Dopo Nora, dove è andato in scena ieri sera (venerdì 24), fa tappa domani pomeriggio (domenica 26) alle 17 alla Miniera di Ingurtosu, nei pressi di Arbus, “Il Divino Cammino”, l’originale lettura fra teatro e musica della Commedia dantesca proposta da Mauro Palmas e Alessandro Anderloni. In questo progetto nato due anni fa, il musicista e compositore cagliaritano con la sua mandola e l’attore e regista veneto, da tempo impegnato in lavori teatrali su Dante Alighieri, accompagnano gli spettatori in un percorso fisico e spirituale, poetico e musicale, attraverso le cantiche della Divina Commedia: Inferno, Purgatorio, Paradiso; un percorso che intreccia notizie e aneddoti sulla vita del sommo poeta (del quale, com’è noto, ricorre quest’anno il settimo centenario della morte), la fascinazione per la sua opera, e la dizione di tre canti accompagnata dalle musiche composte ad hoc da Mauro Palmas.
L’appuntamento alla Miniera di Ingurtosu rientra nell’ambito di Mare e Miniere, la rassegna itinerante di musica popolare promossa dall’associazione culturale Elenaledda Vox, che mercoledì prossimo (29 settembre) completa a Villacidro (Sud Sardegna) il programma della sua quattordicesima edizione con l’ultimo impegno in calendario: all’Auditorium Santa Barbara, con inizio alle 19, l’etnomusicologo Marco Lutzu presenta il suo saggio “Deus ti salvet Maria” l’Ave Maria sarda tra devozione, identità e popular music“ con gli interventi musicali di due voci ben note della scena isolana, Elena Ledda e Simonetta Soro. Presenta l’appuntamento Ottavio Nieddu, esperto di musica e tradizioni della Sardegna.
Conosciuto anche come l'”Ave Maria sarda”, il “Deus ti salvet Maria” è uno dei canti più eseguiti ancora oggi nell’isola in occasione di celebrazioni religiose o durante i riti della Settimana Santa, ed è anche tra i più noti oltre i confini regionali. Negli anni del folk revival, grazie soprattutto ai cori nuoresi e a Maria Carta, che ne fece un suo cavallo di battaglia, “Deus ti salvet Maria” è sbarcato nella popular music e ha assunto una nuova connotazione identitaria, giungendo alla consacrazione a livello nazionale con Fabrizio De André, che ne ha inserito una versione nel suo album del 1981, quello conosciuto come “L’indiano”. Pubblicato nel 2020 da edizioni Nota, il libro a cura di Marco Lutzu, con cd allegato, è frutto di una ricerca condotta nell’arco di tre anni in collaborazione con Roberto Milleddu, Roberto Caria, Diego Pani e Luigi Oliva.
L’ingresso a tutti gli appuntamenti è libero e gratuito, ma per partecipare è necessario prenotare e registrarsi inviando una mail all’indirizzo [email protected].