Il dramma della sanità pubblica in Sardegna
gruppo M5S alla manifestazione organizzata a Cagliari
“Carenza di personale medico e sanitario, liste d’attesa chilometriche per le quali non esiste un piano di smaltimento, Pronto soccorso in cui non possono essere trattati i casi urgenti, ambulatori territoriali sbarrati e ospedali che cadono a pezzi. Sono soltanto alcune delle gravissime problematiche che affliggono la sanità sarda, e che si replicano tali e quali da Nord a Sud dell’isola.Oggi – osservano i consiglieri regionali del M5s Michele Ciusa, Alessandro Solinas, Desirè Manca, Roberto Li Gioi – abbiamo partecipato alla manifestazione organizzata dai sindaci sardi e da diversi comitati per protestare contro lo smantellamento della sanità pubblica in atto, che, prosegue inesorabilmente nonostante le dichiarazioni del Presidente della Regione, che tratteggia puntualmente un quadro roseo e distante anni luce dalla realtà”.
“Oggi è andata in scena una mobilitazione popolare forte e partecipata – sottolinea Alessandro Solinas. Ciò dimostra chiaramente che le gravissime problematiche che interessano la sanità oristanese, purtroppo, sono comuni a tutta l’isola, e riguardano non solo le zone periferiche ma anche i centri sanitari di primo livello.
La sofferenza che queste persone hanno portato in piazza è vera e palpabile, ed è quella che in tanti provano quando, tutti i giorni, si rivolgono al nostro sistema sanitario regionale e non riescono ad ottenere servizi minimi, essenziali. I sardi sono impotenti, hanno le mani legate ma soprattutto hanno paura di poter star male perché in troppe zone della Sardegna non c’è un medico di base e i Pronto soccorso non possono trattare i codici gialli e rossi che vengono dirottati in ospedali distanti anche decine di chilometri”.
“Una sanità pubblica e funzionante è il primo segno di civiltà al quale qualsiasi paese che voglia dirsi tale non può rinunciare. Queste persone meritano risposte, meritano fatti – incalzano i consiglieri – non più promesse. Perché nessuno è disposto a credere alle parole che ormai da anni vengono pronunciate dagli esponenti di questa Giunta. Basta annunci, ora si deve passare ai fatti”.
“La gestione della sanità regionale – concludono i pentastellati – non può tramutarsi in una macchina meramente adibita al subappalto alla sanità privata di prestazioni che il pubblico in primis dovrebbe garantire. Queste persone chiedono una sanità pubblica e funzionante. Un loro diritto”.