“Dopo oltre mezzo secolo la città finalmente si riappropria di un simbolo della sua storia e della sua vocazione rurale – dice con soddisfazione il Sindaco Andrea Lutzu -. Era forse l’incompiuta più dolorosa, una ferita per Oristano che abbiamo voluto rimarginare. Appena insediati abbiamo affrontato con decisione e scrupolo questo spinoso capitolo e oggi vediamo il frutto di questo lavoro”.
“Oristano lega molti capitoli della sua storia a quell’angolo di città, quella che oggi è piazza Luigi Pintus – prosegue il Sindaco -. Con orgoglio oggi riapriamo il Foro boario e gli riserviamo una destinazione culturale di primissimo piano”.
Il nuovo Foro Boario
“Il nuovo Foro Boario sarà una struttura espositiva dedicata ad esposizioni d’arte in genere, con particolare riguardo per l’arte contemporanea così come stabilito dal Documento unico di programmazione votato dal Consiglio comunale – osserva l’Assessore alla Cultura Massimiliano Sanna -.
Struttura e posizione periferica del complesso, ne fanno requisiti qualificanti per una destinazione legata all’arte. La struttura, inizialmente individuata quale potenziale museo della Sartiglia, potrà comunque aprirsi a contributi legati alla Giostra equestre e ai suoi simboli da declinare attraverso forme artistiche contemporanee, permettendo alla manifestazione carnevalesca di essere narrata anche attraverso nuovi linguaggi d’arte”.
In una superficie netta interna di 550 metri quadrati, l’edificio potrà contare su un locale espositivo centrale di 185 metri quadrati, alto circa 10 metri con copertura in legno lamellare a vista ed un percorso espositivo perimetrale ad anello controsoffittato con altezza di 3,65 metri quadrati, in cui sono posizionati i bagni per i visitatori sul lato destro e sul lato sinistro un deposito con bagno per il personale. Il pavimento è di tipo flottante in listoni di Rovere naturale. Tutte le illuminazioni sono a LED.
L’inaugurazione
Sabato 11 settembre il Foro Boario aprirà al pubblico in occasione della Festa di Santa Croce su iniziativa dell’Assessorato alla Cultura e il supporto della Fondazione Oristano. I suoi spazi accoglieranno i visitatori che, attraverso installazioni multimediali e grazie agli studi dell’Archivio storico comunale, potranno conoscere la storia dell’edificio, intimamente legata a quella di Santa Croce e alla Fiera del bestiame che per tanto tempo si è tenuta in quell’area.
Ma il vero evento di lancio del Foro Boario si vivrà tra un mese con una mostra d’arte contemporanea di livello internazionale, curata e con la direzione artistica di Bianca Laura Petretto, che fonderà la tradizione oristanese con i moderni linguaggi d’arte.
“Il Foro Boario fino agli anni ’60, in occasione della Festa di Santa Croce, ha ospitato la fiera del bestiame che per l’economia di allora, basata principalmente sulla pastorizia e l’agricoltura, costituiva un fondamentale momento di scambio e conoscenza – ricorda l’Assessore Massimiliano Sanna -.
L’importanza raggiunta dalla manifestazione è testimoniata dalla costruzione, avvenuta intorno agli anni ’20, del padiglione del Foro Boario, che divenne il luogo dove avvenivano le contrattazioni e gli scambi. Poi, quell’area è stata progressivamente abbandonata ed ha subito un evidente degrado al quale il Comune all’inizio degli anni 2000 ha voluto porre termine attraverso un importante intervento di riqualificazione che oggi si intreccia con gli interventi di Oristano est”.
I lavori
Chiuso dagli anni ‘60, nel 2004 il Comune avviò i lavori di ristrutturazione e riqualificazione urbana con i fondi della Legge regionale 37 con un progetto a cura degli architetti Salvatore Trogu e Gianfranco Sanna e dell’ingegner Lucio Carboni.
Il primo lotto fu aggiudicato all’impresa Medisec per un importo di 483 mila euro. Quell’appalto si chiuse con la risoluzione per grave inadempimento del contratto. Il secondo lotto di completamento, sulla base di un progetto dell’architetto Trogu, è stato aggiudicato all’impresa Ghiaccio per un importo di 67 mila euro. Con un terzo progetto da 50 mila euro si è intervenuti sulla copertura (che nel frattempo era stato interessato da fenomeni di infiltrazioni) con lavori realizzati dall’impresa K1 di Oristano.
“È stato un appalto molto travagliato e lo dimostrano i 17 anni che sono occorsi per completare i lavori – sottolinea l’Assessore ai Lavori pubblici Francesco Pinna -. I lavori del progetto di completamento sono stati eseguiti grazie alle risorse della Fondazione di Sardegna. Dopo il primo intervento di restauro avviato nel 2004, concluso con un lungo contenzioso tra il Comune e l’impresa, negli ultimi anni l’edificio è stato sottoposto a una serie di lavori di ripristino e di completamento”.
Il progetto di completamento (con un contributo di 25 mila euro della Fondazione di Sardegna e del Comune di Oristano) che ha consentito la riapertura del Foro boario si è concentrato su una serie di opere interne ed esterne all’edificio.
All’esterno dell’edificio sono state realizzate la nuova tinteggiatura, sistemate lastre in Biancone di Orosei alla base del perimetro dell’edificio e revisionato il manto di copertura. Gli interventi più consistenti sono stati realizzati all’interno dell’edificio con la revisione degli intonaci e la e sostituzione degli infissi esterni e interni, la realizzazione di contropareti e di interventi di deumidificazione, tinteggiature.
È stato necessario procedere alla verifica e ripristino generale degli impianti (idrico, fognario, elettrico, antincendio, allarme etc.), alla realizzazione di una nuova pavimentazione in rovere, di nuovi infissi e dell’impianto di illuminazione, al completamento dell’impianto di climatizzazione e dei servizi igienici.
Il nuovo Foro Boario nasce con un’organizzazione funzionale degli spazi tale da favorire la conservazione, la valorizzazione e la conoscenza delle tradizioni e la diffusione e divulgazione del patrimonio identitario del territorio. Gli spazi sono ideali per esigenze espositive, ma anche quelle, non meno importanti, di salvaguardia e conservazione dei beni e documenti esistenti.