La nuova infrastruttura
Nelle aree bianche (zone periferiche e borghi rurali) delle Regione, Open Fiber sta realizzando un’infrastruttura in banda ultra larga. Principalmente in modalità FTTH (Fiber To The Home, la fibra che arriva all’interno di case e aziende) che rimarrà di proprietà pubblica. Sarà gestita dall’azienda in concessione per 20 anni. Il piano di cablaggio vede connesse al momento 74 mila unità immobiliari e 494 punti di pubblico interesse (scuole, musei, sedi comunali) in 88 comuni sparsi in tutte le province. Il piano, che vede coinvolti 216 comuni, sarà completato nel 2022. In particolare, nel comune di Ripatransone la realizzazione vede connesse e disponibili per i cittadini 1746 unità immobiliari con tecnologia FTTH (la fibra fino a casa). Il tutto tramite una nuova infrastruttura di 23 chilometri, e altre 400 in banda ultra larga con tecnologia FWA (Fixed Wireless Access).
Servizi all’avanguardia per i cittadini
“Nell’ultimo anno, grazie alla sinergia con la Regione c’è stato un avanzamento del piano e i cittadini dei piccoli borghi stanno finalmente usufruendo di una connettività ultraveloce grazie a una rete a prova di futuro, in grado di supportare servizi sempre più all’avanguardia per cittadini, scuole e Pubblica Amministrazione”, ha commentato Roberto Tognaccini, Responsabile Network e Operation Centro Italia Open Fiber.
Le aree urbane
“Anche i soggetti del tessuto produttivo, come l’azienda che ci ospita qui, sono coinvolti dall’arrivo della fibra – ha aggiunto. Nelle Marche abbiamo connesso 55 aree industriali che già stanno toccando con mano le potenzialità della fibra per il proprio business”.
Open Fiber sta realizzando una rete in fibra FTTH anche nelle principali aree urbane delle Marche, dove opera con investimento privato. Attualmente il servizio è disponibile ad Ancona, Macerata, Pesaro, Fabriano e Ascoli Piceno per oltre 95 mila famiglie tramite un investimento privato di oltre 34 milioni di euro. A fine anno le prime connessioni saranno disponibili anche per i cittadini di Civitanova Marche e Senigallia con un ulteriore investimento di 11 milioni di euro. “Nella nostra Regione c’è un ritardo congenito che si sta accelerando. Da un anno abbiamo inaugurato circa 60 cantieri finiti. Di fatto c’è stata una velocizzazione, ma noi chiediamo ancora più forza e determinazione in questo processo”, ha detto il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli.
L’obiettivo
“Oggi festeggiamo un buon risultato grazie alla collaborazione che si è creata intorno a questo obiettivo. Noi lo vogliamo raggiungere ovunque il prima possibile – ha aggiunto. Se noi vogliamo veramente rilanciare il nostro Paese dobbiamo essere presenti e vicini a questi processi di innovazione. Indispensabili per tornare a essere competitivi e per innescare un processo in cui le nostre imprese, i nostri professionisti e i nostri giovani siano all’altezza dei tempi che verranno”. “Abbiamo cercato di accelerare uno stato di fatto che era deprimente per la nostra Regione”, ha spiegato Mirco Carloni, Vice Presidente Regione Marche e Assessore alla digitalizzazione.
Il ritardo
Sui cantieri “la nostra Regione ha un ritardo oggettivo sulle tempistiche avvenute. Grazie a questo sforzo che abbiamo fatto da ottobre scorso con Open Fiber e Infratel sono aperti 182 cantieri. 21 sono in prossima apertura e 88 sono chiusi. In un momento storico in cui tutti i servizi dei diritti sono passati dalla rete, ci siamo resi conto che la connettività è una infrastruttura che cambia la vita. Percepita ormai come esigenza e non solo come diritto commerciale. Da adesso in poi serve un’accelerazione costante. E’ una sfida storica e non possiamo perderla”.
(ITALPRESS).