La necessità del rilancio di un sistema sanitario pubblico che garantisca il diritto alla salute, ancora una volta, porta le comunità di tutta la Sardegna a scendere in piazza.
Gli ospedali territoriali, nessuno escluso, sono avviati ad un drastico smantellamento.
La centralizzazione dei poteri decisionali in materia sanitaria fa sì che i bisogni dei territori restino inascoltati. Il destino dei nostri ospedali pubblici, della sanità territoriale e della salute dei sardi, non si può giocare tra direttori generali e assessori: nomine politiche sino ad oggi inadeguate ad affrontare un tema così complesso e prioritario come quello della Sanità.
Di fronte all’aspettativa di vita dei sardi che si abbassa di giorno in giorno e ai dati preoccupanti sulla mortalità, alla dichiarazione del Presidente Solinas:
“Vorrei che ai sardi fosse ben spiegato che la situazione della sanità non è fuori controllo”, la Rete Sarda risponde non partecipando all’ennesimo rituale della delegazione, previsto il 24 a fine manifestazione, ritenendolo inutile e offensivo. La situazione della sanità sarda, non da oggi, è ben nota a tutta la classe politica.
Sarebbe il caso che i dettagliati dossier inerenti la condizione sanitaria in Sardegna, forniti negli anni dalla Rete Sarda, alla precedente e attuale Giunta, venissero finalmente letti e presi in considerazione come contributo concreto per uscire dalla crisi sanitaria e non persistere negli errori. E’ su questa base che la Rete accetterà futuri confronti.