assunzioni a tempo indeterminato, da Nord a Sud, per sopperire alle carenze di personale, e sulle cui cifre necessitiamo di confrontarci .
– E infine, ma non ultima per importanza, la tematica della libera professione degli infermieri dipendenti. Laddove, in attesa di una legge che speriamo arriverà presto, occorre, speriamo di concerto con la nostra Federazione, utilizzare gli strumenti che esistono già , al fine di trovare una strategia comune di azione».