Da oggi, tutti i giorni dalle 17 alle 20, sarà a disposizione degli oristanesi e dei turisti per raccontare la sua lunga storia strettamente legata a quella della Fiera mercato del bestiame, alla Festa di Santa Croce e alla più forte tradizione popolare, e rurale, della comunità oristanese.
A tagliare il nastro e a varcare per primo la soglia dell’edificio, il Sindaco Andrea Lutzu che durante la cerimonia di inaugurazione era accompagnato dagli Assessori alla Cultura e ai Lavori pubblici Massimiliano Sanna e Francesco Pinna e il Prefetto Fabrizio Stelo. All’archivista Ilaria Urgu il compito di raccontare la storia del Foro Boario, mentre Bianca Laura Petretto si è soffermata sulle tante qualità del nuovo spazio espositivo, fornendo qualche gustosa anticipazione della mostra che tra un mese sarà ospitata al Foro Boario.
Riaperto al termine di una lunga serie di lavori di ristrutturazione, il nuovo Foro Boario sarà una struttura espositiva dedicata ad esposizioni d’arte in genere, con particolare riguardo per l’arte contemporanea.
Così, dopo l’apertura in occasione della Festa di Santa Croce, su iniziativa dell’Assessorato alla Cultura e il supporto della Fondazione Oristano, con installazioni multimediali e testimonianze dell’Archivio storico comunale, tra un mese il vero evento di lancio del Foro Boario con una mostra d’arte contemporanea di livello internazionale, curata e con la direzione artistica di Bianca Laura Petretto, che fonderà la tradizione oristanese con i moderni linguaggi d’arte.
L’edificio ha una superficie netta interna di 550 metri quadrati, un locale espositivo centrale di 185 metri quadrati, alto circa 10 metri con copertura in legno lamellare a vista ed un percorso espositivo perimetrale ad anello controsoffittato con altezza di 3,65 metri quadrati, in cui sono posizionati i bagni per i visitatori sul lato destro e sul lato sinistro un deposito con bagno per il personale. Il pavimento è di tipo flottante in listoni di Rovere naturale. Tutte le illuminazioni sono a LED.
Il progetto di completamento è stato realizzato anche grazie alla preziosa collaborazione della Fondazione di Sardegna che ha finanziato gli ultimi lavori.